Eurovision 2024, Joost Klein squalificato: Olanda fuori dalla finale

Arriva la squalifica per Joost Klein, accusato di intimidazioni nei confronti di un'addetta del team di produzione della manifestazione

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

L’Olanda è stata squalificata da Eurovision 2024. L’artista Joost Klein, accusato di intimidazioni nei confronti di una lavoratrice del team di produzione, è stato estromesso dalla competizione dopo che alle indiscrezioni ha fatto seguito la conferma di quanto accaduto durante le prove. Sembra infatti che il rappresentante dei Paesi Bassi sia sparito dopo la sessione precedente alle esibizioni sul palco della finale per un presunto incidente che gli avrebbe impedito di provare. Questa la spiegazione dell’EBU, che però non si era sbilanciato sulle ulteriori motivazioni che avrebbero comportato il suo allontanamento dalla scena.

Perché Joost Klein è stato squalificato

Dalle ricostruzioni emerse dalle ultime ore alla Malmö Arena, sembra che Joost Klein non si sia presentato alle prove pomeridiane e sia stato successivamente estromesso dalla prova con il pubblico serale. Solo nelle ore direttamente precedenti alla finale è stato escluso dagli organizzatori, che hanno deciso per la sua squalifica dalla gara attesa per l’11 maggio in prima serata (qui la scaletta).

Il suo atteggiamento, comunque, si era rapidamente trasformato in un caso. Intorno alla sua persona sono ruotate ricostruzioni che in prima battute erano apparse frutto di una fervida immaginazione, ma quello che si è visto durante la conferenza stampa ha suggerito altro. Joost Klein si è infatti coperto la testa con la bandiera olandese quando la rappresentante di Israele rispondeva alle domande dei giornalisti e avrebbe respinto le domande della tv israeliana tramite il suo entourage. Le immagini del presunto scontro sono state mostrate poi dalla tv d’Israele.

Poi, il chiarimento dell’EBU: “La polizia svedese ha indagato su una denuncia presentata da una membro femminile della troupe di produzione in seguito a un incidente avvenuto dopo la sua esibizione nella semifinale di giovedì sera. Mentre il processo legale procede, non sarebbe appropriato che lui continuasse nel concorso. La Finale del 68° Eurovision Song Contest andrà avanti ora con 25 canzoni partecipanti”.

Il brano portato in gara dal rappresentante olandese, Europapa, racconta del sogno infranto dell’Europa unita e di un mondo senza più confini. Nel finale del video si scorge un bambino con il padre, che ispira il brano, in una casa in fiamme dove osservano un’installazione che prende fuoco. Si tratta di una dimora tradizionale olandese caratterizzata dalla presenza di mulini a vento. Una negatività che non deve essere sfuggita a EBU, che invece promuove gli ideali di un’Europa unita, valore fondante della manifestazione eurovisiva.

Il caso dei voti mostrati in chiaro

Lo scivolone di Rai, che avrebbe mostrato per errore le percentuali di voto emerse dalle semifinali, avrebbe dunque penalizzato la rappresentante di Israele, nonché la nostra Angelina Mango che partecipa con La noia. Da un certo punto di vista, a farne le spese sarebbe stato anche Joost Klein, risultato il secondo più votato dalle prime sessioni di preferenze.

Insomma, una finale anomala con un artista in meno sul palco e per un motivo che EBU ha chiarito con una breve nota. Non c’è quindi la possibilità di un rimpiazzo perché la finale è davvero troppo vicina e non ci sarebbe stato il tempo materiale per un ripescaggio. Si gioca tutto sul palco della Malmö Arena.