Non è tornata per vendere una crema viso o pubblicizzare un tè detox. Cristina Incorvaia è riapparsa sui social per una ragione decisamente più seria: il suo persecutore è finito in manette. Dopo settimane di silenzio, l’ex volto di Uomini e Donne e Temptation Island ha pubblicato un video dove la voce, più che le parole, racconta una liberazione.
Ora Cristina Incorvaia prova a rimettere insieme i pezzi. Con lentezza, con fatica. Non cerca riflettori, cerca ossigeno. E lo fa partendo da sé: dai suoi interessi, dai suoi affetti, da un saluto sincero a chi le è rimasto accanto. Nessuna morale da impartire, nessuna retorica per una volta. E questa, sì, è una notizia.
Cristina Incorvaia fuori dai radar, per scelta
“Sono stata un po’ assente, ma da quando mi sento più libera per i fatti che ormai sapete tutti di cui siete a conoscenza, ho dato priorità a ben altro e sto cercando di vivere finalmente e di dedicarmi ai miei hobby, alle mie passioni, a ai miei affetti. Quindi, dato che i social non sono mai stati in realtà una priorità, sono stata sempre lontana ma ogni tanto vi faccio un saluto. Grazie di cuore a tutti sempre per i messaggi che mi inviate, vi abbraccio e vi mando un bacione”, ha detto. Niente mezzi toni, niente frasi da influencer. Solo una realtà nuda e cruda: è stata lontana dai social perché aveva da gestire qualcosa che assomiglia molto a una guerra quotidiana. Una battaglia combattuta contro l’ossessione malata di un uomo che ha ignorato ogni limite.
Il 12 marzo, finalmente, lo stalker è stato arrestato. Nonostante fosse già sottoposto alla sorveglianza elettronica, aveva continuato a violare le restrizioni, convinto forse di poter continuare impunemente a farle terra bruciata attorno. E invece, stavolta, le manette sono scattate davvero. “Adesso sono serena”, ha scritto lei. Non felice. Non vendicata. Solo serena. Che, dopo anni di paura, è già un lusso.
Un incontro qualunque, poi l’inferno
Lo aveva conosciuto per caso, in un bar. Uno di quegli incontri che, nella vita, dovrebbero finire con un caffè e un saluto. Invece da lì è cominciata una lenta discesa nel terrore. Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Cristina ha raccontato l’origine del tunnel: nessuna avvisaglia iniziale, nessun campanello d’allarme. Poi, l’inferno. Minacce, appostamenti, violenze psicologiche. Tutto documentato, tutto denunciato. Ma lui era sempre lì, come un’ombra che non si stacca.
L’incubo estivo e il blackout della libertà
In un racconto mandato in onda lo scorso dicembre da Pomeriggio Cinque, Cristina ha messo nero su bianco il momento in cui tutto è precipitato. Era agosto, una lite sulla spiaggia, lui ubriaco e violento, lei che prova ad allontanarlo. “Vi ammazzo tutti”, avrebbe urlato. Una frase che, da quel momento, è diventata colonna sonora del suo quotidiano. Un crescendo di intimidazioni, anche virtuali, che le ha portato via ogni margine di normalità.
“Io non avevo più una vita, io ero in prigione e lui era libero”, ha detto in tv. Parole pesanti, impossibili da derubricare a semplice sfogo. Perché raccontano una dinamica perversa ancora troppo frequente e che purtroppo è il quotidiano di molte donne: quella in cui la vittima deve sparire, mentre il carnefice resta in circolazione.