Cristina D’Avena, il flirt mai rivelato e il rimpianto più grande

Cristina D'Avena festeggia 40 anni di carriera e coglie l'occasione per rivelare un flirt (in gioventù) e parlare del suo rimpianto più grande

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Cristina D’Avena, basta pronunciarne il nome per aprire nel nostro cuore un cassetto colmo di ricordi belli, spensierati. Quelli legati alle sigle dei cartoni animati più famosi, resi tali anche grazie alla voce della “regina” indiscussa di questo mondo a colori. Ha appena festeggiato 40 anni di carriera e non ha intenzione di fermarsi, ma c’è sempre tempo per fare un bilancio e ripensare alle tappe più significative di una vita tanto pregna. E sì, anche a un flirt che tutte – ma proprio tutte – abbiamo sempre ipotizzato e che ha confermato nella sua ultima intervista ad Adnkronos.

Cristina D’Avena e il flirt con “Mirko”

Ebbene sì, Cristina D’Avena in modo del tutto inaspettato ha confermato il fantomatico flirt con “Mirko” dal ciuffo rosso, protagonista insieme a lei della fortunata serie tv Love me Licia, tratta dall’omonimo cartoon giapponese del quale ha cantato la sigla. Interpretato da un altrettanto giovanissimo Pasquale Finicelli – la voce era, però, di Enzo Draghi -, tra la D’Avena e il frontman della band di finzione Bee Hive c’è stato qualcosa che non ha avuto un seguito, ma ha comunque lasciato il segno.

Tra noi c’era era molta simpatia. C’è stato un piccolo flirt ma avevamo 20 anni, ci stava che ci scappava l’innamoramento'”, ha ammesso per la prima volta nell’intervista ad Adnkronos, ricordando quel periodo di grandi novità e successo nel lontano 1986, anno di debutto della serie diventata iconica persino con dei meme sui social (impossibile non pensare al tormentone delle “fettine panate”).

Cristina D’Avena sulla scelta di non avere figli

Un flirt breve e certamente da relegare a una sorta di “cotta adolescenziale”, ben diverso da quanto Cristina D’Avena ha vissuto nella realtà. Non è un segreto che sia fidanzata da molti annine aveva parlato in una delle rare occasioni al Corriere della Sera – con Massimo Palma, sul quale è estremamente riservata.

La cantante ha ribadito di avere ricevuto dal compagno una proposta di matrimonio, ma di aver declinato “perché non riusciamo mai a metterci d’accordo”, ammettendo che le piacerebbe molto. Più delle nozze a premere sul suo cuore, però, è un altro rimpianto: “Purtroppo all’inizio ho dato priorità alla mia carriera, ero talmente assorbita dalle cose che facevo, che non mi sono focalizzata sulla mia vita privata. Mi è dispiaciuto non avere figli, noi donne abbiamo un orologio biologico che ad un certo punto si ferma, perciò, quando mi sono resa conto che ero troppo grande, non ci ho più provato. Però mi sento la mamma di tutti i bambini, ne ho tanti, mi girano sempre attorno, sono attratti dal mio sorriso, vengono da me, mi abbracciano e mi baciano'”.

Cristina D’Avena, 40 anni di carriera (e non sentirli)

Si definisce la “mamma di tutti i bambini” e non è difficile crederle. Basta andare a un suo concerto e vedere con i propri occhi, ancora oggi dopo una lunghissima carriera, persone di ogni età cantare sotto al palco le sue canzoni immortali. Sono soltanto sigle dei cartoni animati, penseranno in molti, ma se riescono ad avere un tale ascendente unendo generazioni tanto diverse le une dalle altre certamente ci sarà un motivo.

“Quando si raggiunge un traguardo così importante significa che quello che hai fatto è stato recepito, che il pubblico ti segue e ti vuole bene. Quando faccio concerti è bello vedere che tra il mio pubblico ci sono intere generazioni, dalle nonne ai bambini, ed è molto divertente vedere le loro espressioni mentre canto una sigla che a volte conoscono e a volte no. Ho un rapporto meraviglioso con il mio pubblico, è veramente emozionante, tra loro ho visto anche gente con le lacrime agli occhi mentre cantavo brani che rievocavano nei loro ricordi le sigle dei cartoni animati con cui sono cresciuti'”.