Elena Santarelli torna a parlare della malattia del figlio Giacomo e rivela di seguire una terapia psicologica dopo i due anni durissimi vissuti insieme alla sua famiglia. Una prova difficile che la showgirl ha superato con grande coraggio, rimanendo accanto al suo bambino nella lotta contro il tumore.
Elena non si è mai arresa e con tenacia ha sostenuto il piccolo Jack sino alla guarigione, annunciata qualche mese fa. Una storia a lieto fine, fatta di coraggio e speranza, che la Santarelli ha raccontato anche in un libro – Una mamma lo sa – i cui proventi verranno utilizzati per aiutare Progetto Heal ad acquistare un simulatore per la neurochirurgia pediatrica per l’ospedale Bambin Gesù di Roma.
“In parte è stato terapeutico – ha confessato la Santarelli al settimanale F -. Chi ti dice di lasciarsi tutto alle spalle non sa di che cosa sta parlando, non ha vissuto la malattia. Ripercorrere alcune vicende mi ha fatto male, per questo, e non mi vergogno a dirlo, sto seguendo una terapia psicologica. Si chiama “Emdr” e si basa sul movimento degli occhi tra la psicoterapeuta e il paziente per elaborare il dolore. Questa tecnica ha aiutato anche Giacomo”.
Nel corso della battaglia contro il tumore, Elena è stata sempre forte e non ha mai mollato, sorridendo anche per Greta, la secondogenita nata dall’amore per Bernardo Corradi. “E l’ho pagato caro […] – ha ammesso -. Ovunque andassi tutti mi facevano domande senza rendersi conto che Giacomo non aveva una banale influenza, ma un tumore”.
La Santarelli ha poi confessato di aver avuto un crollo dopo la fine delle cure del figlio Jack. “Quando Giacomo era sotto terapia, volevo fare tutto da sola, mi sentivo Wonder Woman – ha spiegato -. Il mio unico pensiero era andare avanti, sembravo dopata. Poi c’è stato il crollo e ho capito che avevo bisogno d’aiuto”.
Oggi finalmente Giacomo sta bene, il tumore è stato sconfitto e il piccolo è nella fase di follow up. “Giacomo è sereno, felice – ha raccontato -, anche se è cresciuto parecchio, sia in altezza che in maturità. Siamo nella fase “Follow up”, quindi per i prossimi cinque anni dobbiamo comunque fare controlli, ma l’ottimismo non ci mancherà mai”.