Funerali Giulia Cecchettin, l’ultimo saluto a Padova: il messaggio della famiglia nell’epigrafe

La giovane 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta riposerà accanto alla mamma: la data ufficiale dei funerali di Giulia Cecchettin

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

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I funerali di Giulia Cecchettin si terranno a Padova. Le esequie della giovane uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta saranno celebrate presso la Basilica di Santa Giustina, una chiesa molto grande e capace di accogliere migliaia di persone. Intanto, il Presidente della Regione Luca Zaia ha firmato l’ordinanza per istituire il lutto regionale. Il padre di Giulia Cecchettin, Gino di professione ingegnere, sta preparando un messaggio speciale per il giorno dei funerali: “Fa piacere la grande partecipazione, abbiamo scelto quella chiesa apposta per dare un messaggio a più persone possibili. Cosa dirò? Il messaggio lo sto preparando da una settimana. Chiedetemi di elettronica, ma con le parole…”.

L’ultimo saluto a Giulia Cecchettin

Martedì 5 dicembre, ore 11. Questa la data ufficiale stabilita per i funerali di Giulia Cecchettin, così come si legge nell’epigrafe affissa a Vigonovo, il paese dove viveva con la sua famiglia. La cerimonia si terrà però a Padova, presso Santa Giustina, in modo da accogliere tutte le persone che vogliano porgere il loro ultimo saluto alla giovane assassinata dal suo ex fidanzato Filippo Turetta ed entrata nel cuore di tutti. La Procura ha disposto il nulla osta per il rilascio della salma alla famiglia.

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha emesso l’ordinanza con la quale viene decretato il lutto regionale per la giornata di martedì 5 dicembre, in coordinamento con le Prefetture. Si legge nella nota: “Martedì, per le esequie di Giulia chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere. Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo, e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché, continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri nel combattere la violenza di genere”. I funerali potranno essere seguiti anche attraverso maxi schermi disposti sulla grande piazza di fronte alla Basilica. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà presente alla cerimonia.

Il messaggio della famiglia di Giulia Cecchettin

“Non fiori ma opere di bene”: queste le parole della famiglia Cecchettin sull’epigrafe di Giulia, nella quale compare anche uno dei suoi disegni. La giovane di Vigonovo si stava infatti per laureare in ingegneria biomedica ma il suo grande sogno era quello di diventare un’illustratrice di libri per bambini. Per questo, si era iscritta a un’accademia professionale che aveva appena iniziato a frequentare.

Dal giorno della sua scomparsa, la sua famiglia non si è mai arresa. La speranza era quella di ritrovarla viva e che si fosse solamente allontanata insieme al suo ex, ma gli eventi – purtroppo – hanno raccontato un’altra storia. La sorella Elena si è tatuata uno dei suoi disegni sul braccio, che ha accompagnato con uno dei versi di Little Talks, un brano degli Of Monsters and Men: “Te ne sei andata via. Ti ho visto scomparire. Tutto ciò che resta è un tuo fantasma. Ora siamo divise, dilaniate, non c’è niente che possiamo fare”.

Nel frattempo, Filippo Turetta è stato nuovamente interrogato – proprio nelle ore in cui si stava svolgendo l’autopsia sul corpo di Giulia – nel quale ha ammesso di averla uccisa perché non sopportava di essere stato lasciato da lei. “La volevo solo per me”, avrebbe detto, e ancora: “Quella sera mi è scattato qualcosa in testa, ho perso la testa, scappava da me, l’ho rincorsa e uccisa”. L’ex fidanzato di Giulia è detenuto presso il carcere di Verona in attesa di processo.

La visita dei genitori di Filippo Turetta

I genitori di Filippo Turetta sono finalmente entrati nel carcere di Verona per far visita al figlio. L’incontro di qualche giorno fa era saltato perché i due non si sentivano ancora pronti. I signori Nicola ed Elisabetta sono entrati intorno alle 12:10 e sono usciti poco dopo le 13. Lacrime e un lungo abbraccio, con il detenuto che si è sentito “sollevato”. Il ragazzo ha ringraziato i genitori, che avevano chiesto “perdono” al padre della vittima, Gino, per essere andati al colloquio.