Asia, Fabrizio e quella voglia irrefrenabile di dar scandalo

Asia Argento e Fabrizio Corona: nuova foto da "belli e dannati". Il web sentenzia e a noi resta una sensazione da "fuori tempo massimo"...

Foto di L’Amica Speciale

L’Amica Speciale

Semplicemente #unadivoi

Asia Argento e Fabrizio Corona ci riprovano: dopo la foto insieme della scorsa settimana, postano una nuova immagine abbracciati e con lo sguardo “perduto”, con tanto di didascalie ad effetto: “Trouble”, “Guaio”, scrive lui. “Il codice della strada” commenta lei. Che i due giochino a scombinare le carte, è evidente. Che si divertano a far credere quello che – magari – non è, pure. Senza dubbio sono due anime simili: istintive, estreme, spesso additate e non sempre amate dal pubblico. Che hanno pagato care sulla propria pelle determinate scelte di vita e prese di posizione.

Sono fatti per stare insieme”, sentenzia il web, tanto sulla pagina di Fabrizio, con commenti spesso da censura e non certo positivi (“Due persone perdute”, “Fatti e strafatti l’uno per l’altro”, “Sert vs Tso”) che su quella di Asia, dove il tono è più pacato e a favore: “Siete perfetti insieme”, “Credo che solo due anime ferite possono ricominciare insieme perché nessuno giudica l’altro per le cicatrici che vede , nessuno finge di essere qualcosa che non è…”.

Detto ciò, il giochino ad interpretare sui social i “Bonnie and Clyde” all’italiana, i belli e dannati d’altri tempi, lascia una sensazione di fuori tempo massimo. Come se i loro personaggi di sconvolti, che si portano appresso da ormai vent’anni, col tempo abbia un po’ annoiato. Asia, poi, alternando mise e atteggiamenti da educanda quando va in televisione a parlare di sé e della propria vita,  a quelli di femme fatale sui social, sembra non aver ben deciso, a 45 anni, quale vestito indossare davvero. O forse, ci vuole semplicemente dire, che si può essere “uno, nessuno e centomila” e, come diceva Pirandello: “Abbiamo tutti dentro un mondo di cose..”. E lei si diverte a mostrarle, e mischiarle, tutte. Nel qual caso: touché…