Kasia Smutniak: estate a Mustang, terra del suo cuore

Kasia Smutniak è volata come ogni estate a Mustang, in Nepal, dove ha fondato la “Pietro Taricone Onlus”, che lavora per creare scuole e aiutare i bambini disagiati

In mezzo ai tanti profili Instagram vip che ci perseguitano da settimane con foto di mari cristallini, villone con piscine, pranzi di pesce in spiaggia, escursioni sugli yacht e party serali insieme ad amici  altrettanto belli, ricchi e famosi, ce n’è uno che si distingue fra tutti.

Perché anziché foto di addominali o glutei scolpiti e abbronzati ci sono visi sorridenti di bambini che di piscine non ne hanno mai vista una in vita loro. Immagini di paesaggi mozzafiato, di montagne infinite, di una terra povera ma unica, meravigliosa.

Si tratta del Mustang, in Nepal,e il profilo è quello di Kasia Smutniak, che dal 2011, anno in cui ha fondato la “Pietro Taricone Onlus“, ogni estate vola in quel Paese lontano, poco accessibile ma intatto, selvaggio e magico, per portare avanti il progetto dell’associazione. “Progetti mirati a offrire educazione all’infanzia disagiata, a costruire le condizioni per cui i bambini, in qualsiasi parte del mondo si trovino, possano avere accesso a un’educazione qualificata e a una formazione che li aiuti ad andare incontro al loro futuro con le stesse opportunità dei bambini del mondo più avanzato”.

Nel 2015 sono riusciti a costruire una prima scuola e il progetto prosegue con ancora più entusiasmo e passione. Anche e soprattutto dopo il devastante terremoto del 2015.

Fu Pietro a portare Kasia per la prima volta in Mustang. Insieme si innamorarono di quella terra e cominciarono a fantasticare su come poter dare il loro aiuto alla gente del posto. “Pietro diceva- racconta Kasia- che  dovevamo fare qualcosa, che noi siamo privilegiati con il lavoro che facciamo e che la cultura mustangi è troppo preziosa e se scompare sarà anche colpa nostra perché non abbiamo fatto nulla per impedirlo”.

E quando Pietro è morto all’improvviso, nel 2010, Kasia ha capito che era arrivato il momento di fare davvero qualcosa. “Ho solo pensato che qualsiasi cosa avessi intrapreso doveva esser là. Forse questo è il segno, mi sono detta”.

E così Kasia, tra un film e l’altro, in mezzo ai tanti impegni professionali e famigliari, appena può vola dall’altra sua famiglia, dai suoi bambini nepalesi.  E le immagini che posta sul suo profilo Instagram, aperto da pochi mesi, scaldano il cuore. Volti meravigliosi, di bambini sorridenti, felici di quel poco che hanno. Con due bastoni a formare una porta e un pallone recuperato, a improvvisare una partita dei mondiali.

Scrive l’attrice su Instagram:

Mustang fa parte di me. Non so perché, alcuni mettono in mezzo il KARMA, ma da quando sono andata li per la prima volta, mi sono sentita a casa. In pace. Me stessa. Di sicuro non potevo immaginare che un giorno sarei tornata proprio lì a costruire una scuola. Karma? Forse

In Italia ho il mio lavoro, che mi pace tantissimo, però è fatto di cose futili, i mondi che costruisco sono finti. Poi c’è la mia vita che è vera, poi ci sono io che mi sento vera quando sono là. Nessuno ha la minima idea di chi sia, non devo dimostrare nulla. Sono semplicemente Kasia.