Enzo Paolo Turchi è da oltre quarant’anni uno dei volti più amati del piccolo schermo, ma dietro il suo sorriso si nasconde un’infanzia piena di dolore e sofferenza. Nel corso della sua ospitata a Ciao Maschio, lo show di Rai1 condotto da Nunzia De Girolamo, il popolare coreografo ha raccontato alcuni degli episodi più drammatici vissuti da piccolo, incluso l’incontro con un “mostro” e il difficile rapporto con una madre instabile.
Enzo Paolo Turchi e l’incontro con “il mostro”
Enzo Paolo Turchi si racconta a tutto tondo a Nunzia De Girolamo: nella puntata di Ciao Maschio in onda il prossimo 17 maggio, il ballerino ha descritto alcuni dei capitoli più dolorosi della sua infanzia, segnata da povertà e solitudine. “La mia infanzia è stata complicata a causa di una situazione familiare molto difficile, perché mia madre spariva. Purtroppo stava fuori di testa, andava fuori dieci giorni poi se la ritrovavano così. Mio padre andò via ed io l’ho visto tre volte nella mia vita, una quando è morto” ha spiegato Enzo Paolo.
Dietro questo comportamento apparentemente insipiegabile di sua madre, ad ogni modo, si celava un immenso dolore: “In famiglia c’era stata una disgrazia. Quando finì la guerra nel 1945 io avevo due sorelline, una di 12 anni e una di 18 mesi. Purtroppo un carro armato le ha schiacciate e sono morte” ha raccontato ancora il ballerino. Oltre alla difficile situazione familiare, Enzo Paolo ha dovuto fare i conti anche con un una persona che voleva approfittare del suo stato di malessere: “Ho incontrato un mostro. Sono state purtroppo cose brutte e non le voglio ricordare perché mi danno fastidio molto”.
Enzo Paolo Turchi e il racconto dell’infanzia
A complicare ulteriormente le cose, ha spiegato il marito di Carmen Russo, c’era anche una difficile situazione economica: “Ho odiato mia madre perché mi lasciava solo. A quattro anni ho dormito in mezzo alle scale. A casa nostra non c’era la luce, si mangiava quando capitava. A otto anni ho iniziato a lavorare in una bisca nei quartieri spagnoli, facevo le pulizie per venti lire al giorno per comprarmi un panino. A quel bambino è mancato l’affetto”.
Le cose per il piccolo Enzo Paolo hanno cominciato a prendere una piega diversa solo quando nella sua vita è entrata la danza: “Quando ho iniziato a ballare ho dovuto fare i conti con i pregiudizi. Era durissima perché scendevo e avevo la musica dietro, i canti che mi dicevano di tutto dietro. Però poi ho capito che in fondo era la mia vita perché ho detto guarda già c’è una sigla”. E in effetti, è stata proprio la sua passione a permettergli di cambiare vita radicalmente, allontanandosi da quel mondo che lo aveva fatto tanto soffrire.
Oggi Enzo Paolo Turchi ha 75 anni, e riesce a vedere quegli anni difficili con un occhi diversi: “Io ho odiato entrambi i miei genitori, ma se oggi potessi rivederli gli chiederei scusa. Perché il dolore di una perdita di un figlio penso sia la cosa più brutta che possa esistere. Oggi che sono padre non ci voglio neanche pensare”.