Faringite: cos’è, sintomi e cura

La faringite è un'infiammazione della faringe che causa mal di gola, irritazione e difficoltà a deglutire, spesso dovuta a infezioni virali o batteriche

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Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La faringite è un disturbo tipico dei mesi più freddi dell’anno e riguarda l’infiammazione della faringe, cioè della parte posteriore della gola compresa tra le tonsille e la laringe. Generalmente la faringite è causata dall’infiammazione della mucosa faringea, che può verificarsi a causa dei virus soprattutto quando siamo più esposti al freddo e alle temperature più rigide.

La faringite è quasi sempre senza conseguenze, ma può essere davvero fastidiosa e come accennato sopra, è anche abbastanza frequente quantomeno nella stagione fredda.

Le principali cause della faringite

Il sintomo principale di una possibile infiammazione alla faringe è il mal di gola, che a seconda dei casi può essere associato ad altri disturbi, come febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, gonfiore dei linfonodi del collo e rash cutanei.

Di solito, infatti, la faringite si presenta in concomitanza di altri malanni tipici del raffreddamento e dei mesi invernali al punto che anch’essa è annoverata tra i sintomi delle sindromi influenzali. Anzi, in molti casi è addirittura uno dei primi campanelli d’allarme. Talvolta, è l’unico sintomo con cui queste infezioni si manifestano. Nella stragrande maggioranza dei casi, per fortuna, si tratta di faringite acuta, che raramente evolve in una forma cronica.

Generalmente sono i virus a determinare un’infiammazione della faringe, raramente succede con un batterio. In questi rari casi si arriva alle forme più acute di faringite. Tra i fattori di maggiore rischio troviamo non solo il freddo, ma anche lo smog, in particolare le polveri sottili, il fumo di sigaretta e gli sbalzi di temperatura. Essi non sono la causa diretta della faringite, ma attivano i virus e i batteri che portano così ad infettare la mucosa del cavo orale.

Le forme più gravi di faringite

Di solito a scatenare una faringite è, come detto prima, un’infezione virale, ad esempio quelle che scaturiscono dalle malattie da raffreddamento. Fra i virus responsabili sono inclusi quello dell’influenza, il virus di Epstein-Barr, adenovirus, rinovirus, coronavirus, enterovirus, il citomegalovirus e l’Herpes simplex. Un’altra possibile causa della faringite è la sindrome da reflusso gastroesofageo.

Le forme più gravi di faringite sono associate a infezioni batteriche, in particolare dello streptococco β-emolitico di gruppo A. Nei casi più severi, e che interessano generalmente soggetti già debilitati, può portare a complicanze come febbre reumatica, glomerulonefriti, artriti, sinusite, otite, mastoiditi, gravi ascessi e shock tossico.

Fra gli altri batteri che possono causarla ci sono anche gli streptococchi e in casi più rari la faringite può essere conseguenza anche del batterio della gonorrea o di  quello della clamidia. Inoltre la faringite può essere associata al fumo e alle allergie. Di solito nei pazienti è tipico riscontrare una faringite acuta. Solo in una piccola percentuale di casi è possibile sviluppare una faringite cronica o ricorrente.

La forma cronica

Oggi non esiste una definizione esatta di faringite cronica. Per molti specialisti essa si riscontra quando si raggiunge un certo numero di faringiti equivalente a 3 episodi all’anno. Queste forme croniche possono essere associate a cause non infettive, come la febbre periodica, le ulcere aftose, infiammazioni delle ghiandole linfatiche e il reflusso gastroesofageo (che può essere associato anche a bruciore e polmonite).

I sintomi della faringite

Il mal di gola causato da un’infezione virale può manifestarsi associato ad altri diversi sintomi come la  congestione nasale, il raffreddore, disfonia (in particolare raucedine), dolore all’orecchio, fastidi ai seni paranasali, tosse, congiuntivite, diarrea e stomatite ulcerosa.

Oltre alla faringe fanno parte dell’apparato respiratorio anche la laringe e la trachea. Il principale compito di queste tre parti del nostro corpo è quello di convogliare l’aria che arriva da naso e bocca verso i bronchi e da qui nei polmoni.

Faringite, differenza con laringite e tracheite

Anche queste zone possono infiammarsi a causa di virus e batteri, in questi casi si parla di faringite, laringite o tracheite.

La faringite, detta più comunemente anche “mal di gola”, è un’infiammazione che colpisce la faringe, ovvero come detto sopra, la parte posteriore della gola dove si trovano le tonsille. Ma quali sono i principali sintomi che possono farci pensare ad una faringite? Li elenchiamo:

  • dolore alla faringe;
  • sensazione di dolore durante la deglutizione;
  • prurito o di nodo alla gola;
  • arrossamento locale della mucosa.

In alcuni casi può essere accompagnata da ingrossamento delle tonsille, febbre molto alta, dolore alle orecchie o ingrossamento dei linfonodi del collo.

Anche la laringite è generalmente di origine virale, più raramente batterica. Le possibili cause di una laringite sono infettive, allergiche oppure dovute all’esposizione a sostanze irritanti o da agenti chimici.

