Fedez sulle minacce al figlio Leone: “Per lo Stato italiano non è reato”

Fedez è intervenuto in merito all'odio social: un tema che lo tocca da vicino, dopo le minacce al figlio Leone sui social a dicembre 2023

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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A dicembre del 2023, Fedez è intervenuto sui social per difendere il figlio Leone dalle minacce arrivate dopo averlo accompagnato allo stadio San Siro per la partita Milan-Frosinone. Una delle foto del bambino è stata presa di mira dai cosiddetti hater, coloro che condividono odio sui social contro un personaggio specifico. “Avete un solo proiettile, chi colpite?”. All’epoca, il rapper non si è tirato indietro: “Tranquilli che scopro chi siete uno ad uno”. Nel corso della mostra fotografica Supereroi nella Fabbrica del Vapore di Milano, ha affrontato il tema dell’odio social, discutendo di un argomento quanto mai attuale.

Fedez contro l’odio social: l’intervento alla mostra fotografica Supereroi

Per lo Stato italiano augurare il cancro a un bambino di cinque anni non è reato. Questa cosa mi ha lasciato abbastanza perplesso: parliamo tanto di hate speech, di fomentare l’odio, però se uno augura un cancro a un bambino di cinque anni non succede niente. Forse bisognerebbe intervenire da un punto di vista dei vuoti legislativi”. Dei pericoli del web non si parla mai abbastanza. O almeno: se ne parla in modo approssimativo, voltando presto pagina il giorno successivo, scordando un aspetto indispensabile, ovvero che il web non dimentica.

Quello che condividiamo sui nostri profili social – qualsiasi social network – rimane online, è condivisibile ed è sotto gli occhi di tutti. Siamo responsabili di quello che diciamo, ma non sempre ci sono delle conseguenze, come ha notato giustamente Fedez durante l’intervento alla mostra fotografica Supereroi a Milano. Non è la prima volta che il rapper interviene in merito ai social, consapevole del potere delle piattaforme, che non è unicamente positivo, in quanto influenza un ulteriore argomento: la salute mentale.

Al Circolo dei Lettori di Torino, è intervenuto sul tema “La salute mentale è un diritto dei giovani”, riconoscendo che la generazione attuale è una cavia dei social. “Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche, psichiatriche e sociali degli stessi social network, ma oggi ci sono pochissimi studi, per questo siamo cavie”. L’ipotesi caldeggiata da Fedez è la seguente: sfruttare una sorta di “spid” per accedere ai social, e ogni piattaforma online dovrebbe dotarsi appunto di un metodo di riconoscimento univoco.

Le minacce al figlio Leone a dicembre 2023

“Sono senza parole”. La prima reazione di Fedez dopo le minacce circolate sui social nei confronti del figlio Leone è stata netta. Un momento speciale per la famiglia è stato trasformato in un evento che ha acceso le luci dei riflettori sull’odio social, che si spinge ben al di là delle critiche sterili. “Sono cosciente che c’è questo giro di tifosi su Twitter che si divertono a fare battute sul mio tumore al pancreas, ad augurarmi la morte”, aveva detto il rapper su Instagram. “Però, nel momento in cui toccate i miei figli, allora lì avete un problema, ragazzi. E avete un problema bello grande”. La speranza è che le osservazioni mosse possano far riflettere, ma soprattutto far comprendere che si è ormai ampiamente superata la linea di non ritorno: a tal proposito, la polizia ha lanciato una campagna educativa con l’obiettivo di sensibilizzare e prevenire i rischi legati al web.