Roberto Vecchioni a Domenica In: “Mia moglie Daria mi ha salvato”

Roberto Vecchioni, ospite a "Domenica In", si è raccontato a cuore aperto facendo una bellissima dedica a sua moglie Daria, colei che tante volte lo ha salvato

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Claudia Giordano

Content editor Lifestyle e digital strategist

Appassionata di marketing e comunicazione, li ha trasformati in lavoro e si divide tra la professione di social media strategist, scrittrice e content editor.

Pubblicato: 30 Marzo 2025 18:40

Roberto Vecchioni è uno dei cantautori italiani tra i più apprezzati, dotato della rara capacità di mettere in musica la poesia dell’anima. Ma nella sua vita non c’è solo la musica, bensì anche la scrittura e, soprattutto, l’amore che da 45 anni condivide con la sua compagna di vita, Daria Colombo, la donna che lo ha salvato tante volte. La dedica a Domenica In, dove Vecchioni è stato ospite il 30 marzo, è tutta per lei.

Roberto Vecchioni e l’amore per Daria che oltrepassa gli anni e le difficoltà

Un amore lungo, ma non privo di difficoltà, che è riuscito a resistere al passare del tempo e persino ai grandi drammi della vita come la morte di un figlio e la malattia: la storia di Roberto Vecchioni e di sua moglie Daria può essere riassunta in queste poche parole, che tuttavia non rappresentano a pieno la profondità del loro vissuto. Oggi il cantautore è stato ospite di Mara Venier a Domenica In e, nello studio televisivo, il Professore si è raccontato a cuore aperto, mettendo al primo posto l’arte, la musica ma, soprattutto, il suo amore e la sua gratitudine per Daria, la donna che dal 1981 è diventata la sua inseparabile compagna di vita. Una compagna che lo ha salvato più volte, come racconta Vecchioni: “Io non ho mai detto basta, mi hanno sempre lasciato le donne perché non c’ero e da ragazzo non ero uno stinco di Santo, ma sono 45 anni che la mia compagna è lei. È la mia vita lei è tutte le donne in una. Mia moglie mi ha salvato la vita 5/6 volte” ha dichiarato infatti il cantante ai microfoni della Venier.

Daria è la seconda moglie di Vecchioni: la prima moglie, Irene Brozzi, ha regalato al Professore la primogenita Francesca Vecchioni, mentre Daria lo ha fatto diventare padre altre volte di Arrigo, Carolina ed Edoardo. In particolare con Arrigo, il penultimo figlio, Roberto aveva iniziato anche a collaborare su alcune cose, visto che il ragazzo era appassionato di poesia, ma il destino ad un certo punto aveva deciso per lui e Arrigo era tragicamente morto nel 2023, all’età di 36 anni, gettando nel dolore e nello sconforto Roberto, Daria e tutta la famiglia. Dopo quel lutto così terribile proprio Daria, la donna che ha salvato Vecchioni anche dall’alcolismo in cui stava cadendo, si è ammalata.

A questo proposito lo stesso cantautore ha raccontato a Mara Venier: “Daria mi ha salvato dalla dipendenza dall’alcol, bere non serve a niente. Si beve principalmente per un disagio ma anche per l’euforia che ti da. Invece è una cretinata” ha confessato con emozione il Professore, dedicando alla moglie bellissime parole d’amore e di riconoscimento. “Lei è la donna più bella che io abbia mai visto in vita mia. Ho sempre detto che la sua bellezza e la sua intelligenza la rendano unica al mondo” ha dichiarato.

Roberto Vecchioni: il nuovo libro e il pensiero critico sui giovani d’oggi

Ai microfoni di Domenica In Roberto Vecchioni non ha parlato solo d’amore e di vita privata, ma ha affrontato anche altri temi, soprattutto legati al suo nuovo libro dal titolo L’orso bianco era nero – Storia e leggenda della parola, un testo che gli dà l’occasione per fare una profonda riflessione sulla società contemporanea e i giovani di oggi. Sul libro, che è un vero e proprio omaggio alla parola, al suo uso e alle sue infinite sfumature e possibilità, Vecchioni dice: “La parola (e l’arte in genere) è l’unica vera invenzione umana, tutte le altre sono scoperte, dalla ruota al bosone. C’erano già, c’erano già tutte, bisognava solo impossessarsene. La parola no, è nata dal nulla”.

Il cantautore, che insegna Contemporaneità dell’antico all’Università di Milano, conosce bene le nuove generazioni e per questo il suo pensiero esprime una profonda preoccupazione: “Io lavoro con i ragazzi da tantissimi anni, ormai da sessanta e loro mi hanno insegnato davvero tanto” ha spiegato Vecchioni a Domenica In, e ha poi aggiunto senza mezzi termini “Questa generazione è messa male, non è colpa loro. Ma questi giovani sono fragili e deboli di fronte alla vita. Oggi c’è tanta mediocrità, una vera sfasatura tra i ragazzi e la vita, ecco perché si nascondono” ha spiegato il cantautore facendo anche riferimento alla piaga del bullismo dilagante che permea la società odierna.

Proprio pochi giorni fa, intervistato sui giovani di oggi e sul ruolo della parola, il Professore aveva lanciato un grido di allarme affermando: “Oggi i ragazzi usano solo 600 parole, dieci anni fa 6mila” alludendo alla possibilità che, di questo passo, la parola rischia l’estinzione perché il lessico utilizzato diventerà sempre più scarno.