X Factor, le pagelle del quinto Live: giudici più dolci (8), manche degli inediti (9), Levante luminosa (10)

Sul palco di "X Factor" arrivano gli inediti: le pagelle della quinta puntata tra emozioni, scelte coraggiose e un’eliminazione che pesa

Foto di Paola Landriani

Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

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Giovedì 20 novembre Giorgia è tornata sul palco di X Factor 2025 per condurre una delle puntate più attese ed emozionanti del talent: la quinta, quella degli inediti, in cui i ragazzi ancora in gioco hanno finalmente potuto lasciare da parte (almeno per una manche) le cover ed esprimersi attraverso un brano loro.

Un ulteriore spartiacque che, oltre a mettere più a fuoco la loro idea di carriera, quello che vorranno fare dopo lo show, alla fine della puntata composta da due manche ha visto un altro doloroso e inaspettato ballottaggio e, come sempre, un eliminato. Le nostre pagelle.

La manche degli inediti (9)

Per i concorrenti del quinto Live è stato quasi un debutto ufficiale: più vicino all’emozione del primo concerto che alla classica puntata di un talent. È arrivato il momento di farsi ascoltare per ciò che si è davvero, perché il brano questa volta non è scelto dal giudice.

Molti lo hanno scritto di proprio pugno, altri hanno collaborato con autori che hanno cucito addosso a loro un pezzo su misura. Il risultato è una fotografia piuttosto chiara di ciò che il pubblico potrà aspettarsi comprando un biglietto per un loro futuro live.

Viscardi

Viscardi sale sul palco con un brano interamente in napoletano, Scinneme ’a cuollo: un inedito che lo riporta nella sua zona di comfort, tra groove, movenze da performer e quel sound partenopeo che aveva fatto innamorare i giudici già alle Audition.

Un pezzo che lo rappresenta in pieno e che, al netto dei gusti personali, ribadisce una cosa: lui è questa roba qui, e il palco lo divora. In questa fase, però, è il meno votato: passa così al ballottaggio senza poter partecipare alla seconda manche.

Delia

Con Sicilia Bedda, Delia consegna al pubblico un riassunto perfetto dell’artista che è e che ha sempre voluto mostrare in tutte queste puntate. Voce potente, testo in siciliano, dichiarazione d’amore verso una terra che rivendica come parte integrante della sua identità artistica. Non si smuove, è diretta, è concentrata: sa esattamente dove vuole portare la sua carriera.

Tellynonpiangere

Anche Tellynonpiangere ha scritto il suo inedito da solo, e si sente. Chi lo ama aspettava questo momento da settimane, e lui non delude le aspettative. Barche di carta è luminosa nella sua oscurità: un pezzo indie attualissimo, che scava a fondo e restituisce immagini belle, tristi, dolorose e necessarie. “Ho gli occhi di mio padre e non so come sia”, canta Telly. È un ragazzo silenzioso, sì, ma le cose da dire le ha, e le dice a modo suo.

Tomasi

Tomasi sale sul palco con Tatuaggi: una canzone che ha scritto a soli 14 anni. Una prova incredibile se si pensa a quanto sia riuscito, così giovane, a costruire un brano pieno di pensieri profondi. Il senso della perdita, il dolore che si ferma addosso come un tatuaggio: “Come tatuaggi mi macchi, mi manchi”. Un pezzo che racconta di lui più di mille presentazioni.

Rob

Rob riaccende il palco con la sua solita vena punk e ci ricorda, senza troppi giri di parole, che il pop punk isn’t dead. Canta 100 ragazze, un inedito scritto per lei e ritoccato in alcuni passaggi. Come sempre è credibilissima: coerente, potente, identitaria. E sì: i Millennial possono tornare a piangere arrabbiati come ai tempi di Avril Lavigne. Lei continua a far centro.

EroCaddeo

EroCaddeo ripropone Punto, il suo inedito già presentato nelle prime fasi del talent e che aveva conquistato subito tutti i giudici. Sul palco arriva emozionato come fosse la prima volta: la canzone è bella, evocativa, lascia immagini nitide come fotografie.

 

PierC

PierC ci ha abituati a una voce fuori dal comune. Per lui è stata scritta Neve sporca e l’emozione nel cantarla sul palco è palpabile. Un brano che gli stessi giudici hanno definito “sanremese”, nel senso migliore possibile, e l’ennesima conferma che, come abbiamo sempre detto, la sua vocalità farà strada.

La manche delle cover

Dopo il debutto degli inediti, la seconda manche del quinto Live è tornata a mettere alla prova i ragazzi sul terreno più delicato: le cover.

Squadra di Jake La Furia

Tomasi, sorprendente (8)

Cantare i Måneskin sul palco di X Factor non è un’impresa da prendere sottogamba. Tomasi, con i suoi 17 anni e quella voglia tutta nuova di farsi conoscere e mangiarsi il palco, ci prova e ci riesce.

