L’orgasmo femminile è affascinante, difficile a volte, esteso e totale o totalizzante. Ce ne sono di tanti tipi e può essere facilitato conoscendo il proprio corpo, con alcune posizioni specifiche e preparando al meglio un ambiente accogliente. Abbiamo chiesto a Azzurra Carrozzo, psicoterapeuta sessuologa, di darci qualche consiglio.
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Le condizioni ideali per raggiungere l’orgasmo
Per raggiungere l’orgasmo è necessario un equilibrio delicato di eros, complicità, gentilezza, disinibizione. Ma quali sono le condizioni ideali per poterlo raggiungere?
«Spesso sento dire che una delle condizioni principali per il raggiungimento dell’orgasmo è la buona complicità con il partner. Personalmente – commenta la sessuologa – trovo che questa sia una delle condizioni perché in realtà la capacità orgasmica è più individuale che di coppia. L’incapacità di raggiungere l’orgasmo, infatti, quasi mai dipende dalla bravura e dall’adeguatezza del partner nello stimolarci. Nella maggior parte dei casi, dipende da quanto noi sappiamo stimolarci e lasciarci andare alle stimolazioni. Per questo mi sento di poter dire che le condizioni ideali sono date dalla nostra predisposizione, dal nostro lasciarci andare, ma soprattutto dalla consapevolezza che abbiamo del nostro corpo, di come funziona il nostro piacere e di come andare a ricercarlo».
Conoscenza e consapevolezza sono dunque le parole chiave, accompagnate da una buona capacità a lasciarsi andare e abbandonare.
I limiti psicologici
Non per tutte è facile perdere il controllo, e entra in gioco la testa, coi pensieri, troppi e invasivi: «i limiti psicologici sono legati più che altro a come noi ci viviamo a livello corporeo e all’interno della coppia”, continua la sessuologa, autrice del libro Piacere nostro. Tutto quello che non avete mai avuto il coraggio di chiedere sull’eiaculazione femminile.
«Se ci sentiamo poco belle, inadeguate, poco sensuali o se ci vergogniamo di quello che stiamo facendo (per esempio masturbarci davanti al partner) sarà difficile raggiungere l’orgasmo. A quel punto è come se venissimo catturate dai nostri pensieri. Allora accade che, mentre facciamo sesso o ci masturbiamo, iniziamo a guardarci dall’esterno, come se ci stessimo spiando, puntandoci contro il dito dell’umiliazione, che ci fa entrare nella vergogna e sentire colpevoli e sporche di quello che stiamo facendo. Tutto questo ci porta a giudicarci negativamente».
«Altro limite psicologico potrebbe essere dato, in una dimensione più relazionale, dal pensiero che se non raggiungiamo l’orgasmo l’altro potrebbe rimanerci male e sentirsi inadeguato. Allora l’orgasmo diventa il mezzo attraverso il quale noi comunichiamo il valore del partner. Vedendo l’orgasmo come prestazione spostiamo la nostra attenzione dal piacere e dal rapporto sessuale. Vedere in maniera giudicante e umiliante la scena da fuori o vederla come prestazione ci fa perdere il focus del momento, che dovrebbe essere sempre e solo il piacere del corpo» prosegue l’esperta.
Vale anche per gli uomini
Un aspetto non solo femminile quello psicologico: «vale allo stesso modo sia per le donne che per gli uomini – continua Azzurra Carrozzo – Gli uomini, ad esempio, possono pensare che raggiungere l’orgasmo con molto ritardo o mai sia piacevole per una donna, perché significa essere molto prestanti e performanti. In realtà l’anorgasmia maschile o l’eiaculazione ritardata è una condizione che porta molta sofferenza, anche e soprattutto alla donna. Questo perché, nel nostro delirio di onnipotenza, pensiamo che l’orgasmo dell’altro derivi dalla nostra bravura e avere un partner che non lo raggiunge mette in grandissima crisi l’autostima di lei».
I limiti fisici al raggiungimento dell’orgasmo
«Ci sono diverse condizioni mediche che inibiscono l’orgasmo. Senza entrare nel clinico, a livello muscolare, l’ipotono del pavimento pelvico potrebbe essere un motivo di incapacità di provare l’orgasmo. Per riuscire a raggiungere l’orgasmo, sia l’uomo che la donna hanno bisogno di una buona capacità di contrattura dei muscoli del pavimento pelvico» spiega l’esperta.
