Gaslighting, cos’è e perché è sintomo di narcisismo patologico

È stata la parola più cliccata del 2022: che cos'è il Gaslighting e come riconoscere tutti i campanelli d'allarme

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

È una delle parole più famose del 2022, Gaslighting. Ma non è certo un neologismo. Nel 1944 proprio questo termine ha ispirato un film con Ingrid Bergman, solo che allora si parlava di angoscia. Come si può spiegare? Un aiuto viene dallo psichiatra Enrico Zanalda, Presidente della Società Italiana di Psichiatria Forense, che spiega così questa parola.

“Indica la manipolazione psicologica maligna a cui si può essere sottoposti da parte di un narcisista malintenzionato che, facendoci dubitare delle nostre percezioni ed emozioni, ci impone la sua volontà”. Secondo l’esperto, questo fenomeno non è particolarmente raro, anzi può essere più frequente di quanto si possa credere. “Determina nella vittima uno stato di confusione emotiva che è un preludio dell’adesione passiva alla volontà dell’induttore. Il perché sia diventata la parola più cliccata nel 2022 deriva forse dal fatto che vengono messe in rete molte “fake news” che fanno dubitare della realtà con il proposito appunto di manipolare i destinatari dei messaggi”.

Una manipolazione subdola

Di per sé il Gaslighting non può essere considerato un reato. Ma questo non significa che non possa collegarsi ad altre situazioni come maltrattamenti, stalking o truffe. L’esperto non ha dubbi su questo e invita a riflettere sulle situazioni in cui tra “abusatore” e vittima vi sia un’evidente asimmetria culturale o di salute mentale.

Secondo Zanalda in questi casi “si può ravvisare il reato di circonvenzione di persona incapace ai sensi dell’art. 643 del codice penale, per infermità o deficienza psichica. Questo tipo di manipolazione psicologica è subdolo, lento e nell’accezione tradizionale del termine, avviene in una relazione in cui si distingue il manipolatore e il manipolato. Quest’ultimo dubitando delle proprie emozioni e convinzioni, arriverà ad aderire totalmente alla visione della realtà del manipolatore e sarà così in suo potere nella ricerca delle gratificazioni”.

Quando mettersi in allarme

Sono numerosi i campanelli di allarme che avvertono che ci troviamo di fronte ad una persona che intende manipolarci psicologicamente. Un esempio è il costante discredito dei nostri pensieri e delle nostre convinzioni, con critiche più o meno subdole.

“Poi c’è l’isolamento che esclude dalle altre relazioni, attraverso una gelosia sempre più manifesta. Indicativo anche il dubbio che ci racconti delle bugie – spiega Zanalda. poi negate dallo stesso. Sono frequenti i casi di truffe romantiche in cui individui soli vengono coinvolti in una relazione amorosa a distanza che presto o tardi diventa una continua richiesta di denaro. Purtroppo chi rimane vittima di queste situazioni non le denuncia perché quando se ne rende conto si vergogna di “essere stato così stupido, pollo o credulone”. Il modo migliore però per superare il senso di colpa è denunciare il manipolatore e diffondere l’esperienza negativa in modo che aumenti la consapevolezza generale di queste possibilità di incontri pericolosi”.

In ogni caso è sempre bene diffidare dalle relazioni che divengono totalizzanti velocemente: meglio mantenere quella gradualità di frequentazione che ci permette di confrontarci con le altre persone, in modo da mantenere la nostra individualità. “Attenzione perché il narcisista maligno è abile nel scegliersi le vittime e – conclude l’esperto – a individuare le strategie per approfittarsene”.