Francesca Neri ha spiegato il motivo della presenza delle cicatrici sulle labbra. La decisione di rimuovere le palline di silicone dalle labbra è arrivata dopo un processo di guarigione interiore. Soffrire porta tutti a chiedersi se alcuni aspetti della vita possano essere limitati, se non addirittura eliminati. Perché è dal dolore che talvolta si rinasce, ci si spoglia di tutti i se e i ma, di ogni maschera, e si diventa finalmente se stessi. Ed è questo che è capitato alla Neri.
Francesca Neri, il motivo delle cicatrici sulle labbra
Al settimanale Oggi, la Neri ha voluto parlare dei cambiamenti che ha dovuto apportare nella sua vita negli ultimi mesi, in particolare sulle labbra. “Queste sono le mie labbra, con tante cicatrici. Me le sono fatta aprire per eliminare le palline di silicone. Oggi mi curo da dentro, avendo capito quanto sono importanti la prevenzione e il regime di vita sano”.
Gli ultimi anni non sono stati facili per l’attrice e moglie di Claudio Amendola. Perché per tanto tempo ha dovuto attendere il nome della diagnosi, arrivando a svolgere innumerevoli esami. Dalla sofferenza fino alla fase acuta della malattia, sono stati tanti gli aspetti che l’hanno portata ad ascoltare maggiormente le esigenze e i bisogni del suo corpo.
Francesca Neri, la lotta alla cistite interstiziale cronica
Per un lungo periodo, l’attrice si è rifugiata nel silenzio, a causa della malattia che le ha dato il tormento. Solo nel libro “Come carne viva” ha trovato il coraggio di abbattere quel muro che aveva eretto, scegliendo la strada delle parole e della scrittura, che da sempre è uno dei metodi migliori per esorcizzare i demoni interiori.
Sono più di due milioni le persone che in Italia soffrono della cistite interstiziale (IC). Conosciuta anche come Sindrome del Dolore Vescicale, la Neri ha provato di tutto prima di giungere ufficialmente alla diagnosi, in particolare perché ne ha ricevute molte di sbagliate nel corso del tempo. Ha anche seguito varie terapie, dall’urologia all’agopuntura, pur di trattare la sofferenza.
E il dolore era diventato talmente tanto da essere ingestibile e da offuscarle la mente. “Ho accarezzato l’idea del suicidio. Ho passato mesi a giocare a burraco online di notte. Il mio lockdown è durato tre anni. E quando è arrivato per tutti, con la pandemia, sono stata meglio perché condividevo la situazione degli altri”.
Quel timore di perdere Rocco
Il sostegno da parte di Claudio Amendola non è mai venuto meno: un compagno, un amico, un supporto. “Claudio è sempre rimasto. Mi ha salvato”. Tuttavia, Francesca Neri ha ammesso di aver temuto di perdere il figlio. “Mio figlio Rocco non c’è stato, si è protetto e io ho veramente avuto paura di perderlo. Il terrore grande è stato che gli rimanesse impressa questa immagine della mamma dolente, immobile, depressa”. Oggi, però, la fase acuta della malattia è finalmente superata. La Neri sta cercando di ritrovare un equilibrio, di riprendere la propria vita. E di viverla insieme ai suoi affetti più cari.