Quarant’anni di carriera non si improvvisano, ed Eros Ramazzotti lo sa bene. Da quel ragazzo timido cresciuto tra i palazzi di Roma a uno degli artisti italiani più riconosciuti al mondo, ha costruito il suo percorso canoro fatto di voce graffiata, canzoni che diventano ricordi e una determinazione che non ha mai perso tono.
La sua forza è quella di saper parlare a generazioni diverse raccontando l’amore in modo diretto, a volte spiazzante, ma sempre autentico.
Gli inizi: la musica come bussola e il sogno di partire
Prima di diventare una delle voci più riconoscibili del pop italiano, Eros Ramazzotti era semplicemente un ragazzo romano con una chitarra in mano e un’ostinazione fuori dal comune. Cresciuto nella parte periferica di Cinecittà, si avvicina presto alla musica che diventa subito un rifugio. Nonostante il rifiuto al Conservatorio, Eros continua a inseguire il suo sogno con ancora più forza.
È in questi anni che sceglie di partecipare al concorso Voci Nuove di Castrocaro, dove la sua voce ruvida e immediatamente riconoscibile conquista l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Non vince (il primo posto va a Zucchero) ma da quel momento per lui tutto inizia ad accelerare.
La consacrazione a Sanremo e i primi grandi successi
Il vero punto di svolta arriva nel 1984, quando Eros debutta al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con Terra promessa. È una di quelle esibizioni che non passano inosservate: voce graffiata, presenza timida ma magnetica, e un brano che parla ai ragazzi della sua generazione. Vince la categoria e da quel momento il suo nome inizia a girare ovunque.

L’anno dopo torna sul palco dell’Ariston con Una storia importante, un singolo destinato a diventare una delle sue canzoni più amate, capace di spingersi oltre i confini italiani e farsi spazio anche nel mercato francese e spagnolo.
Ma è nel 1986 che arriva la consacrazione definitiva: Adesso tu trionfa a Sanremo tra i Big, portando Eros in un’altra dimensione. Non è più la promessa che tutti guardano con curiosità: è la nuova voce del pop italiano, e il pubblico lo sceglie senza esitazioni.

Eros, popstar internazionale, amori e famiglia
Con la vittoria di Adesso tu, Eros entra ufficialmente nell’Olimpo della musica italiana e spalanca le porte a una carriera internazionale. La sua voce inizia a viaggiare ben oltre i confini nazionali, conquistando l’Europa, la Spagna e l’America Latina. Tra la fine degli ’80 e i primi ’90, ogni nuovo album è un successo, e la sua immagine si consolida come quella di una popstar globale.
In questo periodo la sua vita privata si intreccia inevitabilmente con la sua musica. Quando conosce Michelle Hunziker, all’inizio del suo percorso televisivo, nasce una relazione intensa e seguitissima. È lei la musa di una delle sue canzoni più dolci, Più bella cosa: dichiarazione d’amore apertissima che diventa subito un simbolo del loro legame.

Poco dopo, nel 1996, arriva Aurora, che nasce mentre Eros è al culmine della sua ascesa mondiale. La paternità aggiunge una nuova sfumatura alla sua narrazione pubblica. Sono anni frenetici e luminosi, in cui Eros impara a gestire il peso della fama senza mai perdere la spontaneità e quel romanticismo diretto che lo hanno reso riconoscibile a tre generazioni.
Gli anni 2000: maturità artistica e nuovi dischi
Negli anni 2000 Eros è ormai un artista maturo, con una carriera consolidata e un pubblico che continua a seguirlo con la stessa intensità di sempre. Il nuovo decennio si apre con Stilelibero, progetto che mette in mostra un approccio più consapevole e sperimentale, senza però tradire quella scrittura emotiva che è sempre stata il suo marchio. Brani come Fuoco nel fuoco e Un angelo disteso al sole confermano la sua capacità di rinnovarsi senza perdere la sua identità.
A questi anni appartengono anche alcuni degli album più significativi della sua discografia, come 9 (2003) e Calma apparente (2005). La sua musica continua a viaggiare. I tour diventano veri e propri eventi globali, con tappe in tutta Europa e in Sud America, dove viene accolto come una star internazionale. Il palco diventa la sua seconda casa, il luogo dove riesce a connettersi con un pubblico trasversale, che negli anni si è allargato fino a coinvolgere tre generazioni.
Una carriera che continua a parlare a tutte le generazioni
Negli ultimi anni Eros ha dimostrato che, anche dopo quattro decenni di musica, non ha alcuna intenzione di rallentare. La sua produzione recente conferma una maturità artistica che gli permette di rinnovarsi senza perdere la sua essenza. Le collaborazioni con artisti italiani e internazionali, le versioni in spagnolo e i featuring con nomi della nuova scena pop mostrano un artista curioso, che non ha paura di aprirsi a sonorità più moderne.
I tour continuano a essere il cuore pulsante del suo lavoro: date europee, tappe oltreoceano, palasport pieni e un pubblico che oggi è ancora più eterogeneo. Sotto il palco si mescolano fan storici e nuove generazioni che hanno scoperto Eros grazie ai social o ai racconti dei genitori.

Accanto alla musica, c’è anche una dimensione personale più serena. Il rapporto con i figli, in particolare con Aurora, oggi adulta, affermata e sempre più presente nella scena mediatica, mostra un Eros più intimo, che condivide pezzi di quotidianità senza mai scadere nell’eccesso. Una figura pubblica che è riuscita a trovare equilibrio: tra palco e vita privata, tra passato e presente in continua evoluzione.
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