Il Festival di Sanremo e la Rai legati da sempre, ma per la prima volta nella sua storia, il Comune di Sanremo ha pubblicato un bando per individuare il nuovo partner incaricato di organizzare e trasmettere in chiaro il Festival della Canzone Italiana dopo il monopolio della Rai. Le edizioni del 2026, 2027 e 2028 – con eventuale proroga di un ulteriore biennio – potrebbero quindi non essere trasmesse dalla rete ammiraglia, ma le cose potrebbero cambiare velocemente grazie alla clausola anti-flop prevista nel bando.
Festival di Sanremo, la clausola anti flop nel bando del Comune
Già da qualche tempo il futuro del Festival di Sanremo appare incerto, dopo che il Tar della Liguria ha decretato che l’affidamento diretto della kermesse musicale alla Rai è illegittimo. Per la prima volta nella storia, l’evento potrebbe quindi non andare in onda sulla rete ammiraglia. Questo perché il Comune di Sanremo – che detiene il marchio “Festival della Canzone Italiana” dal 2000 – ha indetto ufficialmente la selezione per individuare un nuovo partner televisivo e organizzativo del Festival. Il bando riguarda le prossime tre edizioni condotte da Carlo Conti, quelle del 2026, 2027 e 2028, ma potrebbe arrivare fino al 2030.
Ma nel bando, che illustra le caratteristiche che dovranno avere i concorrenti e quello che dovranno garantire, c’è un dettaglio che balza all’occhio: la clausola anti flop. La dirigente comunale Rita Ruffini ha spiegato che è prevista “tra gli elementi essenziali di disciplina del rapporto di partenariato, una clausola che riservi al Comune, senza costi, risarcimenti o indennità a carico dello stesso, la facoltà di far cessare il rapporto intercorrente con il Partner nel caso in cui una o più edizioni ottengano risultati d’ascolto inferiori di 15 (quindici) punti rispetto alla percentuale media degli ascolti delle precedenti cinque edizioni del Festival”.
Un impegno non da poco se consideriamo che le ultime cinque edizioni del Festival di Sanremo sono state tra le più seguite di sempre. Ma ci sarà da attendere il 22 maggio, quando è fissata in Consiglio di Stato l’appello di Rai e Comune contro la sentenza del Tar Liguria: tutto potrebbe ribaltarsi, e l’organizzazione potrebbe tornare in mano alla tv di Stato.
Il bando del Comune di Sanremo: cosa prevede
L’atto, firmato dalla dirigente del settore Turismo e Manifestazioni Rita Cuffini, dà avvio a una procedura articolata in due fasi. La prima, di tipo selettivo, servirà a individuare gli operatori televisivi con i requisiti richiesti; la seconda sarà una fase negoziale, in cui si definiranno i termini precisi della convenzione con il soggetto prescelto.
Il bando è rivolto esclusivamente a operatori audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, dotati di un canale generalista e con comprovata esperienza nell’organizzazione di grandi eventi. I progetti dovranno essere presentati entro 40 giorni. La selezione avverrà tenendo conto di diversi criteri: la qualità della proposta artistica, il rispetto della tradizione sanremese, la capacità di promuovere l’immagine del Festival e dei suoi marchi. Il nuovo partner dovrà garantire un corrispettivo economico minimo di 6,5 milioni di euro, a cui si aggiungerà l’1% dei ricavi derivanti da pubblicità e utilizzo dei marchi legati all’evento.
Ma non solo Festival: l’emittente vincitrice dovrà occuparsi anche della trasmissione di Sanremoinfiore, di almeno due eventi aggiuntivi scelti dal Comune (uno dei quali estivo), e dovrà garantire la presenza in gara dei vincitori di Area Sanremo e dell’Orchestra Sinfonica. Inoltre, sarà chiamata a curare la cerimonia per la posa della targa celebrativa del vincitore del Festival in via Matteotti.
“Per la prima volta nella sua storia – dichiara il sindaco di Sanremo Alessandro Mager – il Comune di Sanremo, titolare dei marchi Festival di Sanremo e Festival della Canzone Italiana, rispondendo alla sentenza del Tar, ha dovuto pubblicare una manifestazione di interesse per quello che è unanimemente riconosciuto come l’evento mediatico più importante d’Italia, capace ogni anno di coinvolgere milioni di persone”.
Nel dicembre 2024 una sentenza del Tar Liguria dichiarò infatti illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai e dispose la pubblicazione di un bando per individuare il partner della manifestazione nel rispetto dei principi di concorrenza. Per la prima volta, quindi, non è certo che il canale di trasmissione scelto sarà il servizio pubblico, che dal 1955 ha sempre mandato in onda l’evento in diretta.