Terapia su misura per il tumore al seno, cosa significa e come si fa

Come una terapia neoadiuvante può essere d'aiuto nel trattamento del tumore della mammella

Più di 50.000 casi l’anno, solo in Italia. Il tumore al seno può colpire donne di diverse età, dalle giovani ancora in epoca fertile fino ad altre che hanno oltrepassato da tempo la menopausa. E occorre “personalizzare” i trattamenti. Per affrontare un tumore della mammella, oggi occorre arrivare presto e soprattutto affidarsi a un team multidisciplinare che possa accompagnare la donna lungo il percorso. In questo gruppo di esperti, il chirurgo senologo ha ovviamente un ruolo fondamentale, anche alla luce di “vie” che, insieme ad altri esperti, definisce caso per caso. Si tratta di opzioni di cura che vanno scelte, magari proponendo anche alla donna di far precedere un trattamento medico con farmaci specifici all’operazione vera e propria, perché l’esito dell’intervento e la gestione della malattia con questo approccio possono migliorare notevolmente. Grazie ai medicinali inseriti in un percorso di terapie “neoadiuvante”, ovvero prima dell’operazione, si possono infatti avere diversi vantaggi.

È il messaggio che viene dagli esperti di ANISC (Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi), presieduta da Francesco Caruso, Direttore del Dipartimento Oncologico Humanitas – Istituto Clinico Catanese, che insieme a Mario Taffurelli, Direttore Clinico Centro Senologia IRCCS Policlinico Sant’Orsola – Università di Bologna, racconta quanto e come la Breast Unit, ovvero l’Unità multidisciplinare di Senologia, possa rappresentare il centro ideale per gestire al meglio questa patologia. Con trattamenti sempre più a misura di donna, per favorire non solo la cura ma anche la qualità di vita.