Stranger Things 4, una battaglia finale da incubo

Abbiamo visto in anteprima la prima parte della nuova stagione di Stranger Things: ecco la nostra recensione

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Redazione

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Se c’è una serie che più di tutte ha sancito il successo di Netflix fin dai suoi esordi è Stranger Things, fiore all’occhiello della piattaforma di streaming che ha saputo conquistare davvero tutti.

Dopo tre anni di attesa (a causa del Covid che ha rallentato la realizzazione delle riprese), il 27 maggio arriva finalmente la quarta stagione, che sarà suddivisa in due parti. I primi sette episodi saranno disponibili in questa tranche, mentre per il finale di stagione bisognerà aspettare il 1° luglio, data in cui usciranno l’ottavo e il nono.

Come detto dai creatori della serie, i fratelli Duffer, Stranger Things 4 sarà l’inizio della fine. La quinta, infatti, sarà la stagione finale che metterà un punto sulle vicende dei ragazzi di Hawkins.

Abbiamo visto in anteprima la nuova stagione e sentito due dei suoi protagonisti, Charlie Heaton e Natalia Dyer (interpreti di Jonathan Buyers e Nancy Wheeler, coppia sul set e nella vita), per darvi un quadro completo di quello che vi aspetta.

Stranger Things 4 cast
Fonte: Netflix
Una scena tratta dalla quarta stagione di Stranger Things

Stranger Things, dove eravamo rimasti

La terza stagione si era conclusa con la distruzione del laboratorio di Hawkins in cui si trovava la porta di accesso al Sottosopra e la morta di Billy Hargrove, fratello di Max ucciso dal Mind Flyer all’interno del centro commerciale.

I ragazzi sono costretti a separarsi: mentre Joyce (Winona Ryder), Will, Jonathan e Undici (Millie Bobby Brown) si trasferiscono in California, gli altri rimangono a Hawkins e intraprendono l’avventura del liceo, senza abbandonare la passione per D&D.

Una nuova minaccia, però, infrangerà questa calma apparente.

Stranger Things California
Fonte: Netflix
Mike, Undici e Will nella quarta stagione di Stranger Things

Stranger Things 4, cosa aspettarsi

Prima di tutto, ritagliatevi un po’ di tempo per un ripasso generale delle passate stagioni. Saranno tanti, infatti, i riferimenti a quanto accaduto in passato e avere le idee chiare di certo vi faciliterà le cose.

Altro dettaglio non indifferente (e che sicuramente farà piacere ai fan) è la durata dei singoli episodi, che sfora quasi sempre i 75 minuti per un totale di “ben cinque ore in più rispetto alle passate stagioni”, come sottolinea Netflix.

“Stiamo arrivando alla fine della serie e cominciamo a capire cosa sta succedendo a Hawkins e il perché di tutti quegli avvenimenti – spiega Charlie Heaton – È una stagione molto più forte, siamo cresciuti noi, i fan, ma anche la trama. Se la prima stagione era più tipo Goonies questa è sicuramente più tipo Nightmare“. E non gli si può affatto dare torto, tanto più che proprio Robert Englund, interprete di Freddy Krueger nella mitica saga horror anni Ottanta, fa un cameo in uno degli episodi.

“È molto più oscura, la più terrificante da quando abbiamo iniziato”, sottolinea Natalia Dyer.

Undici Stranger Things
Fonte: Netflix
Undici in una scena di Stranger Things 4

Stranger Things 4, la recensione

La serie dei fratelli Duffer si conferma uno dei prodotti più belli mai realizzati negli ultimi anni, per l’attenzione maniacale ai dettagli: dalla fotografia alla colonna sonora ai costumi, fino ai riferimenti a film cult del periodo cui si riferiscono o dell’immaginario che vogliono creare.

Impossibile non notare la differenza, però, rispetto al passato. I protagonisti sono cresciuti, anzi cresciutissimi e questo aspetto inevitabilmente si riflette anche nella sceneggiatura, che per forza di cose deve tener conto anche dei problemi che i ragazzi, in quanto adolescenti, si ritrovano a vivere. Rispetto alla terza stagione, però, questi sono più funzionali al racconto e meno preponderanti, lasciando dunque al centro la storia principale e il mistero attorno al quale ruota l’intera saga.

Il bullismo, le pene amorose, le incomprensioni con gli amici fanno da filo conduttore o elemento scatenante alle vicende, che però si snodano con tutta calma – a volte anche troppa. Ecco, se proprio va trovato un difetto è la durata degli episodi, che in certi momenti si fa sentire e rende ogni puntata quasi un film, che per quanto ben scritto e ben realizzato ha bisogno di ritmo per appassionare davvero.

In sintesi, la quarta stagione non delude e sotto certi aspetti è fondamentale per comprendere appieno il progetto dei Duffer Brothers, che già da anni hanno deciso che la quinta sarebbe stata l’ultima e dunque hanno avuto tutto il tempo per pensare a come chiudere il cerchio. Tuttavia, ci sembra che la svolta horror sia stata forse un po’ repentina e che possa limitare quello che è sempre stato il punto di forza di questa serie: il bilanciamento tra diversi generi e tra momenti scanzonati e altri più tesi.

Non ci resta che aspettare il seguito per capire dove si arriverà.