Con The Loneliest  poteva scomparire, poteva sembrare fuori posto, e invece no: non è Damiano, ma non pretende neanche di esserlo. Perché una cover non è una fotocopia: è interpretazione. Il pubblico si alza in piedi, e questo dice tutto.

Delia, scenografica (9)

Con La Llorona e Barrio torna nella sua comfort zone dopo la parentesi rap della scorsa settimana. Le due canzoni si parlano, la messinscena in stile Día de los Muertos è uno spettacolo, la voce è quella di sempre: sicura, intensa, inconfondibile.

 


Arriva al ballottaggio contro Viscardi in quello che è, ad oggi, uno dei colpi di scena più clamorosi dell’edizione. Lo vince, e Viscardi torna a casa davanti alla commozione di Paola Iezzi. Forse la scelta di continuare sulla strada dei mashup – così coerente, così sua – stavolta l’ha penalizzata.

Squadra di Francesco Gabbani

Tellynonpiangere, centrato (7)

Con Nei treni la notte di Frah Quintale, Telly torna nella sua zona di comfort. È completamente a fuoco, molto più sicuro di sé, quasi rinato rispetto alle incertezze delle scorse settimane.

Si continua a discutere della sua “legittimità” nel talent, ma la verità è che Telly comunica, piace, emoziona.
Forse non ha la vocalità dei suoi colleghi ma, ad oggi, il pubblico sembra proprio volerlo vedere sul quel palco.

PierC, elegante (7,5)

PierC affronta Life on Mars? di David Bowie con un arrangiamento diverso, costruito per valorizzare la sua vocalità. Il falsetto è bello, controllato, rispettoso del brano originale ma comunque personale. È vero: è stato meno esplosivo del solito.

Ma, paradossalmente, è proprio qui che dimostra qualcosa in più. Anche gli “alieni”, soprattutto quando cantano Bowie,  sanno essere più umani di quanto pensiamo.

Squadra di Achille Lauro

EroCaddeo, credibile (7,5)

Con Ancora di Eduardo De Crescenzo EroCaddeo continua a muoversi nella dimensione che ormai lo veste alla perfezione: quella dei cantautori immortali. È pulito, sincero, completamente dentro il pezzo. Unico limite: un po’ di fatica vocale, ma nulla che comprometta la resa complessiva.

Squadra di Paola Iezzi

Rob, intoccabile (10)

A Rob i giudici continuano a chiedere di uscire dal punk, di cambiare pelle, di smussare quella rabbia che la rende così riconoscibile. E lei? Lei fa Rob.

 

Prende Un’emozione da poco – uno di quei pezzi che fanno tremare solo a pronunciarli – e invece di piegarsi alle richieste, ci mette dentro tutto il suo pop punk, la sua grinta, la sua voce che non chiede permesso a nessuno.

Il risultato è una versione personalissima, ruvida al punto giusto, tanto coraggiosa quanto credibile. Rob non segue la strada “più giusta”: si prende la sua.

Levante, luminosa (10)

Levante apre la puntata interpretando Gesù Cristo sono io , un brano che è un grido di chi trova la forza di riscattarsi dalla violenza. Sale sul palco vestita di rosso, colore che parla prima ancora della sua voce.
Uscirne è possibile. Deve esserlo.

 

Il messaggio è potentissimo, e la sua presenza lo amplifica: una special guest come non se ne vedevano da un po’. Raffinata, intensa, con una voce che riempie l’Arena e una delicatezza che si intreccia alla potenza del pezzo.

Torna a X Factor, palco che l’ha vista giudice anni fa, e ci fa un regalo: per i concorrenti, per il pubblico, e per questa edizione che aveva bisogno esattamente di questa combinazione di forza e grazia.

I giudici, più dolci (8)

Dopo l’Hell Factor, i giudici tornano più morbidi. Complici anche gli inediti, il quartetto non sente il bisogno di giudicare in modo tranciante: è la prima canzone dei ragazzi, ci tengono, ed è giusto lasciarli godere della soddisfazione di essere arrivati fin qui.

Si punzecchiano meno – che già ci sembra una notizia – anche se Achille Lauro e Francesco Gabbani non resistono a mettere un paio di puntini (divisivi) sulle “i”. Secondo loro, Rob e Delia potrebbero spaziare di più, aprire nuovi orizzonti, provare qualcosa che sorprenda. Grande tristezza anche nel momento del ballottaggio, in cui hanno salvato Delia e dovuto salutare Viscardi. Ma l’atmosfera è quella giusta: giusta dose di critica, tanta curiosità, e un po’ di sana tregua dopo una settimana di fiamme.

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