Dispnea: definizione, sintomi e cause

La mancanza di respiro è una sensazione che può essere spia della presenza di diverse malattie. Scopri quali sono le cause e i trattamenti da adottare in caso di dispnea.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Per dispnea si intende la sensazione soggettiva di non riuscire a respirare. Questo sintomo è piuttosto comune e può presentarsi per diversi motivi. Colpisce un gran numero di persone in tutto il mondo, indistintamente, e, quando si manifesta, può generare un importante stato d’ansia.

Che cos’è la dispnea

La dispnea è un sintomo che può presentarsi a causa della presenza di diverse malattie o condizioni transitorie. Nel concreto, si tratta di una sensazione soggettiva in cui si percepisce una difficoltà nel respirare e può presentarsi con differenti gradi di intensità. In base alla causa sottostante, può essere spia di patologie respiratorie, psicogene, cardiache, neuromuscolari, sistemiche o di una combinazione di queste. La dispnea può essere:

  • acuta, ovvero quando si manifesta per alcune ore e giorni;
  • cronica, quando invece perdura per oltre 4/8 settimane.

Quali sono i sintomi della dispnea

La dispnea costituisce il sintomo di una malattia. Può essere percepita in modo differente dal soggetto, in base alla causa scatenante. Altri segni che possono accompagnare la mancanza di respiro sono:

  • avvertire una sensazione di oppressione in corrispondenza del torace;
  • percepire la necessità di respirare profondamente;
  • la presenza di respiro sibilante;
  • il respiro accelerato.

Nello specifico, il soggetto sente di non avere abbastanza aria per respirare. Inoltre, questa condizione può migliorare o peggiorare assumendo determinate posizioni corporee. Ad esempio, sdraiarsi orizzontalmente può accentuare la mancanza di respiro, specie se sono presenti malattie cardiache e polmonari.

Oltre alla difficoltà nel respirare, è bene prestare attenzione anche a questi segnali:

  • febbre alta;
  • brividi e tosse;
  • gonfiore ai piedi e alle caviglie;
  • affanno che non migliora dopo circa 30 minuti di riposo;
  • difficoltà a deglutire;
  • peggioramento, anche dopo aver utilizzato un inalatore per contrastare la mancanza di respiro.

Quali sono le cause della dispnea

Normalmente, il cuore e i polmoni lavorano in modo sinergico per portare ossigeno agli organi e ai tessuti attraverso il sangue e per espellere l’anidride carbonica. È un meccanismo complicato ma efficiente che può incepparsi nel momento in cui qualcosa non funziona come dovrebbe. In questo caso il corpo si ritrova con troppo poco ossigeno o troppa anidride carbonica nel sangue. Quando si verifica, il soggetto inizia a percepire la mancanza di aria e, questa sensazione, lo porta a modificare il suo respiro per introdurre l’ossigeno necessario o eliminare l’anidride carbonica in eccesso.

La dispnea può essere anche fisiologica, ad esempio a seguito di un esercizio fisico intenso, o può accompagnare alcune condizioni non fisiche, come un disturbo d’ansia, oppure, infine, indicare la presenza di una malattia patologia, spesso a carico del cuore e dei polmoni.

Cause respiratorie

Tra le malattie e le condizioni respiratorie rientrano:

  • asma;
  • enfisema;
  • allergie;
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • embolia polmonare;
  • polmonite;
  • neoplasie polmonari;
  • influenza o altre infezioni virali o batteriche;
  • bronchite;
  • pleurite;
  • ipertensione polmonare, ovvero un’elevata pressione sanguigna nei polmoni;
  • tubercolosi;
  • polmone collassato.

Cause cardiovascolari

Tra queste rientrano:

  • l’aritmia cardiaca;
  • la sindrome coronarica acuta;
  • l’anemia;
  • l’insufficienza cardiaca;
  • la cardiomiopatia;
  • un’infiammazione all’interno o intorno al cuore, tra cui la pericardite, la miocardite, l’endocardite;
  • un difetto cardiaco valvolare.

