Gastroenterite: sintomi, cause e cosa mangiare

La gastroenterite è un'infiammazione del sistema digestivo, generalmente causata da vari agenti patogeni, prevalentemente batteri

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

La gastroenterite è una malattia molto diffusa, che può essere scatenata da moltissimi agenti differenti. Si tratta di un’infezione dello stomaco e dell’intestino che può colpire persone di tutte le età, ma è particolarmente comune nei bambini. Nella maggior parte dei casi non espone a grandi conseguenze, ma se trascurata può essere pericolosa. Ecco perché è fondamentale saperla riconoscere e trattare. 

Cos’è la gastroenterite 

Per gastroenterite si intende un’infiammazione e infezione del tratto gastrointestinale, quindi sia dello stomaco sia dell’intestino tenue. Può presentarsi in forma acuta oppure cronica e può colpire persone di tutte le età. È molto frequente nei bambini, anche in quelli molto piccoli. Tuttavia, nemmeno gli adulti e gli anziani ne sono immuni. Può essere scatenata da vari agenti patogeni, come batteri (per esempio salmonella, campylobacter, escherichia coli patogeni, clostridium difficile), virus (tra i più frequenti: rotavirus, norovirus, adenovirus, cytomegalovirus), protozoi (tipo giardia, entamoeba histolytica, cryprosporidium) o elminti (fra cui tricocefalosi, trichinellosi, botriocefalosi, strongiloidosi, toxocarosi). 

Gastroenterite virale: cos’è

La forma più diffusa di malattia è la gastroenterite virale che, come dice il nome stesso, è provocata da virus. Nei bambini, per esempio, la forma più diffusa di gastroenterite seria è quella provocata dal rotavirus. Questa forma causa segni e sintomi come diarrea acquosa, crampi allo stomaco, nausea o vomito e talvolta febbre. Nella maggior parte dei casi, ci si contagia attraverso il contatto con una persona infetta o consumando cibo o acqua contaminati.

Le persone in buona salute tendono a riprendersi senza complicazioni. Ma non bisogna sottovalutare la situazione; per i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso, la gastroenterite virale può essere molto pericolosa. 

I virus che più frequentemente causano questa patologia sono il Norovirus, che infetta soggetti di tutte le età, e il Rotavirus, con una predilezione per infettare soggetti giovani e i bambini. Fortunatamente al giorno d’oggi per il Rotavirus esistono delle vaccinazioni.

Come avviene il contagio 

La malattia viene trasmessa in modo diverso a seconda dell’agente patogeno responsabile. Spesso, il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminati oppure attraverso la manipolazione di oggetti infettati. Tuttavia, ci si può contagiare anche tramite il contatto con una persona infetta, tramite uno scambio di mani o tramite il contatto con superfici contaminate, specie in comunità affollate. Un’altra modalità di trasmissione comune è rappresentata dall’inalazione di goccioline di saliva e secrezioni infette

Anche il periodo di contagiosità è molto variabile. 

Gastroenterite: quali sono i sintomi

Indipendentemente dai microrganismi e dalle cause scatenanti, la gastroenterite è facilmente riconoscibile. Infatti, si manifesta con sintomi sempre uguali o comunque molto simili. Il periodo di incubazione cambia in base all’agente responsabile: in alcune situazioni, le manifestazioni compaiono subito dopo il contatto, in altri a distanza di tempo. In ogni caso, ecco i campanelli di allarme cui fare attenzione:

  • nausea,
  • vomito,
  • diarrea, che è quasi sempre di tipo acquoso. Solo in alcuni casi contiene muco o tracce di sangue (in questi casi, in genere, la situazione è più seria),
  • crampi allo stomaco,
  • dolori addominali.  

A questi disturbi caratteristici se ne possono associare altri più generici, come febbre (molto frequente), mal di testa e mal di muscoli. Può allora essere utile una visita gastroenterologica.

Le possibili complicanze della gastroenterite 

Quando l’infezione si manifesta con una diarrea blanda e non provoca altri sintomi di rilievo, generalmente guarisce spontaneamente e senza particolari conseguenze, bevendo molto e riposando. Quando invece causa sintomi intensi può complicarsi: per questo non va sottovalutata. La complicanza principale delle gastroenteriti, in particolare nei bambini e nei soggetti fragili, è la disidratazione, una grave perdita di acqua e di minerali essenziali. Questa situazione può anche richiedere il ricovero in ospedale e il ricorso a flebo reidratanti. Nei neonati può progredire rapidamente ed essere particolarmente pericolosa. 

