Marco Masini, il monologo a Le Iene: “Porta sfiga, emana energie negative”

Marco Masini racconta il suo periodo più buio e la forza di tornare a fare musica dopo le voci denigratorie e la fine del successo

Pubblicato: 11 Novembre 2024 11:26

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Marco Masini si è raccontato a Le Iene in un’ospitata senza filtri: il cantante che dal 1988 ha regalato ai fan pezzi densi di significato ha ripercorso gran parte della sua carriera mettendo l’accento su uno dei periodi più bui della sua vita, quello in cui erano dilagate dicerie sul fatto che portasse sfortuna.

Un momento tutt’altro che semplice, che ha però aiutato il cantante a conoscersi meglio e a trovare una forza interiore utile al suo cammino personale e professionale.

Marco Masini, il monologo a “Le Iene”

Voce graffiata e un repertorio musicale che ha saputo incantare moltissimi fin dai suoi esordi all’interno della discografia italiana. Marco Masini ha voluto ripercorrere parte delle sue esperienze di vita durante una puntata de Le Iene che lo ha visto protagonista con un monologo importante, senza filtri, in cui il cantante ha raccontato uno dei momenti più difficili della sua vita e il risvolto di un periodo brillante che lo ha presto portato a rivalutare il successo.

“Avevo 19 anni quando morì mia madre. Non credo esista un’età giusta per perdere la madre, ma 19 anni sono veramente pochi. A parte il calcio, era la musica la mia passione. E il pianoforte era il mio modo per anestetizzare il dolore. Quando iniziai a lavorare con la musica fu un sogno che si avverava. Facevo il pianista per cantanti famosi avevo poco più di vent’anni e provavo qualcosa che assomigliava alla felicità. Poi è cambiato tutto velocemente. Si accorsero che cantavo bene, ho partecipato a Sanremo e ho vinto. Il successo, i soldi, un ingannevole senso di onnipotenza” ha raccontato Marco Masini.

Un momento folgorante, in cui il talento lo aveva portato sui palchi più prestigiosi che hanno aperto porte dorate ma, spesso, difficili da gestire: “Forse non ero preparato a tutto quello, forse ho fatto degli errori, mi sono comportato in modo sbagliato con persone che non lo meritavano, o con persone importanti del mondo dello spettacolo. Mi sentivo al di sopra di tutti. Macchine costose, una casa nuova, ero convinto che sarebbe stato così per sempre”.

Poi, da un momento all’altro, voci e dicerie negative e denigratorie che, in un certo, senso, lo hanno forzato a riflettere su quel successo che, oltre a regalare vantaggi e fama, mette gli artisti di fronte alla chiacchiera continua, giusta o sbagliata che sia: “Qualcuno nell’ambiente cominciò a far girare quelle voci fastidiose. Sai, quelle cose odiose che dicevano già da tempo anche di una grande artista che poi si tolse la vita. E porta sfiga, emana energie negative. Ma l’unica persona a cui avevo portato sfiga ero io. E non per delle superstizioni stupide, ma perché, abbagliato da quel successo troppo veloce, avevo perso di vista quello che veramente era importante per me. La musica”.

Marco Masini, la forza di ricominciare

Una sensazione difficile da accettare, soprattutto quando si è giovani e il successo arriva velocemente, centrando quel sogno agognato da sempre. Marco Masini non riusciva più a ottenere contratti discografici, a vivere quel successo che aveva toccato e che gli era scivolato via. “Ero di nuovo al punto di partenza: io, un dolore, e un pianoforte” ha continuato davanti al pubblico de Le Iene.

Nonostante questo, Masini ricorda quel momento come uno dei più fortunati della sua vita, perché motore di un cambio di vedute che lo hanno riportato a vivere la musica come una passione e non più come una macchina di ricchezza.

“Poi ci sono tornato a Sanremo, ho anche vinto di nuovo, ma stavolta era diverso. Un secondo calcio di rigore, quando già ne avevo sbagliato uno. E non importa se non sono più i milioni di dischi dei vent’anni, non importa neanche se non ce li ho più vent’anni. Quando capisci che, molto più dei numeri e dei trofei e delle macchine, conta quella passione che ti muove da sempre, allora quel rigore, stavolta, lo segnerai. Con un po’ di fortuna”.

Marco Mașini vince a Sanremo 2004
Fonte: IPA
Marco Mașini vince a Sanremo 2004

Un pensiero molto importante, frutto di un’esperienza di vita che, oggi, tanti artisti si trovano davanti. Spesso, infatti, il successo porta a scegliere di fermarsi, almeno per un po’.

Da Sangiovanni ad Adele, fino a Benji e Fede, che dopo un lungo periodo hanno scelto di ritrovarsi: la verità è che, sia per una questione di salute fisica che emotiva, il successo regala tanto, ma toglie moltissimo. È fondamentale capire quando è giusto prendersi un momento per ritrovarsi, e Marco Masini ne è la prova.