Cause neuromuscolari

Tra le possibili cause neuromuscolari ricordiamo:

  • un’obesità importante;
  • un trauma toracico, ad esempio per frattura;
  • la cifoscoliosi;
  • la paralisi del nervo frenico;
  • la miopatia;
  • la neuropatia;
  • una disfunzione del sistema nervoso centrale.

Inoltre, temperature molte alte o molto basse, come anche l’assunzione di alcuni farmaci, possono causare dispnea.

In generale, la dispnea acuta è per lo più provocata da insufficienza cardiaca, embolia polmonare, infezione polmonare (bronchite, polmonite, ostruzione delle vie respiratorie) o ischemia miocardica acuta. La dispnea cronica invece, è spesso causata da disfunzione miocardica, obesità, malattia polmonare interstiziale, asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Quali sono i fattori di rischio della dispnea

Diverse condizioni possono rappresentare dei fattori di rischio per sviluppare dispnea, tra cui:

  • il fumo;
  • l’obesità;
  • la debolezza muscolare;
  • l’essere fuori forma per la mancanza di attività fisica o perché si sta affrontando una malattia;
  • l’alta quota in montagna;
  • l’esposizione a fattori che possono scatenare l’asma, ad esempio alcuni allergeni;
  • l’ipertensione polmonare;
  • la presenza di coaguli di sangue che possono raggiungere i polmoni;
  • la preesistenza di malattie cardiache, tra cui l’ipertensione.

Diagnosi della dispnea

La mancanza di respiro, oltre ad essere un sintomo fastidioso, può anche essere segnale di una condizione importante che necessita di approfondimenti, anche urgenti. In questo senso, una diagnosi precoce, aiuta ad impostare presto una terapia adeguata volta a gestire la situazione. Se la situazione insorge in maniera acuta, non si risolve in breve tempo o con i farmaci che assumi solitamente, è bene contattare i servizi di emergenza. Se la situazione è di lieve entità e a lenta insorgenza, puoi fare riferimento al tuo medico curante. Questo, dopo aver ascoltato la tua descrizone dei sintomi, eseguirà un esame obiettivo ed, eventualmente, richiederà ulteriori esami integrativi.

L’ascolto delle vie respiratorie attraverso strumenti appositi può porre il sospetto che siano presenti malattie polmonari. Allo stesso modo, l’ascolto dell’attività del cuore, può fornire preziose indicazioni circa l’eventuale presenza di alterazioni a carico di quest’organo.

Un altro elemento che può aiutare a comprendere meglio la dispnea, è la valutazione di fattori presenti nel momento in cui è insorta (ad esempio il freddo, un allergene, uno sforzo), da quanto tempo è presente il sintomo o se la dispnea si presenta anche a riposo o solo quando si esegue un’attività importante. In questo senso, la dispnea a riposo è da considerarsi più grave.

Possono rivelarsi utili ai fini del corretto inquadramento della dispnea questi esami:

  • le analisi del sangue;
  • il test di funzionalità polmonare;
  • l’ecocardiogramma;
  • l’elettrocardiogramma;
  • gli esami strumentali, come una radiografia del torace o la TAC. Le immagini restituite mostrano l’eventuale presenza di patologie polmonari, cardiache o del circolo sanguigno;
  • la pulsossimetria, ovvero la misurazione della quantità di ossigeno presente nel sangue;
  • il test da sforzo cardiopolmonare, attraverso il quale viene valutato come il corpo utilizza l’ossigeno, utile per misurare la funzione cardiaca e polmonare sotto “sforzo”. Si tratta di un esame che viene eseguito utilizzando ad esempio una cyclette o un tapis roulant.

La presenza di febbre potrebbe far sospettare l’origine virale della dispnea. In questo caso, vengono eseguiti test per rilevare il microrganismo responsabile, così da impiegare farmaci mirati.

