XF 2024 si trasforma in un “inferno” (l’Hell Factor) con una puntata cattivissima a doppia eliminazione e i giudici che tirano fuori la loro parte diabolica: Paola con tanto di corna e frustino e Lauro- lui sì bono come un angelo in versione Danny Zuko di Grease– finito alla gogna infernale.
Ma andiamo con ordine: intanto con la giostra della prima manche appaiono tutti molto centrati e meno stonati della scorsa puntata e ad avere la peggio ed essere eliminati sono, incredibilmente, i The Foolz, forse alla loro migliore esibizione (90MIN di Salmo). Ci mancherà il Jim Morrison di Verona.
Nella seconda parte, tra una Paola con corna e frustino pronta a difendere con le unghie e con i denti la sua unica concorrente rimasta, quella LOWRAH partita spocchiosa alle Audition e trasformata in un topolino spaurito, a suon di slogan femministi e propagando women power, e una coalizione dei giudici (sarà stata una nostra impressione?) ai danni di Lauro, unico rimasto con la squadra intatta, la puntata si chiude con la seconda eliminazione: l’Elfo Danielle, talmente candido e tenero, anche nel discorso di ringraziamento finale, che avremmo voluto tenercelo fino alla finale. Ma andiamo con i voti
ACHILLE LAURO, “DICCI TUTTO COCCO” (cit). 10
Arriva vestito in jeans e t-shirt bianca alla John Travolta-Danny Zuko in Grease e e ogni volta che prende il microfono, e parte col suo Senato, ci aspettiamo di veder sbucare Sandy da dietro le quinte. Basterebbe questo look a strappare il nostro 10, aggiungiamo che alla fine è sempre il più buono con i concorrenti, suoi e degli altri, e corretto – lui sì- con i suoi colleghi. La sua squadra, a dispetto delle previsioni (chi avrebbe mai scommesso sui Patagarri, scherza pure lui ad un certo punto) è ancora integra. Tanto da scatenare la coalizione “fastidiosetta” di Jake e Manuel nei suoi confronti.
PAOLA DIAVOLESSA, DI NOME E DI FATTO. 7/8
Vestita da diavola, con tanto di corna e frustino, la missione della puntata è “salvare la soldatessa LOWARH, nella quale si rivede, lo abbiamo capito, sciorinando slogan femministi a più non posso. “E chi la vuole cotta, e chi la vuole cruda. E la dannazione di noi donne. Dobbiamo saper fare tutto, ma poi non va bene comunque”. Talmente accorata e sinceramente coinvolta che le si perdona tutto. Anche aver portato Vasco dal palco al porto (“Fronte del porto”: aiuto!). Le daremmo 8 pieno, il meno è per incitarla a stringere le sue intro – leggi “pipponi”- di presentazione.
MANUEL MAESTRO DI VITA (MA FLOP GLI OUTFIT).7
Continua ad essere il giudice dai giudizi più sensati e pensati. Le sue perle sono da maestro di vita: “Nella musica non si vince. Nella musica non si perde. Nella musica si vive la vita”. Gli muoviamo solo due critiche: una alle assegnazioni che non sempre hanno fatto il bene dei suoi cantanti (vedi le prime a Mimì e il brano dei CCCP assegnato ai PUNKCAKE “La conosce solo il produttore del pezzo, il gruppo che la canta e lui” scrivono su Twitter) e l’altra ai look di questa edizione. Roba da far sembrare sobrio Malgioglio.
LES VOTIVES, FUORICLASSE MENO A FUOCO. 7+.
Si confermano tra i più bravi di tutti. Andremo però controcorrente ma la loro versione de La Canzone Nostra (Blanco feat. Salmo) una dei brani più belli degli ultimi anni, non era azzeccata e nelle loro corde. Intensa e struggente, loro sembravano rincorrerla per tutto il tempo.
FRANCAMENTE, LA PIÙ BRAVA NON AL TOP. 7/8
Una delle nostre preferite ma anche lei, stasera, nella sua versione lenta e strascicata di Blinding Lights non ci convince. Come rendere acid punk Felicità di Al Bano. Va bene l’interpretazione personale ma l’anima delle canzoni non si può snaturare del tutto.
MIMÌ, CAPOLAVORO DI BRANO E DI VOCE. 9
La Sera dei miracoli è un capolavoro. La voce di Mimì è un capolavoro. Ma che le vuoi dì stasera?
PUNKCAKE, CAMPIONATO A PARTE. FUORI CLASSIFICA
Sono dei “pazzi fracichi”, ormai abbiamo capito che giocano un campionato a parte. In via dei matti al numero zero. Fuori classifica.
LOWRAH: È LA SUA SERATA. 8
Finalmente, versione Beyoncé (If I Were a Boy) sfodera tutta la voce e l’intensità che aveva perso per strada. La ragazza paga il non essere particolarmente simpatica la pubblico (basta farsi un giro sui social) ma puntata dopo puntata, sta perdendo in spocchiosità e guadagnando in intensità. E la voce senza dubbio c’è.
DANIELLE TORNA NEI BOSCHI. 10 (ALLA GENTILEZZA)
Danielle, sarà quello sguardo dolce e stralunato ma Danielle è davvero un folletto dei boschi, quasi di un altro pianeta e il primo Vasco (Fegato spappolato), complice l’accento simile, lo fa proprio bene, pur con qualche stecca. Tenero e disarmante, oggettivamente più debole di altri ma lo vorremmo tenere e coccolare fino all’ultima puntata. Purtroppo, per quanto Manuel si arrampichi sugli specchi del difenderlo (“Scrive, canta in italiano, ha il timbro più particolare qui dentro…”) è oggettivamente tra i più deboli e alla fine viene eliminato dal televoto dei tilt, invocato da Lauro-neutrale come la Svizzera.