Giovedì 27 novembre il palco di X Factor 2025 si è acceso per una puntata decisiva: la semifinale.
In due manche, i concorrenti si sono misurati con nuove cover per provare a strappare uno dei quattro posti della finalissima di Napoli, in Piazza del Plebiscito.
Un compito tutt’altro che semplice, soprattutto perché quando si arriva alle battute finali, il percorso (e il tavolo dei giudici) diventano tortuosi, emotivi e pieni di insidie. Alla fine, solo in quattro hanno potuto festeggiare. Le nostre pagelle.
Indice
EroCaddeo, versatile (8)
Ultimo beniamino di Achille Lauro, ormai conosciuto per la sua voce bellissima e per quell’ironia che riscalda le stanze del loft. EroCaddeo apre la sua semifinale con Viva la vida dei Coldplay: per la prima volta si misura con l’inglese e con un arrangiamento diverso dal solito. Lo canta bene, si diverte, si gode l’orchestra. Una prova fresca anche se, diciamolo, gli archi iconici del brano ci sono mancati un po’.
Nella seconda manche torna nei suoi panni più naturali: il cantautore struggente. Porta Vedrai, vedrai di Luigi Tenco e lì non gli puoi dire niente. Capisce il pezzo, lo sente, lo fa suo. E la dedica alla mamma, “Vedrai che cambierà. Forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà”, arriva dritta e senza filtri. E a dirla tutta potrebbe essere davvero così.
Delia si riprende tutto (10)
Dopo essere finita al ballottaggio nella scorsa puntata e aver passato una settimana convinta di non essere stata davvero capita, Delia arriva in semifinale più determinata che mai.
Nella manche orchestra non scende a compromessi: porta I pirati a Palermu di Otello Profazio (nella versione di Rosa Balistreri), un brano in siciliano che sente profondamente. È la Delia che conosciamo: sicura, impeccabile, dritta nel suo percorso e coerente con ciò che sa e vuole essere.
Nella seconda manche ribalta il tavolo e stupisce rimanendo comunque la grande artista che è. Canta Sei bellissima di Loredana Bertè ed è magia pura: mai sentita esibirsi completamente in italiano, porta una nuova versione di sé che convince ancora una volta. C’è tutto: rabbia, intenzione, tristezza. E il pubblico, infatti, si guarda bene dal rischiare di rimandarla al ballottaggio.
Tomasi, cresciuto (8+)
Tomasi ha 17 anni, va ancora a scuola e ha negli occhi la giusta leggerezza di un adolescente. Ma quando sale sul palco, quella cifra anagrafica scompare: si mette addosso le vesti di un artista delicato, credibile.
Con l’orchestra porta Anna e Marco di Lucio Dalla. È un pezzo che sente profondamente, che dedica ai suoi genitori, e che interpreta in modo dolcissimo ma mai raffazzonato: preciso, rispettoso, morbido nei punti giusti.
Nella seconda manche si misura con gli One Direction e The Story of My Life: canta bene, è a suo agio, dimostra di sapersi adattare a un immaginario pop.
Due belle interpretazioni che arrivano a coronamento di un percorso limpido in cui, accanto a Jake, è stato davvero valorizzato. Tomasi è forse il concorrente che è cresciuto di più: è arrivato nascosto dietro al suo pianoforte, chiuso nella comfort zone. Se ne va (purtroppo) con una consapevolezza diversa, uno standing completamente nuovo e la sensazione che, sì, potrà fare cose grandi.
Rob, inarrestabile (8)
L’animo punk-rock di questa stagione, nella manche orchestra della semifinale, abbandona per un attimo gli abiti da Sex Pistols per trasformarsi in una dama gotica appena morsa da un vampiro. Scelta azzeccatissima, visto che si misura con Decode dei Paramore, brano famosissimo anche grazie a Twilight.
È una versione nuova di Rob: meno “pugni nello stomaco” e più ballad oscura, ma comunque potentissima e rock fino al midollo. Tecnica, precisa, credibile come sempre.
Ci regala una sfumatura inedita del suo percorso e il pubblico lo percepisce subito: la vota come prima assoluta e lei vola in finale senza nemmeno passare dalla seconda manche.
PierC, maledetto saltello (9)
PierC arriva in semifinale dopo una settimana complicata: ansia, pensieri, la paura di non riuscire a godersi il percorso fino in fondo. E si vede che, oltre alle canzoni, ha dovuto lavorare anche su se stesso.
