La polemica intorno al caso Scurati non accenna a placarsi. Serena Bortone, infatti, aveva rivelato – con un post condiviso su Instagram – di aver appreso che il contratto con lo scrittore degli M, atteso come ospite nella sua trasmissione televisiva, era stato annullato. La giornalista, in ogni caso, aveva deciso di leggere il monologo che lui infine le aveva regalato per celebrare il 25 aprile, in diretta, durante la puntata di Che sarà... Da qui, le accuse di censura che hanno sollevato un polverone e il procedimento disciplinare a cui è stata sottoposta la giornalista, che proprio Roberto Sergio aveva definito nei dettagli.
Serena Bortone si è detta, in ogni caso, tranquilla al riguardo e ha affermato di aver soltanto raccontato la verità su quanto accaduto. Sul caso è intervenuto ancora Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai. Il dirigente della Rete pubblica ha affermato che, a suo dire, la giornalista avrebbe dovuto essere licenziata.
L’ad di Rai contro Serena Bortone, la replica di Antonio Scurati
Lo scrittore, che si è nuovamente sentito chiamare in causa, è intervenuto duramente sulle parole di Roberto Sergio per evidenziare come le sue ricostruzioni non fossero aderenti alla realtà: “Smentisco categoricamente l’affermazione dell’ ad della RAI secondo la quale io non avrei partecipato al programma di Serena Bortone perché ‘non venivo pagato’. È semplicemente falsa”.
E ancora: “Ed è l’ennesima affermazione denigratoria nei miei confronti. A me nessuno ha mai proposto di partecipare gratuitamente. Lo sfido a fornire prova del contrario”. Scurati è poi entrato lateralmente nel merito dei tumulti interni all’azienda, che peraltro sta attraversando un periodo particolarmente difficile, specificando che il compenso pattuito era stato fissato tenendo in considerazione diversi aspetti della sua professionalità, in primis quello di profondo conoscitore dell’argomento: “In qualunque campo si riconosce alla carriera professionale un adeguato riconoscimento economico. L’amministratore delegato della Rai- spesso definita la più grande azienda culturale del Paese – dimostra invece di non voler riconoscere il valore del lavoro culturale. Dimostra, così, di disprezzare la cultura.
Permettermi di notare che questo becero disprezzo lo rende totalmente inadeguato all’importante ruolo che ricopre”, ha spiegato.
Roberto Sergio, l’opinione su Serena Bortone
Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha rilasciato un’intervista a Il Foglio, nel corso della Festa dell’Innovazione a Venezia. In quest’occasione il dirigente ha rimandato al mittente le accuse che vogliono la Rete pubblica come un sostegno della maggioranza di Governo: “Più che altro dovrebbero chiamarci Teleopposizioni. Mi hanno girato un report dell’Osservatorio di Pavia. Mai come nella mia gestione c’è stato spazio per le opposizioni, mentre si è ridotto il tempo per la presidente del Consiglio”.
Roberto Sergio, in seguito, è tornato sul caso Scurati con parole molto dirette nei confronti di Serena Bortone: “Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto, e invece non è stata punita. In nessuna azienda sarebbe consentito fare un post contro l’azienda per cui lavora. Adesso l’11 giugno avrà modo di chiarire e prenderemo una decisione… C’è stato un grande ribaltamento della realtà sulla vicenda”.
Il dirigente ha svelato di aver mandato un messaggio alla giornalista: “Per chiederle di mandare in onda il discorso Scurati non è venuto perché non è stato pagato”. Roberto Sergio non si è sbilanciato sulle indiscrezioni che affermano che il programma della giornalista avrà una presenza dimezzata nella prossima stagione televisiva: “Ma in questo momento nessuno di noi conosce i palinsesti, che verranno presentati venerdì prossimo”.
Roberto Sergio, le dichiarazioni sulla Rai
Oltre a rispondere alle domande su Serena Bortone, Roberto Sergio ha anche commentato altre vicende che riguardano la Rete pubblica. In particolare, l’amministratore delegato ha smentito Pier Silvio Berlusconi, che aveva affermato che Mediaset ha battuto gli ascolti della Rai: “Abbiamo già smentito. È il servizio pubblico il vero target da tenere in considerazione”.
Sull’addio di Lucia Annunziata e la sua candidatura alle elezioni europee ha aggiunto: “È la prova che quell’intenzione ce l’aveva già all’epoca. Già allora era candidata”, dice Sergio. “Dimostra che tutte le polemiche furono strumentali. Chi se n’è andato lo ha fatto per ragioni personali, economiche e politiche”. Infine il dirigente ha dato la sua opinione anche su Carlo Conti al timone del Festival di Sanremo 2025: “È sempre stato il mio candidato. Credo che farà un grande Sanremo”.