Camilleri 100, cosa è successo: il ricordo toccante di Luca Zingaretti e gli aneddoti di Fiorello

In occasione del centenario della nascita di Andrea Camilleri, Rai1 ha voluto celebrare lo scrittore con il documentario "Camilleri 100": cosa è successo

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

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In occasione del centenario della nascita di Andrea Camilleri, Rai1 ha voluto celebrare lo scrittore con il documentario Camilleri 100. Un viaggio intimo nella sua vita e nella sua opera, che racconta l’uomo oltre l’artista, tramite le testimonianze di chi l’ha conosciuto e ha lavorato con lui negli anni.

Tra immagini d’archivio e interviste inedite, viene fuori il ritratto sfaccettato dello scrittore, con il suo amore per la Sicilia, la passione per la scrittura e il legame con il teatro. Dalla creazione del personaggio del commissario Montalbano all’invenzione di una lingua unica, il documentario esplora il mondo di un autore che ha saputo innovare il genere giallo con ironia e profondità.

Tante le testimonianze e i racconti che hanno contribuito a creare questo ritratto: da Luca Zingaretti e Michele Riondino, che hanno rivelato curiosità dal set delle fiction ispirate ai suoi romanzi, a Fiorello, che ha raccontato il rapporto di amicizia che lo legava allo scrittore.

E ancora Fabrizio Gifuni e Sergio Rubini che hanno ricordato i giorni in cui Camilleri fu loro maestro in Accademia, senza dimenticare le parole delle nipoti Alessandra e Arianna, che hanno regalato al pubblico alcuni scorci dell’Andrea Camilleri nonno.

Il ricordo toccante di Luca Zingaretti

È innegabile che tra Andrea Camilleri e Luca Zingaretti si sia sviluppato nel tempo un legame speciale, nato sul set de Il commissario Montalbano e poi cresciuto nel tempo, come solo le grandi amicizie, quelle vere e sincere, sanno essere. Questo legame emerge da ogni parola pronunciata dall’attore: “Andrea era una persona che se la capivi non riuscivi a non volergli bene“, ha confessato. Ed è impossibile non notare una certa commozione quando ricorda lo scrittore: “È sempre stato un pensiero rifugio sapere che lui c’era e che era a un tiro di telefonata”.

Gli aneddoti divertenti di Fiorello

“Per noi siciliani Andrea Camilleri è come Dante Aligheri, si è pure inventato una lingua!”. Basta questa frase di Fiorello per fare comprendere quanto l’opera dello scrittore abbia influito sulla storia della Sicilia e non solo. L’attore ha regalato al pubblico alcuni aneddoti divertenti sulla loro amicizia, nati durante le tante collaborazioni che hanno costellato le loro carriere: dalla celebre imitazione di Fiorello, che lo scrittore ha sempre apprezzato, alla realizzazione dell’audiolibro di una delle opere più celebri dell’autore, Un filo di fumo.

Come raccontato dall’attore, le registrazioni si svolsero nella sede della Rai di Via Asiago, e anche in quell’occasione Camilleri non rinunciò alle sue sigarette, nonostante il divieto di fumo: “Se io non fumo non possiamo andare avanti”, sentenziò lo scrittore, fino a quando si giunse a un compromesso. “Io al microfono, Andrea Camilleri accanto a me con le cuffie e un vigile del fuoco dietro di lui pronto a intervenire. Ancora oggi se ci penso mi fa ridere!”, ha confessato Fiorello.

I racconti delle nipoti Arianna e Alessandra

Non solo i racconti e gli aneddoti di chi ha lavorato con lui: il documentario Camilleri 100 ha regalato agli spettatori e ai tanti che hanno amato lo scrittore anche uno dei suoi lati più privati, quello da nonno, grazie alle parole dolcissime delle nipoti Arianna e Alessandra. “Con nonno era tutto un ‘C’era una volta’: è grazie a lui se abbiamo sviluppato la nostra fantasia”.

Siamo cresciute a pane, teatro e cinema, e questo ha fatto si che la mia mente fosse dirottata su quello. Tarantino me l’ha fatto conoscere il nonno”, ha spiegato Alessandra, che ha svelato quanto Camilleri si fosse ispirato al suo metodo di narrazione. Mentre lei voleva seguire le orme del nonno, cercando di diventare un’attrice, Arianna ha intrapreso un’altra strada, diventando biologa.

Ma la vita poi le ha riservato delle sorprese: “Importante è stato il lavoro che abbiamo fatto insieme, quando mi ha chiesto di aiutarlo nella stesura della sua ultima opera, L’autodifesa di Caino, e quindi mi sono trovata catapultata nel mondo della scrittura. L’esperienza con il nonno mi ha insegnato a scrivere un libro dall’inizio alla fine”.