Tumori, quando serve e come si fa la diagnosi molecolare

La diagnosi molecolare è alla base dell'oncologia di precisione che punta a cure personalizzate del tumore: come funziona

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 1 Giugno 2022 16:12

Terapia di precisione. È una parola chiave nella sfida ai tumori, sia per fare in modo che ogni persona riceva le cure più giuste per la sua malattia e che si possano limitare al minimo gli effetti indesiderati della terapia, sia per evitare spese inutili somministrando farmaci che non servono ad un determinato paziente.

Solo che per arrivare a questo obiettivo è necessario conoscere la carta d’identità invisibile della cellule tumorale e quindi occorre la diagnosi molecolare, con la tecnica NGS o Next-Generation Sequencing. Così si può arrivare alle cure “su misura” per ogni caso, quando ovviamente è possibile. A ricordarlo è il Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) che chiede l’inserimento nei LEA (Livelli essenziali di Assistenza) della profilazione molecolare estesa per i tumori per i quali è attualmente raccomandata dalle linee guida europee e per quelli che si aggiungeranno in futuro.

Come possono cambiare le cure

L’oncologia di precisione è una delle più importanti novità culturali e organizzative in ambito oncologico negli ultimi anni. Tramite la caratterizzazione genetico-molecolare e le informazioni di dettaglio ottenibili dallo studio con sequenziamento molecolare della neoplasia si può giungere alla selezione della terapia più appropriata per ogni singolo paziente.

La terapia impostata e guidata da alterazioni molecolari specifiche permette infatti di scegliere una cura personalizzata con farmaci innovativi sulla base di biomarcatori predittivi di risposta che consentono di aumentare la probabilità di beneficio da una specifica molecola, di evitare il rischio di tossicità ai pazienti con scarse possibilità di beneficio e di controllare i costi della spesa farmaceutica oncologica.

Inoltre, i sequenziamenti estesi permettono di individuare anche mutazioni germinali che predispongono allo sviluppo di tumori ereditari; per cui si può andare “oltre” il singolo paziente e sorvegliare gli altri soggetti a rischio della stessa famiglia. A questo si aggiunge il fatto che con gli NGS si possono studiare fino a 300 mutazioni genetiche in una sola analisi partendo dai campioni di tessuto tumorale o anche dal sangue dei pazienti.

Per tutti questi motivi, lo “spostamento” verso l’oncologia di precisione ormai è necessario; l’ESMO raccomanda l’esecuzione di NGS in tutti i casi di tumore avanzato del polmone non a piccole cellule (NSCLC), dell’ovaio, della prostata e delle vie biliari (colangiocarcinoma).

Complessivamente ogni anno in Italia vengono diagnosticati più di 87mila nuovi casi solo di questi tumori (Rapporto AIOM AIRTUM 2021), in maggior parte già in stadio avanzato (ad eccezione del tumore della prostata). Ai casi di nuova diagnosi vanno aggiunti quelli diagnosticati in fase iniziale e progrediti in uno stadio avanzato. Infine esistono tumori rari, spesso orfani di una terapia efficace, nei quali eventuali mutazioni target evidenziate dagli NGS rappresentano l’unica possibilità di cura.

Come gestire le informazioni

Dagli esperti arriva però un’altra raccomandazione. Nell’attività medica di ogni giorno, vista l’estrema complessità della gestione del modello mutazionale, appare fondamentale uno strumento di governo clinico rappresentato dai Molecular Tumor Board (MTB) in cui si integrano le diverse competenze per la presa in carico del paziente, la scelta e valutazione dei test molecolari e le considerazioni di natura terapeutica: “MTB – spiega Luigi Cavanna, Presidente CIPOMO e Presidente del Congresso – comprende oncologi, biologi molecolari, anatomopatologi, farmacologi e diverse altre figure professionali.

Al MTB spetta anche, oltre ad altre funzioni, intervenire nel governo dei processi clinici che portano alla scelta di effettuare o meno test di profilazione genetica particolarmente sofisticati e la scelta dei farmaci adatti per ciascun paziente, considerando anche la sostenibilità economica della terapia. Le terapie mirate possono contribuire a risparmiare risorse da parte del SSN considerando che saranno massimizzati gli effetti dei farmaci sulla popolazione che ne ha realmente bisogno (concetto di appropriatezza terapeutica)”.