Fibromi penduli: cosa sono, come trattarli

I fibromi penduli sono escrescenze cutanee benigne, spesso a forma di piccola tasca o pendolo, tipicamente di colore carne o marrone chiaro

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Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

fibromi penduli – anche conosciuti come “acrochordon” o “porri” – sono delle escrescenze cutanee peduncolate che hanno origine dal derma – lo strato che si trova al di sotto dell’epidermide e che, crescendo, si protendono verso l’esterno. I fibromi penduli appaiono alla vista come escrescenze di piccole dimensioni ma, in alcuni casi fortunatamente più rari, possono anche crescere fino al raggiungimento di un diametro maggiore, risultando particolarmente fastidiosi e/o antiestetici per il paziente. Specie in quest’ultimo caso, quando il fibroma tende ad ingrossarsi, la forza di gravità lo attira verso il basso, facendogli prendere il nome per cui sono conosciuti: “penduli”, appunto.

In quanto “fibromi” rappresentano anch’essi una forma tumorale – anche se benigna – e soltanto raramente possono evolvere in neoplasie maligne.

I fibromi penduli possono comparire in ogni parte del corpo anche se, in genere, più frequenti sono le formazioni a livello di ascelle, collo, inguine e palpebre superiori che – non a caso sono anche le zone soggette a maggiori sollecitazioni e sfregamenti.

Per lo stesso motivo, ad essere maggiormente soggette – rispetto alle persone normopeso – sono le persone che riscontrano un evidente stato di obesità, il quale causa maggiore sfregamento in aree piuttosto sensibili del corpo.

Dal punto di vista anagrafico, i fibromi penduli appaiono nelle persone in genere a partire dai 40/50 anni di età, sono molto rari in soggetti in età infantile e giovanile.

Sintomi dei fibromi penduli

Come già accennato, i fibromi penduli sono una forma cutanea tumorale benigna che non provoca nessun genere di sintomatologia particolare. Soltanto in alcuni casi, quando le formazioni diventano di consistenti dimensioni, queste possono aumentare lo sfregamento e creare irritazione o sanguinamento nella zona interessata. Se l’irritazione persiste o lo sfregamento risulta eccessivo e prolungato nel tempo, non è raro assistere al distacco autonomo – parziale o totale – del fibroma pendulo. Questo, staccandosi, lascia una ferita aperta e sanguinante che, se non accuratamente trattata, potrebbe portare alla comparsa di infezioni.

Quando il fastidio diventa difficile da gestire, se ne considera la rimozione chirurgica.

L’asportazione dei fibromi penduli viene anche considerata in caso le formazioni risultino deturpanti dal punto di vista estetico.

L’aspetto dei fibromi penduli presenta in genere una pigmentazione identica a quella della pelle circostante (fibromi penduli normopigmentati), soltanto in rare situazioni questi invece presentano una pigmentazione più scura.

Quali sono le cause dei fibromi penduli e chi ne soffre?

Ad esclusione del già citato sfregamento cutaneo, all’origine della formazione dei fibromi penduli – esattamente come molte per altre affezioni cutanee benigne – vi sono cause ancora poco note. Come prevedibile, la genetica in questi casi gioca un ruolo fondamentale: chi in genere presenta numerosi fibromi penduli, ha alle spalle una storia familiare che ha già visto queste formazioni protagoniste.

Data la loro sostanziale benignità, la ricerca non ha investito ingenti fondi nella ricerca, motivo per cui l’eziologia dei fibromi penduli è ancora prevalentemente sconosciuta. Si ipotizza solamente – ma con un oggettivo riscontro nel reale – che la loro formazione sia dovuta (anche) a causa di alterazioni ormonali che avvengono negli individui nella fascia d’età compresa tra 40 e 50 anni. Questo, specie in individui di sesso femminile, che proprio durante quel periodo della vita sperimentano i cambiamenti fisici e ormonali dovuti alla menopausa.

La diagnosi dei fibromi penduli

Il medico specialista cui è necessario rivolgersi dal momento in cui si desta il sospetto di avere fibromi penduli sul corpo è il dermatologo. Quest’ultimo, durante la visita, svolgerà dapprima un’accurata anamnesi, assicurandosi circa la storia familiare del paziente per scoprire l’eventuale familiarità. Importante sarà comunicare al dermatologo se vi è la presenza in corso di patologie concomitanti o l’assunzione regolare di farmaci.

Successivamente, il dermatologo procede con la visita specialistica e all’eventuale richiesta di ulteriori esami clinici mirati.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale dei fibromi penduli può essere importante per escludere altre condizioni simili.

  1. Nei fibromi penduli, è fondamentale distinguere la massa cutanea benigna da altre lesioni cutanee, come i fibromi neurotici, i lipomi, le cisti sebacee o epidermoidi, le verruche e i nevi. Queste lesioni possono differire per la loro consistenza, colore, dimensioni e localizzazione.
  2. È importante considerare anche altre condizioni dermatologiche che possono presentarsi con lesioni cutanee simili, come cheratosi seborroica, cheratosi attinica o verruche virali.
  3. Inoltre, è necessario escludere lesioni maligne cutanee, come il melanoma o il carcinoma a cellule basali, che possono manifestarsi con aspetti simili ai fibromi penduli ma richiedono un trattamento e una gestione differenti.

La diagnosi differenziale dei fibromi penduli richiede una valutazione clinica accurata e, in alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire esami diagnostici aggiuntivi, come la biopsia cutanea, per confermare la natura benigna della lesione e escludere altre condizioni più gravi.

Consultare un dermatologo per una valutazione completa e una diagnosi accurata è fondamentale.

Il trattamento dei fibromi penduli

L’unica terapia percorribile è la rimozione chirurgica, consigliata vivamente dal dermatologo specie in presenza di fibromi penduli particolarmente esposti. A seconda della zona e della sensibilità, il dermatologo opterà per la rimozione tradizionale o per la rimozione grazie al trattamento laser.

L’operazione svolta in maniera tradizionale è di per sé semplice e veloce, si svolge ambulatorialmente con una leggera anestesia locale, così che l’asportazione non provochi al paziente alcun dolore. Il fibroma pendulo viene bloccato con una pinza e “strappato” verso l’alto con un apposito bisturi chirurgico. Durante la stessa seduta possono essere eliminati anche più fibromi penduli.

L’operazione svolta grazie all’utilizzo dello strumento laser permette la rimozione completa del fibroma pendulo, interessando però in parte anche la cute circostante.

Il decorso post-operatorio è veloce, la guarigione avviene immediatamente senza lasciare tracce o antiestetiche cicatrici.

Fonti bibliografiche: