Donne uccise, donne scomparse, donne ferite e lasciate sole. A Chi l’ha visto?, nella puntata andata in onda mercoledì 11 dicembre, Federica Sciarelli ha approfondito in particolare tre difficili casi. Quello della morte irrisolta di Liliana Resinovich, che ha visto la presa in esame dei messaggi contenuti nei telefoni della donna. Si è parlato anche della sparizione di Daniela Ruggi, che non ha più dato suo notizie alla famiglia dal 18 novembre. Il programma ha poi mandato in onda le parole della ragazza accoltellata dall’ex davanti a un supermercato a Giussano, testimonianza di come, tristemente, le avvisaglie della violenza e le richieste d’aiuto della ragazza siano cadute inascoltate.
Il caso Daniela Ruggi e la lettera della sorella
Il team di Chi l’ha visto? è tornato ad occuparsi dunque della sparizione di Daniela Ruggi, con l’importante apporto dell’avvocato della famiglia, Guido Sola. Federica Sciarelli ha ricostruito i fatti. La donna dal 18 novembre non fornisce informazioni alla famiglia sulla sua posizione. I dubbi che attanagliano i familiari sono tanti e li fanno sospettare di un rapimento, se non peggio. La 31enne è da tempo seguita dagli assistenti sociali, ma ha sempre preferito il supporto della sua famiglia che fino ad ora ha sempre preferito stare il più lontano possibile dai riflettori della cronaca.
L’avvocato Guido Sola ha dichiarato: “Nel momento in cui ha fatto l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale [il 18 settembre] ha chiamato la mamma che lì ci lavora, e si sono viste e sentite fino alla sera quando ha confermato di essere rincasata, sentendosi anche la mattina successiva accordandosi per vedersi a Vetriolo il sabato mattina, si sentivano e vedevano costantemente. Non è scomparsa il 18 perché il 19 ha risposto, ma sabato quando la madre è arrivata Daniela non ha risposto e la mamma ha fatto denuncia”.
In studio è stata anche letta una lettera, scritta dalla sorella. Una mossa che mostra tutta la preoccupazione della famiglia, che fino a questo momento aveva preferito rimanere lontana dai riflettori. “Mi dispiace davvero tanto, mi fa ribrezzo, scalpore, mi piange il cuore e mi fa schifo vedere e sentire come tanti cittadini, anche compaesani e soprattutto tanti giornalisti ti abbiano trattata male offendendo pubblicamente la tua persona e il tuo buon nome nonostante te, angelo mio, lì, ci seri cresciuta e hai sempre amato e adorato viverci e starci e vedere anche come il come tutto il comune di Montefiorino non abbiano mai fatto niente per esaudire quel tuo unico desiderio che avevi espresso palesemente e che raccontavi con enorme sorriso e gioia a tutti. Cioè quello di poter tornare a lavorare come assistente sul pulmino“.
Il terribile racconto della ragazza accoltellata dall’ex a Giussano
Come, purtroppo, spesso e necessariamente accade, Chi l’ha visto? si è occupato di un tentato femminicidio, quello della ragazza (24 anni) accoltellata dall’ex fidanzato davanti a un supermercato, in pieno giorno, a Giussano. Un episodio che lascia senza parole per la sua brutalità, ma soprattutto per l’indifferenza generale che sembra circondarlo. I passanti sembrano aver ignorato quanto stava accadendo sotto i loro occhi, tranne uno, che, intervenendo, è riuscito a salvare la ragazza.
La ragazza, ancora ricoverata, ha rilasciato ai microfoni di Federica Sciarelli un racconto dettagliato di quanto accaduto. Nelle sue parole c’è paura (è ancora ricoverata), ma anche i terribili dettagli di una violenza annunciata, ma non prevenuta. “Avevo un appuntamento con una mia carissima amica, dovevamo vederci a pranzo ma ho visto questa macchina che lampeggiava con i fari, si è accostato e mi ha detto di abbassare il finestrino, l’ho fatto e mi disse ‘seguimi immediatamente’, io presa dal panico ho cercato di mantenere la calma e ho provato a chiamare i carabinieri ma essendo che ero impanicata non sono riuscita. Lui mi ha detto ‘ti aspetterò nel parcheggio esterno del supermercato Gran Giussano’. L’ho raggiunto tutta impaurita e una volta scesa gli ho chiesto cosa volesse ricordandogli che aveva un divieto di avvicinamento, ma mi ha chiesto se ero sicura di non voler stare con lui e gli ho detto ‘assolutamente no’, ma lui ha risposto che non potevo avere nessun uomo”.
“Mi ha preso con suo braccio – ha spiegato la ragazza a Chi l’ha visto – e ha iniziato a strangolarmi, mi mancava il respiro e lo stavo pregando di lasciarmi, ma lui mi ha detto ‘shh, silenzio’. Poi mi ha avvolto il viso con il mio cappuccio della felpa. Sono riuscita ad uscire e ad urlare aiuto ma nessuno si è degnato di aiutarmi in una situazione del genere. Mi ha sbattuto contro l’asfalto e trascinata per diversi metri, iniziando a picchiarmi a pugni per venti minuti costanti fino a quando ho perso i sensi. Ho cercato di aprire gli occhi perché sapevo che altrimenti sarei morta”.
La 24enne ha visto un auto poco distante: “Ho bussato al finestrino, chiedendo al signor di chiamare l’ambulanza ma mi ha risposto che stava parlando con il suo datore di lavoro e che non poteva. Volevo girarmi, ma ho immediatamente sentito una pugnalata alla schiena” e solo a quel punto è intervenuto il suo salvatore; mentre tornando indietro con la mente la ragazza ha ricordato che “non è la prima aggressione, il 21 novembre 2023 mi buttò due litri di acido sul viso, continuavo ad urlare e qualcuno è intervenuto” e da quel momento “lui è stato in carcere per 7 mesi e il 2 luglio 2024 è tornato libero con i domiciliari, non so perché non aveva il braccialetto“.