Quali sono i trattamenti della dispnea

La dispnea è un sintomo da non sottovalutare poiché potrebbe indicare la presenza di una patologia.

La dispnea acuta può rappresentare un’emergenza medica e richiedere, quindi, un intervento immediato. Questo perché il soggetto potrebbe sviluppare un’insufficienza respiratoria e arrivare, in alcuni casi, anche alla morte.

La dispnea potrebbe presentarsi in modo occasionale ed essere gestita facilmente. Potrebbe però ripresentarsi se c’è una condizione predisponente di base. A seconda della causa che ha provocato l’insorgere di questo sintomo, sarà necessario intraprendere una strategia terapeutica volta al miglioramento dei sintomi correlati e al trattamento dell’eventuale patologia sottostante. Trattamenti utili a questo scopo sono:

  • tecniche di rilassamento. Esercizi di respirazione mirati possono aiutare a gestire la dispnea innescata da condizioni non organiche, come l’ansia;
  • ossigenoterapia, per aumentare i livelli di ossigeno nel sangue qualora questi siano troppo bassi;
  • farmaci broncodilatatori. Rilassano le pareti delle vie respiratorie e spesso vengono prescritti in presenza di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva;
  • antidolorifici;
  • esercizio fisico, per migliorare l’attività dei polmoni e del cuore;
  • integratori di ferro, se la dispnea è causata da anemia;
  • un’alimentazione sana, accompagnata da attività fisica, se la causa è l’obesità. Il consiglio è di farsi seguire da un dietologo o da un nutrizionista, il quale, in base alle proprie valutazioni cliniche e ad eventuali esami del sangue, potrà preparare un piano alimentare adeguato. L’attività fisica sarà da associare a un’alimentazione corretta, così da perdere peso in modo graduale: le diete drastiche e fai-da-te non portano quasi mai a risultati soddisfacenti nel tempo. I rischi legati ad esse non riguardano soltanto il fallimento della dieta stessa, spesso troppo restrittiva, ma possono portare anche a sviluppare serie conseguenze sulla salute del soggetto. Per quanto riguarda il tipo di attività fisica da svolgere, è bene rivolgersi a un professionista, specie se non ci si allena da tempo.

L’intervento chirurgico viene preso in considerazione nel caso in cui sia presente una patologia che lo rende necessario.

Come prevenire la dispnea

È possibile prevenire, per quanto possibile, questo sintomo gestendo in modo corretto le patologie preesistenti ed evitando i fattori di rischio che possono scatenarlo. Altri suggerimenti comprendono:

  • perdere peso, in caso di obesità;
  • evitare attività faticose ad altitudini elevate, a meno che non ci sia stato un allenamento specifico che abbia preparato a dovere l’organismo;
  • non fumare, non esporsi al fumo passivo, smettere in modo graduale di fumare;
  • eseguire dei controlli di routine;
  • evitare l’esposizione ad inquinanti presenti nell’aria;
  • assumere i farmaci quando indicati dal medico;
  • monitorare che gli strumenti di erogazione di ossigeno funzionino correttamente, se c’è la necessità di utilizzare ossigeno supplementare.

In conclusione ,quindi, la dispnea è un sintomo che può spaventare e che può celare la presenza di patologie anche importanti. Spesso, la sua presenza è correlata ad uno sforzo eccessivo in un organismo non abbastanza preparato a livello fisico; in altri casi, può però nascondere patologie rilevanti legate soprattutto al cuore e ai polmoni.

È bene indagare l’origine di questo sintomo il prima possibile per poter intraprendere un trattamento finalizzato alla cura di un’eventuale patologia e alla gestione dei sintomi. Allo stesso modo, è consigliabile richiedere un supporto medico qualora la mancanza di respiro sia accompagnata da dolore o pressione al petto, svenimento o nausea o nel caso in cui insorga improvvisamente e senza apparente motivo.

 

Fonti bibliografiche: