Un network per la leadership femminile in sanità

“Women Network in HealthCare”, il primo network di donne leader in ambito sanitario: un progetto per far crescere la competenza al femminile

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Nasce “Women Network in HealthCare”, il primo network di donne leader in ambito sanitario. L’obiettivo è far crescere sempre di più la competenza al femminile in questo settore e quindi sviluppare una rete che consenta di ideare e realizzare progetti innovativi sulla leadership al femminile nella sanità.

Il progetto è stato avviato nel corso di un incontro promosso da Medtronic dal titolo “Women Leader in HealthCare”. Nove donne che ricoprono ruoli apicali in ambito sanitario hanno affrontato temi come la conciliazione famiglia-lavoro, il fare squadra, il networking.

Qual è la situazione?

Mai come ora, infatti, donne e leadership sono argomenti attuali. Oggi, viene premiato chi ha qualità principalmente attribuite alle donne come la determinazione, la tenacia, l’empatia, la resilienza, l’essere multitasking, tutte doti che si rivelano oggi essere più adatte ai ruoli guida. Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che nel settore sanitario le donne rappresentano il 70 per cento della forza lavoro. Se si va nelle cifre, tuttavia, solo il 25 per cento di esse occupa posizioni di leadership nel settore.

In ambito sanitario, poi, l’affermazione delle donne è storicamente complessa e per molti anni le differenze di genere hanno evidenziato una difficoltà di accesso delle stesse alla sala operatoria e da lì alle posizioni dirigenziali, alle quali molte sono state costrette a rinunciare.

Un dato che fa riflettere, laddove le ricerche sul lavoro ospedaliero sono concordi nell’affermare che non solo le donne ottengono risultati indistinguibili da quelli dei colleghi uomini, ma mostrano anche maggiori capacità relazionali ed empatiche con pazienti e colleghi rispetto ai maschi, permettendo in molti casi migliori cure per il paziente.

Grazie agli ultimi dati disponibili pubblicati dal Ministero della Salute, sappiamo che in Italia nel 2017 i medici assunti erano 125.307, di cui solo 45.701 donne (poco più di un terzo). Quasi tutti i medici erano a tempo pieno ma dei soli 956 assunti part-time, ben 873 erano donne.  Problemi, questi, che hanno un peso specifico in Italia ma anche un riscontro globale. Per muovere il mondo verso una maggior presenza femminile nelle competenze scientifiche, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 2015 celebra ogni anno, proprio l’11 febbraio, la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.

L’attenzione alla diversità di genere

Secondo il rapporto “Women in Business and Management: A Global Survey of Enterprises” , che ha analizzato i risultati di un’indagine su quasi 13.000 imprese in 70 paesi, le imprese che attuano iniziative di promozione della diversità di genere — in particolare a livello senior — ottengono risultati migliori, tra cui un aumento significativo dei profitti.

Oltre il 57 per cento degli intervistati ha convenuto che le iniziative sulla diversità di genere hanno migliorato i risultati di impresa. Inoltre, il rapporto ha rilevato che, a livello nazionale, un aumento dell’occupazione femminile è associato alla crescita del prodotto interno lordo (PIL) e, anche secondo le ultime stime di Banca d’Italia, se in Italia avessimo gli stessi livelli di occupazione femminile di altri paesi europei, il nostro PIL aumenterebbe del 7 per cento.

“Women Network in HealthCare” vuole proprio seguire questo ambito specifico, con l’obiettivo di costruire una rete di donne leader nell’Healthcare per implementare un programma di iniziative volte a favorire lo sviluppo e la crescita delle donne e del loro talento nel settore della salute, affiancandosi a realtà e iniziative già esistenti e agevolandone lo sviluppo di nuove. Grande interesse è stato dimostrato anche da parte di Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che da dieci anni si impegna per l’equilibrio di genere e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel nostro Paese, e di AmCham – American Chamber of Commerce – che hanno deciso di patrocinare l’iniziativa.