Federica Pellegrini riesce a entrare nella storia dimostrando, ancora una volta, di essere grandissima. Lo fa qualificandosi alla sua quinta Olimpiade, conquistata nella vasca, faticando dopo un anno difficilissimo per tutti, a maggior ragione per lei, colpita dal Covid e consapevole che questa potrebbe essere la sua ultima occasione.
La prima volta fu nel 2004, alle Olimpiadi di Atene: aveva appena 16 anni e vinse la sua prima medaglia d’argento. Oggi, a 16 anni di distanza, è ancora qui, a insegnarci che non bisogna mai mollare.
La Pellegrini avrebbe avuto l’opportunità di non gareggiare, perché la Federnuoto le aveva proposto il lasciapassare per Tokyo sfruttando una wild card. Ma Federica voleva giocarsela fino in fondo e conquistare la qualificazione nella vasca, come ha sempre fatto.
E dopo una pandemia mondiale e allenamenti difficoltosi dopo l’infezione da Covid che le ha prosciugato tutte le energie, la Pellegrini c’è riuscita: alla fine della gara ha tirato su la mano mostrando orgogliosa le cinque dita, come le cinque Olimpiadi alle quali si è qualificata. “Tutto quello che volevo” ha scritto su Instagram, provando a tutti che con impegno e determinazione è possibile raggiungere qualsiasi obiettivo.
L’ha fatto senza scorciatoie, senza mai tirarsi indietro, come ha sempre fatto nella sua lunga carriera, costellata di tanti successi e medaglie d’oro, ma anche di qualche delusione, come del resto è la vita. Ce l’ha messa tutta per centrare l’obiettivo e portare a casa un risultato importante, forse l’ultimo prima del ritiro.
E forse anche per questo le sue lacrime questa volta avevano un sapore diverso: la regina della vasca azzurra, dopo aver conquistato in acqua l’accesso ai Giochi, non è riuscita a trattenere la commozione. Un’emozione grandissima, che ha deciso di non nascondere: “Scusate per le lacrime ma non sono stati mesi semplici, direi che adesso si respira meglio. La quinta Olimpiade: sono tante… Adesso piango di nuovo“, ha detto pronunciando le parole con la voce rotta. “Non sono stati mesi facili, c’era tanto lavoro da fare e tanta rabbia perché potevo centrare il pass già con i 100. Ma forse è più bello così”.
Come la fenice che ha tatuata sul collo, simbolo di rinascita, così anche Federica è riuscita a risorgere dalle sue ceneri: si è lasciata alle spalle le difficoltà dell’ultimo, complicatissimo, anno e le delusioni del passato. Adesso ad attenderla c’è un’altra grande sfida: che sia l’ultima o meno sarà lei a deciderlo, sempre a testa alta e determinata a dimostrarci che sarà sempre la più forte, oggi e sempre.