Chiara Ferragni, la nota imprenditrice digitale e influencer di fama mondiale, si trova da mesi al centro di polemiche, accuse e indiscrezioni che circolano intorno al caso Balocco e alla separazione con il marito Fedez. In queste ultime ore si aggiunge un nuovo tassello: il costoso divorzio professionale con Fabio Maria Damato, fino a poco tempo fa il suo braccio destro. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, questo distacco non solo segna la fine di un’era, ma si configura anche come una vera e propria crisi nel backstage dell’impero Ferragni.
Chiara Ferragni, il “divorzio” dal manager Fabio Maria Damato
Chiara Ferragni e Fabio Maria Damato, una sinergia che ha dominato per anni il settore della moda digitale, sono ormai agli antipodi. Il loro rapporto, un tempo saldissimo e proficuo, ha cominciato a incrinarsi irreparabilmente. Damato, figura chiave nelle società di Chiara, come The Blonde Salad e la Chiara Ferragni Collection, era un elemento fondamentale nella strategia di business dell’influencer. Ma cosa ha scatenato questa improvvisa e costosa separazione?
Secondo le rivelazioni del giornalista Gabriele Parpiglia su Rtl, l’indagine recentemente avviata ha giocato un ruolo non trascurabile nel loro allontanamento. Damato, lontano dai riflettori e silente sui social, non ha partecipato a dibattiti pubblici né ha commentato la rottura, lasciando un vuoto di informazioni che alimenta ulteriormente le speculazioni.
D’altra parte, la Ferragni si trova a dover gestire non solo le implicazioni finanziarie di questo divorzio – si parla di una liquidazione a sei cifre – ma anche le conseguenze di una gestione che, stando a quanto si vocifera, avrebbe portato a richieste economiche significative da parte di Damato, che avrebbe chiesto fino a 4 milioni di euro per chiudere il capitolo.
Implicazioni personali e speculazioni mediatiche
L’eco di questo divorzio professionale non risuona solo nelle sale riunioni o negli uffici legali, ma si propaga anche nella vita personale di Chiara. Fedez durante l’intervista a Belve, il marito della Ferragni, figura molto seguita nel panorama musicale italiano, ha espresso in maniera velata ma evidente le sue perplessità.
Ecco infatti che ha criticato la gestione della situazione, suggerendo una distribuzione di responsabilità meno centrata su Chiara e più su altre persone che erano più consce dei processi, alludendo a Fabio Maria Damato. “Chiara ha scelto di prendersi tutte le responsabilità, lei poteva e doveva spiegare che le responsabilità non sono tutte sue. Anche dei manager? Di un manager, uno solo”.
Ora la figura di Fabio Maria Damato, una volta pilastro fondamentale nell’entourage di Chiara Ferragni, sembra avvolta nel silenzio e nell’ombra, un silenzio che aggiunge ulteriori sfumature al complicato scenario che si è venuto a creare intorno all’impero Ferragni. Dopo l’esplosione del cosiddetto “pandoro gate”, che ha sollevato questioni di etica e trasparenza legate a operazioni di beneficenza gestite dalle imprese di Ferragni, Damato è diventato oggetto di indagini da parte della Procura di Milano per truffa aggravata.
In questo delicato contesto, la scelta di Damato di ritirarsi dalla scena pubblica è tanto rilevante quanto misteriosa. L’ultimo post su Instagram, datato 10 dicembre, e la totale assenza di dichiarazioni pubbliche o interviste rendono difficile comprendere le sue intenzioni e il suo stato d’animo. Questo mutismo può essere interpretato in vari modi: come una strategia legale consigliata per minimizzare ulteriori complicazioni, o forse come un segno di un possibile senso di tradimento o disillusione personale dopo la rottura con Ferragni.