La laringe è quella parte dell’apparato respiratorio che si trova subito sotto la faringe in cui si trovano le corde vocali. La laringe svolge una funzione fonatoria e respiratoria e nell’atto della deglutizione viene esclusa mediante la chiusura dell’epiglottide. I suoi sintomi tipici sono:

  • alterazione della voce (più marcata rispetto a quella che si ha con la faringite: spesso si più arrivare a una condizione di afonia, cioè alla totale mancanza di voce);
  • infiammazione dei linfonodi del collo;
  • tosse;
  • talvolta febbre;
  • dolore alla deglutizione.

Per ultima la trachea, che è un tubo di cartilagine che si trova subito sotto la laringe e conduce l’aria verso i polmoni. Come la laringite, anche la tracheite può manifestarsi senza mal di gola. Infatti i suoi sintomi sono principalmente:

  • tosse inizialmente secca poi catarrale;
  • naso che cola;
  • dispnea (difficoltà respiratorie);
  • dolore allo sterno;
  • stridore e rantolii durante la respirazione;
  • talvolta febbre.

La tracheite può essere di origine batterica, spesso si tratta dello Staphylococcus aureus. L’infezione batterica frequentemente si presenta dopo infezioni respiratorie di origine virale.

Curare la faringite con antinfiammatori

Nei casi di laringite e faringite solitamente non è necessario l’utilizzo di antibiotici. Nel caso della tracheite l’antibiotico più frequentemente si rivela il rimedio più adatto e quindi è importante rivolgersi prima ad un medico.

Per la faringite, così come per la laringite, essendo generalmente la conseguenza di un’infezione virale gli antibiotici non darebbero beneficio diretto ma si possono adottare certi accorgimenti senza ricorrere ai farmaci. Ad esempio, il fastidio può passare tenendo a riposo la voce e aspettando che l’infiammazione delle corde vocali diminuisca.

In questo caso l’uso di un umidificatore in casa può alleviare i sintomi. A volte possono aiutare anche antidolorifici e decongestionanti se associato a raffreddore.

Il riposo consente al corpo di concentrare le sue energie sulla lotta contro il virus, mentre rimanere a casa riduce il rischio di diffondere l’infezione ad altri e di avere una sovra infezione. Bere molta acqua idrata il corpo e aiuta a mantenere la gola umida, alleviando così il disagio causato dall’infiammazione della faringe. Inoltre, l’acqua può aiutare a lenire la gola infiammata e a ridurre la sensazione di secchezza.

Quando ricorrere all’automedicazione

In caso di faringite il disturbo è causato essenzialmente dal dolore quindi per farlo passare si può ricorrere anche a farmaci di automedicazione, cioè rimedi che aiutano ad alleviarlo.

Ad esempio, assumere antinfiammatori non steroidei (FANS) può combattere il dolore sia negli adulti sia nei bambini. La funzione dei FANS, sia topici che sistemici, è quella di inibire la sintesi di molecole coinvolte nell’infiammazione, le così chiamate prostaglandine, bloccando un enzima indispensabile per la loro produzione, la ciclossigenasi 2, COX 2.

Se i fastidi sono solo alla gola, come la difficoltà a deglutire, arrossamenti e prurito alla gola, allora è più indicato assumere formulazioni topiche, come pastiglie orosolubili e spray, in quanto permettono di localizzare il principio attivo solo nella zona infiammata.

Quando invece oltre al mal di gola, si manifestano altri sintomi come la febbre o dolori muscolari, allora è meglio ricorrere a un FANS per via sistemica, perché agirà su più fronti migliorando lo stato di salute.

I rimedi naturali della faringite

La faringite, soprattutto nelle sue prime avvisaglie, può essere combattuta con i gargarismi con acqua e sale, bevande calde, gli spray e le pasticche per la gola. L’acqua e sale può essere preparata sciogliendo 3 grammi di sale in 240 ml di acqua. Come bevanda calda è invece possibile preparare un tè al limone; chi lo gradisce può addolcirlo con del miele. A seconda delle preferenze, anche un liquido freddo può essere utile; si può bere dell’acqua con ghiaccio o mangiare un ghiacciolo.

Utilizzare un umidificatore in casa può aiutare a combattere la secchezza idratando la gola dolente. I fastidi dettati dalla faringite possono essere alleviati anche tramite percorsi termali, in particolare con le docce nasali o dette anche inalazioni di acqua termale. Il trattamento, che può essere effettuato anche semplicemente con l’apparecchio per l’aerosol, può ridurre l’infiammazione e così evitare l’assunzione di farmaci.

Quando andare dal medico?

Rivolgersi ad un medico è fondamentale quando si pensa di aver in corso un’infezione batterica per cui è necessaria la prescrizione di antibioticoterapia.

Vaccinazione per contrastare la faringite

La vaccinazione rappresenta il miglior rimedio per prevenire le infezioni poiché stimola il sistema immunitario a produrre una risposta protettiva contro agenti patogeni specifici, come virus o batteri. Questa risposta immunitaria permette al corpo di riconoscere e combattere efficacemente gli agenti infettivi in caso di esposizione futura, riducendo così il rischio di contrarre la malattia o di sviluppare sintomi gravi.

Le vaccinazioni non solo proteggono gli individui vaccinati, ma contribuiscono anche a ridurre la diffusione delle malattie nella comunità, creando un effetto di protezione collettiva noto come immunità di gregge. In questo modo, la vaccinazione non solo preserva la salute individuale, ma anche quella della popolazione nel suo insieme, contribuendo a prevenire epidemie e pandemie.