La Volta Buona, Elisa Isoardi: “Non mi manca un compagno, mi godo me stessa”

Elisa Isoardi ha parlato di sé, della propria carriera e della vita privata: che momento è questo, tra amore e famiglia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Elisa Isoardi è stata ospite de La Volta Buona, programma pomeridiano di Caterina Balivo. La nota conduttrice si è lasciata andare a un racconto generale di sé, partendo dalle prime esperienze, fino ad arrivare all’amore e al rapporto con la sua famiglia.

Single e felice

Chi ha detto che occorre essere in coppia per essere felici. Un messaggio sbagliato, che presuppone la necessità dell’altro/a per percepirsi come completi. Lo spiega chiaramente Elisa Isoardi a La Volta Buona, ponendo in evidenza la fase particolare nella quale si trova.

Ha sottolineato l’importanza di poter contare sulla propria indipendenza, soprattutto in quanto donna. Rivolgendosi alle ragazze da casa, si è così espressa: “Quando una persona riesce ad andare avanti con le proprie forze, si sceglie poi un compagno degno di starle accanto. Non la deve completare, perché lo siamo già. Deve soltanto accompagnarci e accarezzarci”.

Tutto ciò ha spinto Caterina Balivo a chiederle se l’assenza di una persona, oggi, al suo fianco sia qualcosa che le pesi. La presentatrice ha però spiegato come non le manchi affatto. Si sta godendo se stessa, che è qualcosa di cruciale dopo la fine di una relazione.

In passato aveva chiuso definitivamente le porte all’ipotesi di un nuovo amore in politica. L’esperienza con Matteo Salvini deve averla segnata. Oggi però non ci pensa e preferisce vivere giorno per giorno: “Devo riprendere un po’ in mano la mia vita. Lo sto facendo con l’entusiasmo di una ragazza di 20 anni, ma con la maturità di una di quaranta. Questa è una bella fase”.

Una famiglia al femminile

Elisa Isoardi è stata cresciuta dalle donne. I suoi genitori si sono separati quando lei aveva appena tre anni, ma sono riusciti a non farle sentire questo peso. Ha di certo sentito la presenza di suo padre nella sua vita ma, al tempo stesso, le figure cardine durante la crescita sono state sua mamma Irma e sua nonna Lucrezia.

Quest’ultima è morta a settembre di due anni fa, e il suo ricordo ancora le porta un senso di commozione, comprensibilmente. Il loro era un legame fortissimo e a lei, così come a sua madre, deve il suo carattere forte.

Ha raccontato di un particolare viaggio in auto, necessario per “recuperare” l’anziana donna che era in Liguria. Due ore d’auto che le sono bastate per convincere figlia e nipote ad aprire un ristorante: “Lei cuoca, mia mamma in sala, la mia madrina cuoca e io ho dato il nome al ristorante, completamente femminile”.

In riferimento a sua mamma, invece, ha svelato come ci sia stato un periodo di allontanamento tra le due. A volte i caratteri forti portano a situazioni al limite. Avevano così smesso di parlarsi con la frequenza di un tempo. Tutto è cambiato, però, dopo la morte della nonna.

“C’era meno dialogo e quando ciò accade, è naturale allontanarsi. Oltre a un’educazione, a volte dura, ogni tanto ci vuole anche un po’ d’affetto. Se avete ancora la mamma, abbracciatela. Lei lo fa da quando è mancata mia nonna. Abbiamo capito che forse trascorrere il massimo del tempo insieme è la cosa più giusta da fare”.