Asia Argento e Fabrizio Corona, faccia a faccia in tv

Asia e Fabrizio si incontrano a Non è l'Arena di Massimo Giletti.

A Non è l’Arena di Massimo Giletti è avvenuto un inaspettato faccia a faccia tra Asia Argento e Fabrizio Corona, la loro burrascosa seppur breve relazione aveva fatto ampiamente parlare di loro.

Asia, al centro dello studio da Giletti è stata messa di fronte a Fabrizio in collegamento tv, le domande su di loro e sul loro rapporto sono state inevitabili da affrontare.

Ho conosciuto di Fabrizio la parte più nobile del suo carattere e sono felice che mi abbia mostrato il suo giardino segreto

L’attrice e sceneggiatrice cinematografica ha espresso per Corona parole di stima e affetto, nonostante gli scontri avvenuti tra loro in passato, ammettendo di riconoscersi in Fabrizio e nel suo voler costruire un personaggio pubblico per difendere le proprie fragilità.

Asia si è definita sua amica e in studio ha letto alcune pagine del libro di Fabrizio Corona “Come ho inventato l’Italia”, dove l’uomo racconta la sua vita e la storia del nostro Paese attraverso il suo lavoro di paparazzo, per il quale Fabrizio si descrive come artefice della maggior parte dei personaggi famosi della nostra televisione, e dei meccanismi di gossip che ruotano attorno a loro.

Il 25 novembre per Corona è un giorno importante: il Tribunale, ancora una volta, deciderà il suo futuro, in gioco ci sono gli arresti domiciliari e il carcere, e tra le persone che in questo momento così delicato gli stanno più vicino sembra esserci anche Asia Argento. Il loro sembra essere un rapporto di odio e amore che nonostante tutto quello che si è detto e fatto, dura nel tempo.

Nel frattempo Asia è in splendida forma, quest’anno ha compiuto 45 anni, su Instagram recentemente si è mostrata senza veli immersa nella sua Jacuzzi. Figlia d’arte, negli ultimi anni si è messa alla prova anche come regista e sceneggiatrice: Scarlet Diva, la sua opera prima, verrà trasmessa su Cielo dalle 23:10.

Anni dopo, nel 2017, la stessa Asia ha dichiarato che il suo lungometraggio era ispirato all’esperienza vissuta in prima persona nel caso Weinstein, il produttore cinematografico statunitense accusato di molestie e aggressioni da parte di molte personalità femminili del cinema internazionale, le cui vicende avevano dato via al movimento di sensibilizzazione e denuncia #meetoo.