Con l’orchestra porta All I Ask di Adele, una ballad perfetta per la sua vocalità: elegante, pulita, e il tipo di immaginario in cui lui si muove come se ci abitasse da sempre.
Nella seconda manche, invece, sceglie il mostro sacro per eccellenza: Bohemian Rhapsody dei Queen. Brano difficilissimo, lunghissimo, pieno di cambi, e complicatissimo da “tagliare” per farlo rientrare nei tempi televisivi senza snaturarlo.
PierC lo affronta bene in entrambe le anime: quella al piano e quella più up-tempo. Ed è proprio lì che parte il famoso saltello, una mini-coreografia che provoca una discussione piuttosto accesa tra Lauro e Gabbani. Peccato, perché ci si è concentrati più sullo “standing” che sulla prova in sé.
Ma PierC può (e deve) essere fiero: ha cantato una delle sue canzoni preferite, l’ha resa sua e ha dimostrato ancora una volta perché è uno dei nomi più forti di questa edizione.
Tellynonpiangere, delicato (7/8)
Tellynonpiangere è, da sempre, il concorrente più divisivo di questa edizione. Timido, indie fino al midollo, con quell’anima fragile che entra in punta di piedi ma lascia impronte profonde. Il pubblico lo ama per questo, mentre per alcuni giudici il suo percorso dentro X Factor non rende davvero giustizia a quello che potrebbe diventare fuori.
In semifinale porta A Te di Jovanotti: la canta senza sbavature né incertezze, con un’intensità quieta che gli appartiene. Nella seconda manche affronta Niente panico di Ghali e, anche lì, sorprende: tiene il tempo, entra nel mood, si muove dentro il pezzo con naturalezza. Due performance ben riuscite, ma che purtroppo non bastano a salvarlo.
Il punto, però, è un altro: Tellynonpiangere è stato sempre rispettoso, coerente, consapevole di voler portare sul palco la sua musica senza la pretesa di dover vincere. Il pubblico lo ha capito, così come ha capito che non servono solo i virtuosismi per emozionare. E questo percorso, nel bene e nel male, gli ha lasciato un posto preciso: quello di un artista pronto a crescere ancora.
I giudici, agguerriti e poco rispettosi (3)
Se fino a qualche settimana fa il tavolo dei giudici sembrava una piccola oasi di dolcezza, la semifinale ha ricordato a tutti che X Factor è pur sempre una gara. L’inizio è stato persino commovente: Giorgia e i quattro coach uniti nel ricordo di Ornella Vanoni. Poi si è aperta una diatriba che ha messo a dura prova chiunque fosse seduto lì.
A farne le spese sono stati soprattutto i due concorrenti di Gabbani, Tellynonpiangere e PierC: mai come stavolta il loro coach è sembrato bersagliato da ogni lato. Achille Lauro ha attaccato Telly parlando di scelte di cover inadatte, di vocalità non abbastanza “da talent”, e del fatto che non riuscisse più a stupirlo.
Con PierC, la situazione è peggiorata: non si è parlato nemmeno più della prova, ma dell’idea stessa di performance, del “questo in Italia non vince”, del “bisogna scriversi i pezzi”, fino a ridurre tutto, purtroppo, al famoso saltello durante Bohemian Rhapsody. Un attacco che Gabbani ha provato a respingere con calma, finché calma non ne ha più avuta.
Nel frattempo Paola e Jake oscillavano tra risate amare ed evidente sfinimento, mentre Giorgia, costretta ancora una volta a fare da mediatrice, si è lasciata andare a sguardi che parlavano da soli. Comprensibile avere gusti e idee diverse, ma i toni sono sembrati eccessivi, soprattutto verso chi sta lì per mettersi in gioco ed è ancora sul palco.
Il tutto è culminato in un tavolo incandescente e in un epilogo ancora più amaro: niente Tilt per il ballottaggio. Una decisione che lascia addosso la sensazione che, per una sera, il rispetto verso i ragazzi sia finito in fondo alla scaletta.
“X Factor 2025”, chi sono i finalisti
Alla fine della semifinale il quadro per l’ultima puntata è definitivo: Rob è la prima finalista ufficiale, mentre Tellynonpiangere ha lasciato la gara al termine della seconda manche.
Nel ballottaggio finale si sono scontrati Erocaddeo e Tomasi, e alla fine è stato Tomasi a dover salutare il palco. I quattro artisti che vedremo in Piazza del Plebiscito sono quindi:
- Rob
- Delia
- PierC
- Erocaddeo
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