Gino Cecchettin a Che tempo che fa: “Perdere moglie e figlia mi ha cambiato”

Il padre di Giulia Cecchettin, Gino, è stato ospite di Fabio Fazio a "Che tempo che fa". Su femminicidi e patriarcato: "Dobbiamo cambiare"

Foto di Antonella Latilla

Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Gino Cecchettin ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa dopo la morte della figlia Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. L’ingegnere ha commentato il suo discorso ai funerali della ragazza, che è stato molto apprezzato. Ha ammesso che non è di certo facile superare un lutto del genere ma che ha provato ad analizzare a fondo se stesso e la situazione per cercare di trovare possibili cause.

Il padre di Giulia Cecchettin a Che tempo che fa

“Il mio discorso al funerale nasce da un profondo dolore, ho cercato da astrarmi per cercare le possibili cause che hanno portato a non avere Giulia con me. Sto cercando di capire se ci sia una soluzione. Sono qui perché mi trovo mio malgrado a combattere una battaglia. Ho una mente razionale e mi sono estraniato da questo grande dolore. Ho cercato di capire dove avevo sbagliato io e quantomeno dare un aiuto a chi ha ancora la possibilità di salvarsi”,  ha spiegato Gino Cecchettin a Che tempo che fa.

“Questa mia metodologia, che metto in pratica nel lavoro e nella vita quotidiana, mi ha portato alle cause del perché non ho più Giulia con me.  – ha detto Gino Cecchettin a Che tempo che fa – Io sono qui stasera perché mi trovo, mio malgrado, a combattere una battaglia di cui non ero a conoscenza. Io stesso quando leggevo di femminicidi ero dispiaciuto ma poi giravo pagina, come penso tante altre persone”.

“Avendo vissuto l’anno scorso un altro lutto sono maturato. Devo ringraziare mia moglie Monica per avermi fatto conoscere la vera essenza dell’amore: da lei ho imparato tante cose. Durante gli ultimi giorni della malattia di mia moglie lei era molto affranta e si è addirittura scusata con me. Mi ha detto: ‘Scusami, quando ci siamo messi insieme non sapevo che mi sarei ammalata’. Sentirsi dire queste cose mi ha fatto cambiare, ho iniziato ad avere un atteggiamento diverso nei confronti dei miei figli: ho iniziato a dire ti voglio bene, ti amo, più spesso. Ora mi trovo senza una moglie, senza una figlia e la possibilità di gridare all’Italia un messaggio così importante”.

Gino Cecchettin ha aggiunto: “Monica e Giulia sono la mia luce e accompagneranno sempre me, Elena e Davide (gli altri figli di Cecchettin, ndr) e ci aiuteranno a danzare sotto la pioggia. I miei figli stanno abbastanza bene, ma ovviamente sono provati da queste settimane. Ma sono forti”.

Le battaglie della sorella di Giulia Cecchettin

Ad un certo punto dell’intervista Fabio Fazio ha menzionato Elena Cecchettin, la sorella di Giulia che più volte ha fatto sentire la propria voce dopo la scomparsa della 22ene, mettendo soprattutto in evidenza due termini fondamentali: femminicidio e patriarcato. “Elena è molto forte, in famiglia la chiamo l’essere superiore – ha affermato papà Gino – Dobbiamo fare tutti qualcosa, Elena ha dato un messaggio ben chiaro. Lei ha centrato il punto, quando l’ho sentita parlare di patriarcato, sono rimasto interdetto. Io sopporterò Elena in tutte le sue battaglie, perché lo dobbiamo fare tutti”.

“Il femminicidio è un problema molto serio, che va affrontato. Patriarcato? Significa che c’è un discorso di possesso, la donna viene vista come proprietà di qualcun altro. Usiamo al giorno d’oggi ancora espressioni come ‘la mia donna’, anche in maniera ingenua, ma non è così. Sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia perché mi sono concentrato su di lei. Io voglio amare e non odiare perché l’odio toglie energia“.

Il conduttore di Che tempo che fa ha dunque evidenziato: “Ho imparato ad apprezzare la determinazione di tua figlia Elena e a non definire mostri chi commette femminicidio perché il mostro è qualcosa di occasionale, che non fa parte della normalità”. Dello stesso pensiero Cecchettin: “Dovremmo capire quelle che sono le cause che portano una persona normale a commettere tali gesti. Bisogna agire su tanti punti, io inviterei ad utilizzare molto di più i canali comunicativi, come il dialogo tra genitori e figli, a capire quali sono le esigenze. Un minimo di aumento con la connettività con gli amici”.

Dopo aver svelato la sua intenzione di aprire un’associazione a nome di Giulia Cecchettin – e aver ringraziato il Governatore del Veneto Luca Zaia che vuole diffondere il suo discorso nelle scuole – l’ingegnere prima di andare via ha voluto dire una cosa a tutti i maschi all’ascolto: “Vorrei invitarvi a dire a tutte le compagne, le mogli ti amo, no ti voglio bene, ma ti amo. dovete dirlo tutte le volte che si può”.