Dalila Di Lazzaro, il racconto degli abusi a Verissimo: “Avevo 5 anni”

Racconti di violenza e abusi: Dalila Di Lazzaro ha scosso lo studio di Silvia Toffanin con il racconto della sua vita

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Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

Ci sono persone che conosciamo attraverso lo schermo di un televisore e le vediamo forti, integre. Nascondono la sofferenza dietro un sorriso. Ci sono poi momenti, in cui invece è giusto che si mostrino per come sono: fragili, ferite. Questo ha fatto Dalila Di Nazzaro nello studio di Verissimo. Davanti a Silvia Toffanin e agli spettatori ha parlato della sua vita oltre i successi e la notorietà. Ha raccontato episodi di vita dolorosi e indelebili nella sua mente e nelle sue membra. “Avevo 5 anni”, ha raccontato, “la violenza è una cosa orrenda, parlo agli uomini, sono loro i colpevoli di tutto questo”.

Dalila Di Lazzaro: il racconto della violenza da bambina

Un’intervista dura, difficile da digerire, in cui Dalila Di Lazzaro ha ricordato con rancore episodi di vita di quand’era appena una bambina e che adesso guarda con gli occhi di una donna forte, ma convinta di dover assolvere un compito: salvare le altre. Le sue parole arrivano in un momento difficile, appena dopo la morte di Giulia Cecchettin, e questo non può non colpire direttamente alle pieghe del nostro cuore.

Dalila Di Lazzaro ha infatti raccontato di essere stata abusata da piccola da due ragazzi, all’età di cinque anni: “Mi svegliavano la notte e mi dicevano di stare zitta, sennò mi avrebbero fatto sbranare dal loro cane. Mia madre lo sapeva, mio padre no. Era un ex pugile, li avrebbe ammazzati. Ho sofferto molto. Quando sono arrivata a Roma verso i vent’anni ho iniziato ad avere degli attacchi di panico. Per fortuna ho incontrato un professore, uno psichiatra per bambini. Ho parlato con lui e mi ha aiutata”.

Più temi sono stati messi sul piatto: chiedere aiuto, cercare professionisti in grado di avvicinarsi a situazioni di estrema sofferenza, andare avanti, consapevoli che tutto può cambiare.

“Sequestrata e abusata”: le parole di Dalila Di Lazzaro

Dalila Di Lazzaro racconta poi altri eventi drammatici, confermando che quello da piccolina non è stato un episodio isolato: “Essendo carina attiravo questi maiali. Io facevo la modella. C’era un uomo sui 30-40 anni che mi guardava e mi dava fastidio. Un giorno sono andata al bar e lui mi è venuto dietro dicendomi di lavorare da Schiaparelli e di volermi come modella per la sua azienda”.

“Era un maniaco, scappato veramente da un manicomio. Era fuori di testa. Negli occhi si vedeva qualcosa di folle. Mi ha portata via per quattro giorni. Sono stata sequestrata. Ho avuto paura di morire. Mi ha portato in una casa abbandonata, mi ha picchiata e tagliata. L’ho denunciato, ma il capo della polizia ha provato a violentarmi nel suo studio. Mi ha iniziato a fare delle avances e gli ho dato uno schiaffo. Io ero in condizioni pessime, piena di ematomi, con le calze strappate. Ero una bambola rotta”. Poi l’appello a tutte le donna: “Denunciate sempre questi episodi. Non bisogna avere paura, non bisogna subire“.

Dalila Di Lazzaro ha spesso raccontato di altre violenze subite nel corso della sua vita, anche in anni più recenti. E noi la ringraziamo, perché ogni storia ha valore e merita di essere raccontata, per essere ricordata, incorporata. Soprattutto, ogni testimonianza mette un mattone per una svolta, un cambiamento verso qualcosa di ignoto e ancora inesplorato: la vittoria contro ogni violenza sulle donne.