Pre-eclampsia in gravidanza, perché e quanto anticipa il rischio per il cuore a distanza di anni

La pre-eclampsia è una delle forme più temibili di ipertensione durante la gravidanza e aumenta il rischio di ictus e infarto nelle donne

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 9 Aprile 2025 10:35

Ipertensione, diabete e colesterolo LDL, quello “cattivo” che mette a rischio le arterie, elevato. Chi presenta questi fattori di rischio, nel tempo, tende ad avere maggiori probabilità di sviluppare infarti ed ictus.

Nelle donne, però, c’è un fattore che non va sottovalutato in chiave di prevenzione. Ed è la pre-eclampsia, una condizione che si può verificare in gravidanza. I fattori di rischio cardiovascolare sopracitati in questi casi tendono a manifestarsi in media, 8 anni prima rispetto alle donne che hanno avuto gravidanze senza pre-eclampsia. A dirlo è una ricerca presentata all’ESC Preventive Cardiology 2025, congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia (ESC).

Attenzione su misura

Le donne che hanno avuto pre-eclampsia hanno quindi un incremento accelerato di fattori di rischio cardiovascolare. Questa condizione colpisce in genere il 2-5% delle donne incinte ed è ampiamente definita come lo sviluppo di ipertensione e alti livelli di proteine ​​nelle urine di una donna con pressione sanguigna precedentemente normale.

Oltre al rischio a breve termine per la salute fetale e materna, la pre-eclampsia è associata a un rischio circa raddoppiato di malattie cardiovascolari e ictus. “Nonostante i noti rischi a lungo termine dopo la pre- eclampsia, le linee guida non includono raccomandazioni specifiche sulla necessità, tempistica e frequenza della valutazione cardiovascolare sistematica, il che è probabilmente dovuto alla mancanza di dati empirici – è il commento di Emma Janssen del Maastricht University Medical Centre.

Come parte dello studio Queen of Hearts, abbiamo mirato a indagare la prevalenza a lungo termine dei fattori di rischio cardiovascolare nelle donne che hanno sperimentato la pre-eclampsia rispetto alle gravidanze normotese senza aumento della pressione sanguigna per aiutare a guidare la valutazione proattiva, che a sua volta può portare a un’implementazione più tempestiva di strategie preventive“.

Cosa dice lo studio

La ricerca ha esaminato le informazioni raccolte in donne con una storia di pre-eclampsia (entro un intervallo postpartum di 0,5-30 anni) e da donne sane con una storia di gravidanze normotese non complicate. La valutazione postpartum trasversale ha incluso anamnesi ed esame fisico, misurazioni della pressione sanguigna a 30 minuti, prelievo di sangue e prelievo di urine delle 24 ore, valutazione della funzione vascolare, elettrocardiografia ed ecocardiografia. Sono state incluse in totale 1.040 donne dopo pre-eclampsia e 518 donne dopo gravidanze normotese.

I ricercatori hanno riscontrato tassi più elevati di ipertensione, diabete mellito e ipercolesterolemia, singolarmente o combinati, dopo pre-eclampsia rispetto a gravidanze normotese. Questi fattori di rischio si sono verificati, in media, 8 anni prima nel gruppo in cui c’è stata la complicanza della gravidanza rispetto al gruppo normoteso.

Inoltre, la prevalenza di ipertensione è aumentata più rapidamente con l’invecchiamento dopo pre-eclampsia che dopo gravidanze normotese.

Secondo l’esperta, quindi, “nelle donne che hanno sperimentato la pre-eclampsia, i fattori di rischio cardiovascolare si verificano quasi un decennio prima, prevalentemente, ma non esclusivamente, a causa dello sviluppo prematuro e accelerato dell’ipertensione. La valutazione sistematica del rischio cardiovascolare è giustificata a partire dai 35 anni di età e dovrebbe essere ripetuta regolarmente, almeno ogni 5 anni, per consentire a queste donne di ricevere misure preventive appropriate per ridurre il loro alto rischio di malattie cardiovascolari e potenziali sequele”.

Cosa succede in caso di pre-eclampsia

La pre-eclampsia si lega ad una delle forme più temibili di ipertensione durante la gestazione. Si può manifestare, soprattutto nel corso delle prime gravidanze, con rialzi pressori o peggioramento di un’eventuale ipertensione esistente, cefalea, edemi a mani, piedi e volto, addirittura con alterazioni della vista. Inoltre potrebbe favorire la comparsa di problematiche cardiovascolari come l’infarto (e non solo) per la donna anni dopo la gravidanza.

Il problema è che questa condizione, che può portare a parto pretermine, inizia in modo impercettibile ben prima di queste manifestazioni cliniche.

 

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.