Incontinenza urinaria femminile: sintomi, cause e rimedi

Presenza di una muscolatura pelvica debole, problemi di natura funzionale, sono alcune delle possibili cause dell’incontinenza urinaria femminile. Scopri come affrontarla con i consigli dell’esperta

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Pubblicato: 30 Novembre 2021 14:30

Il rilascio non volontario di urina può riguardare indistintamente uomini e donne, tuttavia si registra una percentuale più alta nella popolazione femminile.

Nello specifico, l’incontinenza urinaria femminile può essere causata da diversi fattori e quindi può trattarsi di un disturbo momentaneo o cronico. Per via della sua sintomatologia, ovvero la perdita involontaria di urina, questa condizione può inficiare sulla qualità di vita creando imbarazzo. In alcuni casi, può anche limitare le consuete attività quotidiane e influire sulla vita sessuale.

Tuttavia, se l’incontinenza urinaria si verifica di frequente, è bene parlarne con il proprio medico per valutare una strategia terapeutica. Non bisogna infatti ritenere che questo disturbo faccia parte del naturale processo di invecchiamento e quindi, sottovalutarlo.

Quali sono dunque le principali cause riconducibili all’incontinenza urinaria femminile e quali sono i rimedi? Scopriamolo con la Dottoressa Elisabetta Colonese, Medico chirurgo, specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, terapia della Infertilità di Coppia.

Che cos’è e quali sono i sintomi

«Il termine incontinenza urinaria femminile definisce ogni perdita di urina oggettivamente dimostrabile e di entità tale da costituire un problema igienico e sociale. Questa è la definizione che è stata data dall’International Continence Society (ICS). La perdita di urina provoca un disagio sia dal punto di vista relazionale che sociale e colpisce soprattutto le donne. In Italia sono infatti circa 3 milioni a soffrirne», spiega la dottoressa.

Spesso si fa fatica a consultarsi anche solo con il proprio medico, a causa dell’imbarazzo che genera, ma sono tante le donne ad essere coinvolte in prima persona.

Cause

«Possiamo distinguere l’incontinenza urinaria femminile in differenti tipologie, dove ciascuna di esse può avere differenti cause:

  1. incontinenza da stress. È causata da uno stimolo, come può esserlo uno sforzo, uno starnuto, un colpo di tosse o anche una risata. Lo stimolo poi, va ad esercitare una pressione sulla vescica al punto da non riuscire più a contenere l’urina;
  2. incontinenza da urgenza. Si tratta di un’improvvisa esigenza di urinare dovuta a un’incontrollabile contrazione della vescica. In inglese prende il nome di “urge incontinence” e può essere provocata da infezioni del tratto urinario, calcoli, patologie neurologiche, ictus, sclerosi multipla, assunzione di specifici farmaci;
  3. incontinenza ostruttiva. Consiste in un riempimento eccessivo della vescica che genera difficoltà nello svuotarla del tutto. Le cause possono sono molteplici tra cui: parto, gravidanza, isterectomia, cistiti».

L’incontinenza urinaria femminile è un disturbo che può presentarsi ad ogni età, considerate anche le numerose cause che possono provocarla. Inoltre, ci sono fattori di rischio come l’essere in sovrappeso o fumare, che contribuiscono all’insorgenza di questa condizione.

Rimedi

«In caso si sospetti l’incontinenza urinaria, consiglio innanzitutto di eseguire una visita uroginecologica, ovvero una visita specialistica consistente in un esame oggettivo e che, eventualmente, può essere associata a un’ecografia del tratto basso urinario e a un test con cui si valuta la quantità dell’urina persa. In questo modo è possibile capire il tipo di incontinenza, il grado di incontinenza e le caratteristiche dei muscoli del pavimento pelvico. Lo specialista può così valutare se optare per un approccio di tipo solo riabilitativo o di tipo interventistico, come può esserlo un intervento mini invasivo, conservativo, o che preveda l’assunzione di farmaci adeguati», continua la dottoressa Colonese.

Prevenzione

«È possibile prevenire l’incontinenza urinaria femminile seguendo buone abitudini alimentari e comportamentali tra cui:

In generale quindi, è bene monitorare l’eventuale perdita non volontaria di urina. Qualora si dovesse verificare con costanza, il consiglio è di parlarne con uno specialista per evitare che l’incontinenza urinaria diventi una condizione che renda difficile vivere la quotidianità.