La parodia della comica Brenda Lodigiani raffigura Lazza come il Calimero della scena trap italiana: un ragazzo dal cuore d’oro, sensibile, delicato e politicamente corretto; costretto a fingere di essere un maschio alpha tutto sesso, droga e rock’n’roll per non deludere le aspettative del suo genere. E sembra che l’imitatrice, in fondo, ci abbia preso davvero. Nonostante la pelle dei pantaloni, le borchie della t-shirt e il platino dei capelli, Lazza è un tenerone, un cocco di mamma, e lo ha dimostrato nel suo primo concerto a San Siro.
Il regalo di Lazza alla mamma
Così come ormai è abitudine, anche Lazza, per riempire gli enormi spazi di San Siro, ha chiamato a raccolta alcuni famosissimi colleghi. Al debutto allo stadio milanese del trapper c’erano Anna, Tedua, Artie 5ive, Geolier e persino quell’icona della musica italiana di Laura Pausini. E c’erano anche le persone più care al giovane cantante che, sull’importantissimo palco, ha scelto di portare tutta la famiglia. Nel corso del concerto – durato quasi 3 ore – Lazza ha chiamato accanto a sé Greta Orsingher, compagna e madre del suo primo figlio. La nonna, immancabile, e il papà. Con quest’ultimo Lazza ha cantato il brano Dolcevita, spiegando che “le cose belle si fanno in famiglia. Questo è il secondo giorno più bello della mia vita, il primo è quando è nato mio figlio” e invitando infine a un grande applauso per il papà.
Il momento che più ha colpito i numerosi spettatori, e anche gli ancor più numerosi utenti del web, è stato quello dedicato alla mamma. Qualche anno fa, nel brano Re Mida, Lazza aveva scritto: “Mamma, ti regalerò una Birkin”. Promessa mantenuta. La signora, emozionatissima è stata così chiamata a salire sul palco: “Vieni socia, volevo farti vedere che meraviglia”. Nel frattempo, il cantante si è munito di una grande busta arancione, che i più esperti hanno subito riconosciuto come color Hermés.
Dentro il sacchetto la Birkin, la it bag per eccellenza, la borsa più costosa e ricercata di tutte, che richiede mesi e mesi in un’esclusivissima lista d’attesa per essere acquistata. “Questo è merito tuo e anche se un giorno sì ci scorniamo e pure l’altro, mi sembra giusto ringraziarti. – sono le parole di Lazza – Il regalo non è niente rispetto a quello che hai sopportato in questi trent’anni”. Il regalo di un figlio alla sua mamma, c’è chi ci ha visto tanto affetto e chi la voglia di ostentare denaro e successo. Magari sono vere entrambe le cose, e non c’è niente di male.
Perché la Birkin è la borsa più desiderata
Era il 1984, l’allora presidente di Hermés Jean-Louis Dumas si trovava su un volo diretto a Parigi, al suo fianco Jane Birkin, da poco diventata mamma e alla disperata ricerca di una borsa che fosse chic e, allo stesso tempo, offrisse abbastanza spazio da portarci dentro anche il biberon. Così nacque la Birkin Bag che, più di trent’anni dopo, è la borsa più desiderata del mondo. Perché? Perché è bella davvero, capiente come poche e realizzata a mano con materiali pregiati. Il costo e la desiderabilità, però, più che dal valore in sé sono frutto di una furbissima strategia di vendita.

Le Birkin non si trovano nei negozi, ogni boutique sceglie come, e soprattutto a chi, venderle. Per essere ammessi alla lista d’attesa si dovrebbe acquistare parecchio e spesso, o dimostrare una sincera passione per il brand o, magari, avere stile da vendere. Non esistono regole e forse proprio per questo tutti impazziscono nel tentativo di “meritarsi” una vera Birkin di Hermés.