“Cara Giulia, ecco le cose che ho imparato da te”, papà Gino racconta la figlia in un libro

Gino Cecchettin, padre della giovane studentessa uccisa dal suo ex fidanzato, ha deciso di celebrare il ricordo della sua Giulia in un libro. Una lunga lettera dedicata a lei, a tutti noi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Non è solo il racconto di ciò che è stato e di quello che poteva essere, di un dolore lancinante che lo accompagnerà per tutta la vita, di un ricordo che mai e per nessuna ragione al mondo potrà svanire. Il libro che Gino Cecchettin ha scritto per sua figlia Giulia è un omaggio e un monito, è una lettera autentica, straziante e disarmante, è un abbraccio e uno schiaffo, è un appello potente alle famiglie, alle istituzioni e alle scuole, a tutti noi.

“Cara Giulia”

“Cara Giulia”, si intitola così il libro di Gino Cecchettin, di un papà che ha subito un dolore, il più grande, che nessun genitore dovrebbe mai sopportare. Di un uomo che è stato privato della gioia più grande, quella di poter vedere sua figlia crescere, brillare, realizzare i suoi sogni più straordinari. Vivere.

E invece, quello che è successo ormai lo sappiamo tutti. Giulia è morta. È stata uccisa da Filippo Turetta, il suo ex fidanzato, quel “bravo ragazzo” che non poteva accettare la fine di una relazione che ormai si era trasformata in ossessione. Che non poteva concepire che lei, bellissima e libera, potesse vivere senza di lui. Così ha scelto di strappargliela quella vita, arrogandosi un diritto che nessun uomo dovrebbe mai avere.

Giulia non c’è più. Il suo volo è stato spezzato per sempre quell’11 novembre del 2023. Ma suo papà, così come sua sorella, hanno trovato il modo di ingannare la morte facendo rivivere Giulia nei racconti, nella fondazione che porterà il suo nome e in quel libro, scritto da Papà Gino, che non è solo un omaggio alla 22enne e alla sua vita, che seppur breve ha lasciato il segno, ma è anche e soprattutto una lettera dedicata agli altri genitori e alle istituzioni, alla società intera.

“Sei la mia Giulia, ma non sei più solo questo”, ha detto Gino Cecchettin, “Dopo quello che è successo sei anche la Giulia di tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande”.

Papà Gino racconta la sua Giulia in un libro

Così Papà Gino ha usato la scrittura, non solo per esorcizzare il dolore, ma anche per portare nel mondo un messaggio potente con la speranza che questo sia accolto da tutti. “Cara Giulia” è proprio questo, e molto altro. È tutto quello che un padre ha imparato da sua figlia. È un testo fatto di riflessioni, di consapevolezza e di coraggio, una lettera che non può essere ignorata e che invita tutti a interrogarsi su quello che è successo, perché Giulia, inconsapevolmente, è diventata “Il simbolo pubblico” che ha smosso le coscienze.

“Provo ad analizzare dove abbiamo sbagliato, soprattutto noi genitori, padri e madri, dove siamo stati poco presenti e non siamo riusciti a educare i figli all’amore, al rispetto, alla comprensione, ma li abbiamo forse educati a una modalità di vita incentrata sul possesso”- spiega Gino in una nota dell’editore” – “Questo sto cercando di fare con tutte le mie forze e questo credo sia il modo migliore per reagire a quanto è successo, facendo più rumore possibile, per parlare agli altri genitori e alla generazione dei figli”.

Il libro edito da Rizzoli e scritto in collaborazione con l’autore Marco Franzoso uscirà nelle librerie d’Italia il prossimo 5 marzo.