Ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona, Ramona Badescu ha ripercorso gli ultimi anni della sua vita. Anni importanti, che le hanno portato prima di tutto il grande amore, quello con cui ha costruito una famiglia nel momento in cui pensava che non sarebbe mai accaduto. E poi il suo piccolo “miracolo”, il figlio Ignazio, nato cinque anni fa quando aveva 51 anni. L’arrivo di Ignazio è stata una gioia immensa ma il post partum non è stato semplice, al punto da richiedere l’aiuto di un professionista.
La gioia per la nascita di Ignazio
Quando Narcis Godeanu è arrivato nella sua vita, non poteva crederci. Era un momento in cui Ramona Badescu non pensava più che l’amore avrebbe bussato alla sua porta, eppure è accaduto nel modo più naturale possibile. L’attrice di origine rumena ne ha parlato a La Volta Buona, ricordando la gioia di quel momento: tutto è iniziato nel 2017 dopo un primo incontro a Roma, dal quale è nata una grande storia d’amore.
Quando la Badescu ha capito che relazione con Godeanu era qualcosa di molto serio, ha deciso di compiere insieme al compagno due passi importanti. Dapprima la coppia è convolata a nozze (le seconde per lei), poi ha pensato di avere un figlio. Come già raccontato in altre occasioni, l’attrice aveva congelato gli ovuli e, ormai 51enne, aveva pensato di intraprendere un percorso di fecondazione assistita. “Consiglio a tutte le ragazze giovani che non vogliono essere legate a una scadenza di congelare gli ovuli – ha ribadito nel salotto di Caterina Balivo -. Abbiate cura di voi. Perché all’inizio pensi: ‘Il figlio arriverà, non è un problema’. Ma non è più così, perciò è un gesto che va fatto”.
Alla fine, mentre si trovava a un passo dalla procreazione assistita, è accaduto il suo “miracolo”: è rimasta incinta in modo naturale. “Andai dal mio ginecologo perché volevo provare ad avere un bambino. Dopo aver ricevuto le analisi, mi disse che ero già incinta grazie agli ovuli che erano stati congelati e non c’era più bisogno di andare da lui per l’inseminazione. Quei nove mesi sono stati i più belli della mia vita“, aveva raccontato in una precedente intervista.
La depressione post partum
Così nel 2019 è nato Ignazio, che oggi ha 5 anni ed è la sua gioia più grande. Un’emozione che ha provato sin da subito ma che, subito dopo il parto, ha lasciato il posto a qualcosa che ha rischiato di schiacciarla. Non è stato semplice affrontare la depressione post partum: “Credo che, come la maggior parte delle donne, ti poni la domanda: ‘Sarò in grado di affrontarlo?’. Finché sta in pancia sei tranquilla, poi vedi che esce… Non importa l’età, importa la responsabilità di accudire un’anima piccola, indifesa (…)”.
Ed è lì che si insinuano “sofferenza”, “disagio”, di vera e propria “depressione”: “Se ne parla pochissimo perché si ha paura. Hai paura di essere interpretata male, di non essere in grado di affrontare una situazione del genere, di non essere una brava mamma, invece parlare fa bene. Io ho parlato con Antonella, una mia amica più grande, che mi disse che era capitato anche a lei. (…) Bisogna parlare con un professionista che ti spieghi che essere una mamma non è una cosa così banale, che è il mestiere più difficile del mondo”.