«Le posizioni che possono facilitare il godimento della donna sono quelle in cui può avere le gambe piegate, come quella dell’amazzone in cui lei è sopra. Oppure se la donna è sotto a pancia in su le gambe possono essere divaricate e portate in alto, non stese sul materasso, e il bacino un po’ sollevato da un cuscino. Queste posizioni permettono un più facile raggiungimento dell’orgasmo perché tengono in tensione i muscoli del pavimento pelvico e delle gambe. Alcune donne hanno bisogno di tendere le dita dei piedi: l’orgasmo alla fine è una contrazione di moltissimi distretti muscolari del nostro corpo».
Gli esercizi per il pavimento pelvico
Come per tutta la muscolatura, esistono degli esercizi che servono per migliorare la tonicità del pavimento pelvico. Sono conosciuti come esercizi di Kegel, di contrazione e rilassamento. È necessario che sia una professionista della salute pelvica a indicarceli, senza improvvisarsi, perché in caso di ipertono di cui non siamo a conoscenza potrebbero anche peggiorare la situazione. Gli esercizi devono essere personalizzati in base alla condizione di partenza e a seguito di una valutazione accurata. Sono per lui e lei, utili per migliorare tonicità della muscolatura e potenziare la sensazione di piacere.
«Se impariamo a conoscere questi muscoli, a contrarli e rilassarli, potremmo provare molto più piacere» aggiunge la sessuologa.
Giocare sull’atmosfera : profumi e musica
«Io consiglio sempre di creare una giusta atmosfera: se il rapporto sessuale fosse semplicemente penetrazione sarebbe davvero molto noioso, sia in coppia che individualmente». Creare l’atmosfera è allora il primo preliminare importante: «può essere dato da tante cose: da quello che indossiamo, da quello che ci diciamo prima, quanto tempo prima ce lo diciamo, come organizziamo la stanza. Io faccio fare spesso dei giochi di focalizzazione sensoriale. Uno dei due fa un regalo all’altro e sistema la stanza in modo che sia confortevole, andando a stimolare tutti i sensi. L’unico che permetto di escludere è la vista, perché coperti da una benda si è molto più percettivi e sensibili agli altri sensi, compreso il tatto. Andare a toccare l’altro corpo con qualsiasi parte del nostro corpo o con oggetti esterni stimola finemente il senso del tatto. Consiglio sempre di giocare con l’olfatto (con candele e incensi) o l’udito (con la musica) per erotizzare l’ambiente».
Erotizzare l’ambiente ha un effetto importante anche sulla capacità orgasmica, se non altro perché fa da preparazione. «Sistemare l’ambiente per farci sentire accolte, erotiche, passionali, sensuali può ben disporre al raggiungimento dell’orgasmo e al potenziamento del piacere sessuale» commenta la dottoressa Carrozzo.
A tavola: alimenti o bevande afrodisiache
«Quello dell’erotismo a tavola è un tema controverso: gli alimenti e le bevande funzionano in modo afrodisiaco fino a un certo punto, poi entra in azione il nostro cervello» spiega la sessuologa.
Ci sono però degli alimenti che favoriscono in modo naturale la vasodilatazione, come ad esempio il peperoncino, le fragole o il cioccolato. «Ma il fatto di aumentare la vasodilatazione o la presenza di determinate sostanze, come la serotonina, neurotrasmettitore del buon umore, o la dopamina, non è uno stimolante vero e proprio. Gran parte dell’effetto afrodisiaco dato dal cibo è placebo. Spesso il solo mettere a tavola un piatto di vongole o cozze, che ricordano alla vista il genitale esterno femminile, o altri cibi riconosciuti come afrodisiaci alimentano la nostra fantasia. I cibi allora possono alimentare aspettative e desiderio, avendo un buon effetto sulla libido».
E gli alcolici quanto aiutano e quanto sono rischiosi? «Il vino anche è un vasodilatatore. In realtà, come tutti gli alcolici, agisce disinibendo. Sentendoci più sciolte potremmo essere portate a fare cose che in situazioni di massimo controllo non faremmo mai. È importante ricordare però che gli alcolici, in quantità eccessive, hanno a livello psicologico un effetti disinibitorio, ma a livello fisico sopprimono l’attività sessuale e fanno calare l’erezione e la lubrificazione».