Ictus, i bimbi supereroi salvano i nonni e insegnano loro ad essere FAST

Il progetto per insegnare ai bambini delle scuole primarie a riconoscere i sintomi dell'ictus per salvare la vita ai nonni

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Arrivare presto è fondamentale nella sfida all’ictus cerebrale. Quanto prima si giunge alla diagnosi e alle cure, tanto maggiori sono le possibilità di salvare una vita e di limitare i possibili esiti a distanza della lesione. È quindi fondamentale che tutti conoscano i segnali d’allarme che debbono far avvisare immediatamente i soccorsi. Perché bisogna essere veloci, visto che si tratta di una patologia tempo-dipendente, ovvero FAST.

Nasce così FAST Heroes, una campagna didattica internazionale rivolta ai bambini delle scuole primarie che ha come obiettivo quello di insegnare loro, attraverso attività ludiche e video, a riconoscere i principali sintomi dell’ictus e a chiamare tempestivamente i soccorsi, trasformandosi così in supereroi che salvano i nonni dall’ictus cerebrale.

Perché è importante essere FAST

Il protagonista del progetto, che si basa sul legame speciale che lega nonni e nipotini, è Matteo, un bambino che si trasforma in un eroe FAST e impara a combattere il “Trombo malefico” per salvare la vita a Nonno Franco. Ideato dal Dipartimento di istruzione e politiche sociali dell’Università della Macedonia, il progetto FAST Heroes, al quale a livello internazionale hanno aderito ben 5.805 scuole, 11.235 classi, 251.666 alunni e 16.492 insegnanti, è sostenuto dalla World Stroke Organization (Organizzazione Mondiale dell’Ictus) e reso possibile grazie al supporto di Angels Initiative, un’organizzazione internazionale volta al miglioramento dell’assistenza sanitaria, in particolare nel campo dell’ictus.

Nel nostro Paese, ne è promotrice A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale che lo promuove a livello nazionale in occasione di aprile, mese della prevenzione contro l’Ictus. “L’acronimo FAST che in inglese vuol dire veloce – dichiara segnala Danilo Toni, Direttore Unità Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma – sottolinea l’importanza del fattore tempo, ci aiuta a ricordare i principali sintomi dell’ictus cerebrale.

Ma ecco, in sintesi cosa significano le quattro lettere di FAST:

  • F come face (ovvero volto): bisogna chiedere alla persona che manifesta sintomi al volto (il più comune è la ‘bocca storta’) di sorridere per verificare una eventuale paresi facciale;
  • A come arms (braccia): bisogna sempre chiedere di provare a sollevare entrambe le braccia, non sottovalutando se anche solo una non riesce a stare su;
  • S come speech (linguaggio): occorre chiedere di ripetere o elaborare una frase semplice (in caso di ictus si hanno grandi difficoltà a eseguire questo facile compito);
  • T come time (cioè tempo o telefono: in presenza di uno qualunque di questi sintomi è importante chiamare i soccorsi (112) il più velocemente possibile.

La lotta all’ictus coinvolge tutti

L’ictus, come detto, è una patologia tempo dipendente: i risultati positivi che possono essere ottenuti grazie alle terapie disponibili (trombolisi e trombectomia meccanica) sono strettamente legati, infatti, alla precocità con cui si interviene. E tutti debbono aver presente questa realtà: fare presto significa influire davvero sulla vita di una persona.

“L’età media delle persone colpite da ictus cerebrale è di 70 anni – ricorda  Nicoletta Reale, Past President di A.L.I.Ce. Italia Odv – e, secondo i dati sociodemografici, fino al 50% di loro sono nonni che si prendono cura dei nipoti almeno un paio di volte alla settimana. Da qui è nata l’idea: e se fossero proprio i nipoti il veicolo attraverso il quale informare ed educare i nonni e i parenti? Punto di forza del Progetto è proprio la capacità di insegnare ai bambini i principali sintomi dell’ictus e, allo stesso tempo, il numero da chiamare in caso di ictus in corso. Il tutto attraverso i racconti degli eroi FAST, ciascuno alle prese con il “Trombo malefico” e con uno specifico sintomo che intacca le sue speciali capacità. Nonno Franco, ad esempio, è un campione in fatto di smorfie ma, quando è stato colpito dal Trombo, ha momentaneamente perso la capacità di muovere un lato del viso.

A salvarlo è il piccolo nipote, Matteo, che come un vero supereroe ha chiamato i soccorsi correttamente in tempi rapidi”. Il progetto comprende una vasta gamma di attività e si articola su tre differenti piani di formazione rivolgendosi a insegnanti, famiglie e bambini/e. I materiali proposti sono ovviamente adatti all’età dei bambini delle scuole primarie e le varie attività, distribuite nell’arco di 5 settimane, insegneranno loro quali siano tre dei sintomi più comuni dell’ictus e, soprattutto, a chiamare subito il 112. Al sito web dedicato al progetto si affianca anche una sezione riservata all’interno della piattaforma EDUCAZIONE DIGITALE: uno spazio interamente dedicato agli insegnanti per consentire loro di informarsi, avere accesso a tutte le risorse formative e strutturare le lezioni in maniera semplice ma efficace.