Giulia Cecchettin, la famiglia riceve la laurea alla memoria

La famiglia di Giulia Cecchettin ritira la laurea alla memoria in ingegneria biomedica all'Università di Padova

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Martina Dessì

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La famiglia di Giulia Cecchettin riceve la laurea alla memoria. È quanto ha stabilito il Senato Accademico dell’Università di Padova, che ha approvato la delibera con la quale si conferisce il titolo in Ingegneria Biomedica alla giovane studentessa assassinata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, a pochi giorni dalla discussione della sua tesi.

La data della laurea di Giulia Cecchettin

La consegna del diploma di laurea alla famiglia di Giulia Cecchettin è fissata per venerdì 2 febbraio, attraverso una cerimonia della quale non si conoscono i dettagli. La giovane uccisa l’11 novembre 2023 aveva già sostenuto tutti gli esami e avrebbe dovuto laurearsi a pochi giorni dalla sua scomparsa, il 16 novembre, ma su quella sedia – di fronte alla commissione – purtroppo non è mai arrivata. La notizia era nell’aria da tempo ma non vi erano certezze sulla data.

Del titolo accademico che aveva meritato sul campo, aveva già parlato la Rettrice Daniela Mapelli, che l’aveva definita come già laureata: “La laurea a Giulia non è stata ancora conferita ma è prevista visto che aveva già dato tutti gli esami e consegnato la tesi”, aveva spiegato, specificando di voler aspettare per conoscere le volontà della famiglia, soprattutto sulle tempistiche. Si tratta di una laurea vera e propria e non di un titolo ad honorem o un diploma di riconoscimento delle attività svolte. Giulia attendeva solo di discutere la sua tesi.

Le parole di Gino Cecchettin ai funerali

“Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti”, ha raccontato il padre Gino Cecchettin nella lunga lettera letta durante i funerali di Giulia.

In un’intervista successiva resa a Corriere della Sera, invece, ha ricordato di come – in quella terribile serata – avesse deciso di leggere e correggere la tesi di laurea di sua figlia. Un ultimo saluto e poi il silenzio. Da quel terribile 11 novembre Giulia non ha più fatto ritorno a casa ed è stata strappata alla vita in maniera crudele, proprio dal ragazzo che diceva di amarla.

La tecnologia non era la sua unica passione. Aveva infatti deciso di dare un seguito al suo amore per il disegno e aveva deciso di iscriversi a alla Scuola Internazionale di Comics a Reggio Emilia che aveva già iniziato a frequentare, sebbene per una manciata di lezioni. “Anche se non fosse stata un’allieva della mia scuola ma un’altra giovane ragazza, solo Giulia che si stava per laureare, sarei stata male allo stesso modo perché quello che le è capitato è qualcosa di ingiusto, inaccettabile, impensabile”, aveva raccontato la direttrice Jessica Ferreri a pochi giorni dal ritrovamento del corpo di Giulia.

E aveva proseguito: “Abbiamo preso un lungo momento per ricordarla: nella sua classe di Giulia si sono riuniti tutti i suoi compagni e tutti gli studenti presenti in quell’orario. Ho parlato a tutti i miei allievi, l’abbiamo ricordata e abbiamo colto l’occasione anche per riflettere sulle violenze di genere e su questi femminicidi che accadono, ma si spera avvengano sempre meno di frequente”.