Gastroenterite: come si cura

Fortunatamente, in molti casi la gastroenterite si risolve da sola senza grandi interventi. Tuttavia, è bene non sottovalutare mai la situazione e chiedere sempre consiglio al medico, specie nelle situazioni più complesse e nei pazienti più fragili. Quando necessarie, le cure possono includere:

  • farmaci antibiotici, necessari però solo in una piccola percentuale di casi, per esempio in alcune forme di origine batterica;
  • medicinali anti-diarroici, per migliorare le scariche: è sconsigliato però il fai da te perché non è detto che questi medicinali siano sempre utili e necessari. Per esempio, gli anti-diarroici non vanno usati nelle forme con dolori addominali oppure se è presente sangue nelle feci;
  • probiotici, i microrganismi in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale, che possono aiutare a migliorare la diarrea;
  • le soluzioni reidratanti (contenenti elettroliti), che sono indicate in caso di disidratazione. Come detto, tuttavia, nei casi più seri servono il ricovero in ospedale e la somministrazione di soluzioni contenenti elettroliti per via endovenosa.

Gastroenterite: cosa mangiare in caso di infezione

Se c’è un’infezione allo stomaco e all’intestino e subentrano vomito e/o diarrea è indispensabile mantenersi idratati. Sì, dunque, a bere (o far bere al bambino) acqua, ma anche tisane, te, succhi di frutta. Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene preferire cibi leggeri e leggermente astringenti come riso, patate, carote bollite, mele crude e banane, meglio se a piccole dosi. 

Sebbene una dieta come quella descritta possa aiutare a diminuire i sintomi come la diarrea e il vomito, non è scientificamente provato che si debba seguire uno stile alimentare restrittivo ai fini della risoluzione della gastroenterite. Infatti ad oggi si consiglia, specialmente quando si tratta di bambini, di reintegrare una dieta bilanciata e ricca di principi nutritivi il prima possibile, al fine di evitare periodi di digiuno (che possono accadere se il bambino rifiuta una dieta leggera).

I vaccini contro il rotavirus

Contro la gastroenterite da rotavirus esistono due vaccini di efficacia paragonabile, entrambi sotto forma di gocce:

  1. il primo prevede due dosi e deve essere completato entro le 24 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei settimane di età e non oltre le 10-12 settimane; la seconda dose deve essere somministrata dopo un intervallo minimo di quattro settimane;
  2. il secondo prevede tre dosi e deve essere completato entro le 32 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei settimane di età e non oltre le 10-12 settimane, per le dosi successive deve intercorrere un intervallo minimo di quattro settimane.

Le regole per prevenire la gastroenterite

Per diminuire il rischio di gastroenterite è bene seguire alcune semplici norme (e farle rispettare ai bambini). Ecco le principali:

  • lavare spesso le mani nel corso della giornata e sempre dopo essere stati alla toilette. L’ideale è usare acqua e sapone e strofinare le mani per 20 secondi;
  • lavarsi le mani dopo aver cambiato i pannolini e pulito genitali e zona anale dei propri figli;
  • disinfettare il coperchio e la seduta del WC dopo un episodio di vomito o una scarica di diarrea;
  • non condividere oggetti personali, come tovaglioli, bicchieri, posate, stoviglie, asciugamani;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone infette;
  • lavare indumenti e biancheria da letto in acqua calda. 

Le regole da osservare in cucina in caso di gastroenterite

Ecco le regole da osservare in cucina:

  • non mangiare né manipolare cibo se le mani non sono perfettamente pulite;
  • pulire le superfici della cucina prima di mettersi a cucinare;
  • non cucinare per gli altri se si è malati;
  • se non si è certi della sua provenienza, consumare la carne solo se è ben cotta ed evitare di consumare uova o salse fatte con uova crude;
  • prestare massima attenzione alla conservazione dei cibi, non mangiando carne, insalate, salse che siano stati tenuti a temperatura ambiente per più di due ore;
  • mantenere nel frigorifero tutti gli alimenti freschi (uova, maionese, creme, salse) e preferibilmente consumarli appena preparati, senza conservarli a lungo;
  • evitare la contaminazione incrociata tra alimenti potenzialmente infetti, mantenendo separate le carni crude da quelle cotte, e lavando accuratamente tutti gli utensili utilizzati per manipolare il cibo crudo;
  • specie nei ristoranti che non si conoscono, diffidare dei carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, a maggior ragione se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova;
  • quando si viaggia in paesi con scarse condizioni igieniche, bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare il ghiaccio. 

Fonti bibliografiche: