Cristina Quaranta, la stoccata in diretta a La Volta Buona: “Alessia Merz mi ha penalizzata”

Tra racconti, ironia e vecchie rivalità, Cristina e Alessia rievocano Striscia: balli sbilanciati, soprannomi pungenti e stima reciproca

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

Pubblicato: 16 Giugno 2025 19:40

C’è chi in trent’anni cambia città, lavoro e amici. E poi ci sono Cristina Quaranta e Alessia Merz che, dopo una vita, si ritrovano nello stesso studio televisivo, a La Volta Buona di Caterina Balivo, e regalano al pubblico un amarcord a metà tra l’amarognolo e il tenero. “Sono trent’anni che non ci vedevamo”, dice Cristina. Ma il ghiaccio si scioglie subito: battute, risate, qualche frecciatina e un caffè condiviso come ai vecchi tempi.

Amiche o rivali? Dipende da chi lo racconta

Non è la Rai ha fatto da cornice al loro primo incontro: Alessia Merz arrivava “dalle montagne”, “una piccola Heidi”, come la definisce Cristina Quaranta, mentre lei era già una “romana ruspante”. I caratteri, si sa, a quell’età fanno scintille.

Alessia confessa che Cristina inizialmente la considerava “una coscia”, termine romano, poco lusinghiero (tranne per chi ha visto Boris), e che per farsi rispettare ha dovuto… esplodere. Letteralmente. “Quando finalmente mi hai risposto, ho capito che ci saremmo capite”, le dice Cristina. E così fu: da antagoniste a complici, con quel pizzico di rivalità che non guasta mai in tv.

L’epoca d’oro di Striscia e la doppia velina: problemi coreografici

Il momento clou arriva però quando si parla di Striscia la Notizia, e della loro esperienza come veline. È qui che Cristina Quaranta, con un tono che oscilla tra l’autoironia e la sincerità, lancia la sua stoccata: “Con lei in coppia sono stata penalizzata. Mi muovevo troppo rispetto a lei”.

Alessia Merz, etichettata da Antonio Ricci come “la bella”, era forse meno portata per la danza. Cristina, che invece era “la brava”, si sentiva frenata. “Il coreografo mi diceva: ‘Accenna’. Ma come fai ad accennare se sei ballerina dentro?” domanda, retorica ma eloquente. Risate in studio, ma anche una punta di verità su quanto il corpo a corpo tra estetica e competenza abbia sempre attraversato la tv italiana.

Pinocchio e la strega di Biancaneve

Il siparietto si arricchisce di soprannomi affettuosamente velenosi. Alessia Merz era “Pinocchio”, appellativo che Ricci stesso le avrebbe affibbiato con tanto di metafora (“io sono Geppetto e tu sei il mio meraviglioso Pinocchio”). Cristina veniva soprannominata allora “la strega di Biancaneve”?, chiede la Balivo. Una favola moderna in salsa televisiva, dove la morale non è tanto chi sia la più bella del reame, ma chi riesce a resistere alla centrifuga dello spettacolo.

Nonostante le divergenze (coreografiche e non), tra le due non è mai mancato il rispetto. “Non ci siamo mai fatte la guerra”, ribadisce Cristina. E Alessia Merz conferma: “Mai un problema tra noi”.

Certo, ognuna ha avuto il suo momento per brillare, Cristina con Miriana Trevisan, “una vera ballerina”, e Alessia nel ruolo iconico di velina “bella e taciturna”.

Il sipario cala, ma non prima dell’ennesima punzecchiatura. “Quell’anno ho sofferto”, ammette Cristina. Perché alla fine, anche se non si capisce se scherza o meno, il dubbio resta: stoccata vera o ironia tagliente?