Il Codacons ha presentato una formale diffida a Carlo Conti e alla Rai, lanciando un monito che ritiene essenziale per il Festival di Sanremo: impedire che vengano portati sul palco del Teatro Ariston testi e artisti che “incitano alla violenza” e “offendono le donne”. L’associazione ha precisato nel suo comunicato stampa di esser pronta a presentare una denuncia in Procura qualora fosse necessario. Ma da cosa nasce tutto questo? La “colpa” è delle indiscrezioni sui possibili Big in gara Sanremo, tra cui figura anche Tony Effe.
Il comunicato del Codacons contro i testi violenti a Sanremo
La diffida del Codacons è stata resa nota da un comunicato pubblicato sul sito del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, introducendo l’argomento con la proposta di “Daspo” per rapper o trapper che nei loro brani incitano i giovani alla violenza oppure offendono le donne. Rapper e trapper che potrebbero calcare il palco dell’Ariston, s’intende (tra gli ultimi ha fatto capolino Fedez, tanto per citare uno dei più eclatanti).
“Nei prossimi giorni verrà reso noto il cast dei cantanti in gara al prossimo Festival [domenica 1 dicembre al TG1 delle 13.30, ndr], e già circolano nomi di papabili partecipanti, tra cui rapper come Tony Effe, che in passato si sono distinti per canzoni dai testi fortemente sessisti e per frasi che denigrano e offendono le donne e incitano i giovani alla violenza. In un momento storico in cui la lotta alla violenza di genere, al bullismo e ai femminicidi è diventata prioritaria anche in Italia, la Rai non può in alcun modo andare controcorrente portando sul palco di Sanremo artisti che lanciano messaggi errati, diseducativi e pericolosi soprattutto per i più giovani”.
L’attacco alle radio, alle case discografiche e il monito alle cantanti
Il comunicato vira poi sul mondo delle radio e delle case discografiche, lanciando un monito alle cantanti: “Sul tema il Codacons lancia un attacco diretto al mondo delle radio e della discografia, ma anche ad alcune cantanti donne: etichette discografiche, emittenti radiofoniche e le stesse cantanti che realizzano duetti con rapper controversi (come nel caso di Emma Marrone) sembra che solo a parole si dichiarino contro la violenza sulle donne, ma nei fatti osannano e portano al successo pseudo-artisti che nei loro testi trasformano le donne in oggetto o contengono insulti e frasi sessiste. Una ipocrisia ignobile e intollerabile che deve finire“.
In conclusione il Codacons “diffida formalmente la Rai e Carlo Conti ad introdurre una sorta di ‘Daspo’ a Sanremo 2025 per artisti che si sono contraddistinti per testi violenti o sessisti, e invita le cantanti donne a non partecipare al Festival se saranno accettati in gara rapper o trapper che hanno scritto brani offensivi verso il mondo femminile“, precisando che “se sul palco di Sanremo saliranno quest’anno artisti dai testi violenti, il Codacons è pronto a presentare una denuncia in Procura per la possibile fattispecie di induzione alla violenza sulle donne, e chiederà l’allontanamento dei cantanti dalla città ligure in analogia a quanto previsto dall’art 282 bis del Codice di procedura penale”.