Francesco Gabbani, X Factor e quel Sanremo davanti a Fiorella Mannoia: “Mi sono sentito in colpa”

Francesco Gabbani a "X Factor 2025": dalla vittoria a Sanremo 2017 al ruolo di giudice del talent show rimanendo se stesso

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

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Francesco Gabbani intraprende una nuova avventura entrando ufficialmente nel quartetto dei giudici di X Factor 2025. Un ruolo che richiede empatia, determinazione e, inevitabilmente, la responsabilità di saper pronunciare anche qualche doloroso “no”.

Un vero e proprio rito di passaggio che, per quanto spiacevole, fa parte di un percorso fatto di prove, gavetta e, al tempo stesso, grandi soddisfazioni. Gabbani lo sa bene: nel 2017 conquistò il primo gradino del podio di Sanremo superando persino un gigante come Fiorella Mannoia, un trionfo che ancora oggi ricorda con orgoglio ma anche con un pizzico di senso di colpa.

Francesco Gabbani, che giudice sarà a “X Factor 2025”

La nuova edizione di X Factor è pronta ad aprire i battenti: giovedì 11 settembre iniziano le Audition e, tra le novità più attese, spicca l’arrivo di Francesco Gabbani.

Per il cantautore toscano si tratta del primo mandato come mentore: prende il posto di Manuel Agnelli, affiancando Paola Iezzi, Achille Lauro e Jake La Furia. Un debutto importante, perché il ruolo di giudice porta con sé responsabilità e aspettative: di fronte a lui ci saranno moltissimi giovani artisti pronti a mettersi in gioco e a inseguire il proprio sogno musicale, un percorso che il cantante – come i suoi colleghi – conosce bene.

Ma Gabbani sembra avere le idee molto chiare rispetto al percorso che vuole intraprendere. In un’intervista per Il Corriere della Sera, il cantante ha spiegato: “Vorrei trasferire ai ragazzi un messaggio chiaro: siate voi stessi. La naturalezza arriva al pubblico: fai breccia nel cuore delle persone se sei coerente e sei soddisfatto di quello che fai”.

Un primo consiglio strategico ma anche controtendenza rispetto a una società che, oggi, tende a preferire personaggi. Ma non solo: Gabbani si dice pronto anche ad aiutarli a “essere consapevoli dei propri limiti, non tanto per superarli ma per sguazzarci dentro. Questo è il segreto”.

Non mancano, naturalmente, le riflessioni sui talent show, spesso accusati di spettacolarizzare troppo a scapito della musica. Sul punto, Gabbani non si tira indietro: “Le critiche ci stanno: bruciare subito le carriere, troppo show televisivo. Però è estendibile a tutto. Il talent è solo una modalità per riconoscere talenti. E i talent risentono – come è normale che sia – della società e della cultura di oggi che va veloce, che segue i social, che vive di estetica e immagine. Il rischio c’è, ma è tutto relativo e non si può generalizzare”.

Per lui, il punto importante resta uno solo: “Il talent è una delle poche vetrine per i ragazzi e questo canale va sfruttato con consapevolezza. L’importante è che i ragazzi puntino a fare musica e non a diventare famosi”.

Gabbani e la vittoria contro Fiorella Mannoia a Sanremo

Autenticità e coerenza sono per Gabbani le chiavi del successo. Non a caso, proprio la naturalezza lo portò sul tetto d’Italia nel 2016 con Amen e poi nel 2017, quando con Occidentali’s Karma vinse il Festival di Sanremo davanti a una delle voci più amate della musica italiana: Fiorella Mannoia.

Una vittoria che per lui fu un trionfo personale, ma che ricorda anche con un pizzico di senso di colpa: “Nel 2017 ho vinto da outsider davanti a Fiorella Mannoia e mi sono sentito quasi in colpa, mi sono inginocchiato davanti a lei e quell’immagine mi è rimasta dentro”.

Gabbani e Mannoia a Sanremo 2017
IPA
Francesco Gabbani e Fiorella Mannoia a Sanremo 2017

Non è stata una strada facile: “Il momento cruciale è stato l’anno precedente: mi avevano eliminato per un errore di votazione elettronica, poi mi hanno ripreso e ho vinto il Festival. Il momento del ripescaggio e della rimessa in gara, è stata la mia sliding doors”. La conferma che la musica sa premiare chi rimane fedele a se stesso.