Nell’affascinante mondo del Festival, ogni anno si tessono storie di musica, passione e talvolta anche di delusioni. Quest’anno, la voce storica della musica italiana, Al Bano, ha espresso il suo disappunto per non essere stato selezionato per Sanremo 2024. “Volevo fare il mio ultimo Festival in gara, così avrei chiuso la carriera a venti: quattro da ospite e sedici da concorrente”, ha dichiarato Al Bano, con un tono che mischia nostalgia e una punta di amarezza.
Al Bano escluso da Sanremo 2024
Al Bano, una leggenda della musica italiana, noto per la sua voce calda e le sue interpretazioni emozionanti, ha recentemente condiviso con Adnkronos la sua delusione per non essere stato scelto per il Festival di Sanremo 2024. Questa esclusione segna una svolta significativa nella sua lunga e illustre carriera. Aveva sperato di concludere il suo percorso sanremese con un’ultima partecipazione, totalizzando venti presenze, di cui sedici come concorrente e quattro come ospite.
Il cantante dichiara all’agenzia di stampa italiana: “Sarebbe stato l’ultimo Sanremo che avrei fatto, perché ormai l’età mi consiglia così, ma Amadeus non ha accettato i miei brani. Non sono sicurissimo che non li abbia ascoltati, ma ne sono quasi certo”.
Il futuro nonno bis, con una carriera che si estende su decenni, ha avuto l’opportunità unica di sperimentare il Festival di Sanremo sia come ospite che come concorrente. Nella recente intervista rilasciata all’Adnkronos, il cantante di Ciellino San Marco ha condiviso le sue riflessioni su queste due diverse esperienze. “Essere ospite a Sanremo porta con sé una grande adrenalina ed è senz’altro una bella esperienza“, ha detto. “Ma partecipare come concorrente in gara è tutto un altro mondo.”
Questa distinzione tra ospite e concorrente rispecchia le diverse sfaccettature del Festival, che non si limitano solo alla competizione, ma includono anche momenti di pura celebrazione della musica e dell’arte. Per Al Bano, partecipare al Festival di Sanremo 2024 come concorrente significava immergersi in un’esperienza più intensa, dove ogni performance e ogni nota cantata si poteva legare indissolubilmente alla storia e all’identità della kermesse musicale.
Ecco infatti che la voce italiana parla dell’esclusione con un po’ di amarezza, ma confessa che già l’anno scorso Amadeus gli aveva anticipato che nel 2024 non ci sarebbe stato spazio per lui. “Se avessi fatto anche questo Festival avrei chiuso la mia carriera sanremese con venti presenze, sedici in gara e quattro da ospite. Purtroppo non sarà così anche se, va detto, Amadeus è stato molto onesto dicendomi da subito che per me non ci sarebbe stato spazio a Sanremo, dopo l’esibizione dell’anno scorso con Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Io però ho la testa dura e mandato lo stesso le mie canzoni”.
Le canzoni che Al Bano avrebbe portato all’Ariston
Al Bano aveva proposto due brani per il Festival di Sanremo 2024: Ci devi credere, scritto in collaborazione con Francesco Vaia, dedicato all’ospedale Spallanzani, e un secondo brano fornito da Pasquale Mammaro. Tuttavia, Amadeus, l’attuale direttore artistico del Festival, non ha selezionato nessuno dei due. Al Bano, con un pizzico di scetticismo, ha espresso il suo dubbio che i brani non siano stati nemmeno ascoltati. Questa situazione ha lasciato il cantante di Cellino San Marco con una sensazione di incompiutezza e di mancata opportunità.
“‘Ci devi credere’, la canzone per lo Spallanzani, Al Bano l’ha scritta con Francesco Vaia, Alterisio Paoletti e Fabrizio Berlincioni, “ma di questa non accettazione me ne farò una ragione. Il brano con la frase che dice ‘soffrendo impari a vivere’ – Al Bano la canticchia – da domani lo presenterò in varie trasmissioni tv”.
Carrisi e il dibattito sul patriarcato
Nella stessa intervista il cantante non ha soltanto parlato di Sanremo 2024 e della sua carriera, ma ha anche affrontato temi di attualità e politica. Uno dei temi toccati riguarda la triste vicenda Giulia Cecchettin e il dibattito più ampio sul patriarcato, una questione che negli ultimi tempi ha scatenato molte discussioni a livello nazionale.
Al Bano si è espresso con chiarezza e determinazione su questo argomento, distanziandosi dalla tendenza di colpevolizzare la società intera per le azioni di singoli individui. “Chi ha commesso quel delitto è un c****ne impazzito, non un patriarca”, ha dichiarato Al Bano, evidenziando la sua percezione del caso come un evento isolato piuttosto che come un sintomo di un problema sistemico. Proseguendo nel suo ragionamento, Al Bano ha sottolineato la presenza di una ‘parte sana’ nella società, rappresentata dalla maggioranza delle persone. Ha citato l’esempio delle migliaia di giovani che si radunano per il Papa, interpretando questo come un segno di speranza e di salute sociale.
Infine, Al Bano ha toccato il concetto di matriarcato e patriarcato, considerandoli come “due realtà inscindibili”, ma nella loro “accezione sana dei termini”. Questa dichiarazione suggerisce una visione in cui entrambe queste strutture possono coesistere e contribuire al benessere della società, purché interpretate e applicate in modo sano e costruttivo.