Eva Henger torna a dire la sua, questa volta sulle pagine di DiPiù, scagliandosi contro Alessia Marcuzzi e affermando di essere vittima di bullismo. Proprio l’ex naufraga ha scatenato l’ormai famoso canna-gate e più volte nello studio dell’Isola dei Famosi si è scontrata con Daniele Bossari, Mara Venier, ma soprattutto Alessia Marcuzzi.
Dopo lo sfogo della conduttrice in diretta tv, Eva Henger ha deciso di dire la sua in una lettera aperta in cui ha accusato la Marcuzzi non solo di averla bullizzata, ma anche di averla insultata dietro le quinte dello show.
“Alessia, mi spieghi perché io ho un camerino lontano da quelli di tutti gli altri? – ha scritto la Henger -. Per la precisione, prima di ogni diretta, mi cambio, mi preparo e mi trucco in una struttura esterna agli studi”. Senza nessuno degli altri naufraghi. Completamente da sola. Come esiste il bullismo dei ragazzi, esistono anche forme di bullismo professionale e io, in questo caso, lo sto subendo”.
“Dopo le tue urla – si legge nella missiva indirizzata alla regina dell’Isola dei Famosi -, quando c’è stata la pubblicità e sei uscita dallo studio, ho sentito distintamente, così come lo hanno sentito le persone che avevo al mio fianco, che mi hai gridato: “Ma guarda questa…”, aggiungendo una brutta parolaccia. Se scrivo – ha aggiunto l’ex naufraga – è anche perché penso che il pubblico debba sapere che dietro i tuoi sorrisi, dietro il tuo sembrare così gentile, c’è una donna piena di rabbia”.
Eva Henger ha riservato parole durissime anche a Mara Venier e Daniele Bossari. “Su Internet hai scritto che “ho la faccia come il c..o” – spiega l’ex diva del porno parlando dell’opinionista -, ma poi durante l’Isola dei Famosi ti sei scusata a telecamere spente. Però mi chiedo: perché non ti sei scusata in diretta, a telecamere accese? Chi ti ha bloccato?”.
“Mi hai attaccato fin dall’inizio – continua poi rivolta a Daniele Bossari –, hai detto che stavo raccontando menzogne, che il canna-gate era frutto della mia fantasia. Sei stato sbugiardato e non ti sei mai degnato di chiedermi scusa”.
