Caterina Balivo torna a Detto Fatto. E racconta i dettagli del parto

La presentatrice non ha voluto l'anestesia epidurale e si era preparata per partorire in casa. Ma le cose con la piccola Cora sono andate diversamente

Caterina Balivo ha dato alla luce la seconda figlia, Cora, lo scorso 16 agosto. E a poco più di un mese dal parto ha ritrovato la forma perfetta e si è tagliata i capelli con tanto di frangia, aprendo un dibattito sui social. Ora è pronta a tornare alla conduzione di Detto Fatto, al suo posto oggi c’è Serena Rossi. In fondo la presentatrice napoletana aveva promesso ai fan che sarebbe stata di nuovo in tv per ottobre, anche se è trascorso pochissimo tempo dalla nascita della piccola.

Al magazine Chi Caterina si è giustificata così:

Chi lavora in tv mi ha detto: “Devi tornare subito”, dopo neanche un giorno, in pratica. Mia zia: “Torna a lavorare l’anno prossimo”. È tutto molto relativo.

La Balivo ha poi raccontato al settimanale diretto da Alfonso Signorini alcuni dettagli del parto, spiegando perché abbia scelto di farlo in modo naturale, senza anestesia epidurale:

Ho fatto il parto come è il parto. È una scelta mia, questo sì. Io ho sempre temuto il parto e del primo scrissi su Twitter: “È un’esperienza pulp”. Anche il mio primo figlio è nato con un parto senza epidurale. Ed è stato un parto lungo, complicato, è stato completamente diverso, naturale, ma indotto.

Per Cora è stato diverso. Forse più consapevole di quanto stava per accadere la Balivo svela di essersi preparata per un parto in casa:

Questa volta mi sono preparata per fare un parto in casa, mi sono fatta seguire da un’ostetrica… Avevo letto il libro di Elisabetta Malvagna e mi sono chiesta: “Ma perché la cosa più naturale del mondo deve farmi tanta paura?”. Allora ho capito: quel bambino dal momento in cui nasce non è più tuo, è del mondo. C’è la paura del dolore, certo, ma soprattutto, c’è la paura che quel che è tuo non sia più solo tuo.

Poi racconta delle “paure pratiche“:

Ma, alla fine, se un bambino arriva da un rapporto d’amore, allora deve nascere con un atto d’amore della sua mamma. Ma chi ti aiuta nel parto? Il tuo bambino. E quello, allora, non è un dolore, il dolore è quando, boh, ti sparano…

Alla fine però la Balivo non è riuscita a partorire in casa, la piccola Cora ha scelto di nascere mentre la mamma si trovava in vacanza a Grosseto. Di quel giorno speciale Caterina ricorda:

Quella mattina avevo capito che era arrivato il momento. Mi sono alzata, ho scelto il vestito più bello: molto colorato davanti, dietro bianco, “voglio farla nascere così, con tutti i colori del mondo”, mi sono detta.