I Måneskin infiammano Torino, ma è polemica sulla scorta

Il ritorno in Italia dei Måneskin è un trionfo, ma è ancora polemica sul "matrimonio" a Roma

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Martina Dessì

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L’attesissimo ritorno dei Måneskin con il tour italiano non ha deluso le aspettative. Dopo la prima data alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, la band di Damiano David ha letteralmente espugnato il Pala Alpitour di Torino per il secondo dei concerti previsti dalla leg nostrana del Loud Kids Tour, che nel 2022 è sbarcato per la prima volta in Nord America.

Nonostante il grande successo riscosso con i primi live, non mancano – com’è da tradizione – le polemiche che si scatenano intorno alla band. L’ultima di queste riguarda le finte nozze che si sono celebrate a Roma per il lancio di Rush! e che avrebbero richiesto un impegno da parte delle forze dell’ordine giudicato eccessivo per l’evento.

Måneskin, è polemica per le finte nozze

Era stato annunciato attraverso una misteriosa marcia nuziale sui detti del Campidoglio: il finto matrimonio dei Måneskin per il lancio di Rush! è stato celebrato attraverso un party privato a Palazzo Brancaccio per il quale si è resa necessaria la scorta degli agenti della Polizia Municipale, necessità che è stata oggetto dell’interrogazione di Fratelli d’Italia in Campidoglio e del consigliere Federico Rocca.

In particolare, il consigliere ha chiesto se l’intervento fosse stato disposto a titolo gratuito oppure se fosse previsto un compenso per l’impegno degli agenti che “nulla aveva a che vedere con l’amministrazione della città”.

La replica è arrivata direttamente dal comandante della Polizia locale Ugo Angeloni, che ha spiegato come la scorta sia stata necessaria per ragioni di ordine pubblico: “Per l’evento dei Måneskin abbiamo disposto un servizio a tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica. In tale ambito, alla Polizia di Roma Capitale, come di consueto, è stato anche chiesto di adottare correlati provvedimenti di competenza in materia di viabilità. Conseguentemente, abbiamo disposto la scorta del predetto gruppo musicale, al fine di evitare ogni possibile disagio per l’ordine pubblico conseguente al raduno di persone durante il percorso”.

Parole che non hanno convinto il consigliere Rocca: “Rimango basito per questo trattamento di favore in una città dove mancano vigili in strada per gestire la viabilità, per contrastare il commercio abusivo e per svolgere tutte le altre mansioni che il Corpo è chiamato ad assolvere. Mentre a spese della collettività si sono impegnati agenti per garantire la scorta a un gruppo musicale”.

E conclude: “Per un momento privato, in uno spazio privato e per il quale Roma Capitale non aveva nessuna competenza o visibilità. È ora di finirla con il Campidoglio palcoscenico. Perché non siamo a Sanremo, ma nella Capitale d’Italia. Che pretende dal Sindaco e della sua amministrazione scelte per risolvere i problemi della città. A noi serve un Sindaco non un direttore artistico”.

Il trionfo dei Måneskin a Torino

Le polemiche intorno al party privato per le finte nozze non hanno però guastato il concerto che i Måneskin hanno tenuto al Pala Alpitour di Torino, nel quale non hanno smentito loro stessi.

Ormai abituati ai grandi palchi internazionali, Damiano David e i suoi hanno scherzato sulla lingua italiana che non parlano praticamente più. Il frontman del gruppo si è persino scusato con il pubblico: “Non prendetemi in giro se oggi parlo italiano”.

Sul palco è anche tornata l’armonia con Victoria, non si sa se per esigenze di spettacolo o per una pace ritrovata, e non sono mancati i grandi successi che li hanno portati a fare il giro del mondo. Le persone ad attenderli, con i biglietti in tasca da anni, sono state 13000. È stato solo un assaggio del tour negli stadi che parte proprio dall’Olimpico, nella loro Roma.